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venerdì 28 agosto 2009

Dalle illusioni alla speranza ed i loro contrari





Quando nasciamo e fino all'età dell'adolescenza pensiamo che il mondo sia costruito per noi: poi le prime avvisaglie che non è così: basta una piccola delusione d'amore o la malattia in famiglia e cominci ad accorgerti che il mondo può fare a meno di te: lui va avanti lo stesso: Ed allora tu ti affidi ad un altro sentimento:la speranza. D'accordo il mondo non mi dà perfettamente retta ma io cerco di plasmarlo o meglio cerco di prendere la mia vita in mano: cerco di lasciare una piccola traccia nel lavoro, negli affetti, qualcosa nella società'.Ed allora sulle macerie precedenti uno cerca di costruire qualcosa: cercare di essere almeno una persona decente e non doversi vergognare. L'importante è non cadere nel contrario della speranza che è la disperazione perchè quella è il peccato più grave . Anche perchè al contrario delle illusioni (le disillusioni) abbiamo fatto il callo come si usa dire da noi.

Poi ci sono quelli che riescono a fare qualcosa di meglio di quello sopra descritto:

"mica tutti siamo uguali.....quello non è capace.....ha dei limiti.......".

Beh qui rientriamo in un'altra dimensione: quella dello spazio - tempo.

Il percorso dell'"ottovolante" è obbligatorio....occorre vedere solo quando parte la corsa che ci riguarda.



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giovedì 27 agosto 2009

Tutta colpa dell' amore...........o delle origini.




Locandina Tutta colpa dell'amore

L'eterno conflitto tra scappare dalle proprie radici per fare carriera e cambiare vita e poi, quando sei ad un punto vicino al traguardo, ritornare indietro alle proprie origini. E' il tragitto di coloro che, nati in campagna, sembrava loro stretta quella realtà nell'età dell'adolescenza. Quella è un'età che ti fà sognare mondi nuovi al di là delle colline e poi quando hai scavalcato i monti e sei arrivato dall'altra parte rifiuti quella vita artificiale e fatta spesso di vuoto, di ipocrisia e di artefatto: e ti accorgi che se continui sarai un eterno insoddisfatto. Perchè ti ricordi che hai lasciato di meglio: la natura, il gallo che canta, la campana che suona alle ore giuste del giorno e ti senti ritornare il respiro.

Può essere la trama di un Film: ed infatti lo è: "Tutta colpa dell'amore" è un film del 2002 diretto da Andy Tennant.


Melanie Carmichael, originaria dell’Alabama e stilista di successo di New York, è sul punto di sposare Andrew Hennings, lo scapolo più ambito della città. L’unico problema è che si era già sposata in precedenza con Jake, rude campagnolo più portato all’ubriachezza che al romanticismo, il quale non le ha mai concesso il divorzio. Urge ritornare al paesello per tentare di convincerlo. Ma una volta sul posto Melanie si renderà conto che non è facile rinunciare alle proprie origini. Specie se ci si scopre ancora innamorate del consorte… Ancora il conflitto tra città e campagna, ancora i solidi valori campagnoli di fronte alla fatuità cittadina. (Il film è molto, molto bello, a mio parere)

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Ma è soprattutto la trama di ogni persona che ha perso il proprio paradiso ( il paese, le radici, l'identità) anche per colpa del tempo e della vita ( il famigerato lavoro, le opportunità, la voglia di arrivare ) e si accorge che quello che raggiunto con tanta fatica non ripaga affatto il mondo dal quale proviene. In tutte quelle persone che a volte incontriamo e che hanno raggiunto una posizione di prestigio ma che sono di lontano, notiamo spesso negli occhi qualcosa di incompiuto ed un velo di malinconia anche se hanno raggiunto tutto quello che una volta volevano.

Perchè diceva qualcuno:" chi disprezza le proprie origini disprezza sè stesso"......Figuriamoci gli altri.....anche perchè:

"Erano gradini per me, li ho saliti; a tal fine ho dovuto oltrepassarli. Ma quelli credevano che volessi riposarmi su di loro".


trailer del film

Ps: di solito i film si guardano gustando qualcosa. Come è stile di questo blog mi permetto di consigliare una bevanda antica: il vecchio tamarindo magari di quella casa famosa che una volta faceva reclame alla TV. Oltretutto ha proprietà medicinali ed è molto di moda nell'America Latina come rilassante. Visto che è cominciato anche il campionato di calcio è consigliabile gustare la bevanda anche per eliminare le eventuali arrabbiature dovute a qualche goal mancato della squadra del cuore.


BUON WEEK END A TUTTI E BUONA DOMENICA


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martedì 25 agosto 2009

Una bellissima notte all'Hotel de Ville







Si fà tanto parlare dell'integrazione europea ed in molti campi è già una realtà. Ma siamo sinceri, quando si parla di lingue e della loro conoscenza siamo ancora molto indietro. Proviamo a dialogare con un polacco o un finlandese e vediamo che i problemi sono moltissimi. Ma anche quando si parla di lingue più conosciute come il francese e l'inglese dovremmo essere molto onesti e dire che sappiamo un pò di parole ma non sappiamo le sfumature e i modi di dire per imparare i quali occorre una vita. Ed allora tagliamo le gambe ai bellimbusti che dicono di sapere una lingua come madrelingua e poi si atteggiano come "impalati" a dire "i mean......i mean" e ci mettono mezz'ora a dire il resto. Diamoci tutti una regolata che il mondo andrebbe meglio. Ed allora perchè biasimare una belloccia turista inglese che, appena arrivata in Alsazia ed avendo urgente bisogno di un "W.C." si è precipitata nel primo albergo disponibile (L'Hotel de Ville) e visto che alla concierge non c'era nessuno ha pensato di andare subito al bagno della Hall. Nel frattempo il custode dell'Hotel ha chiuso tutto perchè la riunione al piano di sopra era terminata e la nostra bella turista è rimasta chiusa in.......nell'Hotel comunale.

A proposito quanti modi di dire: Hotel de Ville, City Hall, Comune,Town Hall, Cámara Municipal, Rathaus,rådhus,Ratusz e tutto in lingue europee. Ed allora io giustifico pienamente la turista inglese che, la mattina dopo, ha chiesto candidamente al Sindaco un consiglio per affittare un vero albergo, visto che gli Hotels de Ville in Europa hanno smesso di svolgere una delle loro prime funzioni storiche di permettere un alloggio in caso di estrema necessità. E poi anch'io devo confessare una cosa: il ritardo del mio post ha una ragione: sono rimasto chiuso in " in de badkamer van mijn appartement" perchè mi si era rotta la "slot" e solo dopo molte urla è venuto un europeo olandese a liberarmi.

Für weitere Informationen über englischer Tourist klicken Sie unten


(Y ya que estoy muy cansado creo que mañana voy a la fiesta)

E' meglio che parli come mi è stato insegnato da piccino e forse, se mi fossi trovato in Alsazia, avrei passato anch'io una bellissima nottata insieme alla turista inglese nell'Hotel de Ville. Peccato sarà per la prossima volta anche perchè credo che sia una "catena di alberghi" piuttosto seria e a buon mercato.Forse la proveremo anche noi in qualche altra parte d'Europa.

A domani l'altro.

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Gli eterni secondi che non sono alti e slanciati.






Sono un'appassionato pantofolaio della F1 da molti anni o, molto meglio, la seguo in TV senza pretese. Ma con gli anni ho seguito molte vicende di questo sport. E domenica ho avuto molta soddisfazione a vedere vincere Rubens. Lo ricordo con Villeneuve a guidare una scassata BAR, poi nel lungo periodo di gregariato dietro Schummy, gli anni recenti nella Honda ed infine nell'attuale scuderia. Ha sempre guidato bene, ha vinto Gran Premi nonostante al suo box i general managers quasi si disperassero per la sua vittoria, ha lottato e solo dopo una gavetta da guiness dei primati gli si riconosce che è un pilota sottovalutato, come detto anche da un grande intenditore (uno dei pochi a mio modesto avviso) che fa il commentatore in TV. Credo che sia la metafora della vita.
Poichè, come detto in un recente post, è l'abito che fà il monaco, quel "tarchiato" di Rubens non deve permettersi di essere il primo e quindi devono vincere gli altri snelli, alti anche se evidenziano limiti non indifferenti. Ricordo che negli anni settanta si chiamavano "Poulidor" quelli che erano sempre secondi a scuola o in qualche piccolo sport di allora, dal nome del ciclista che era sempre secondo.Ma poichè esistono dei Manager che la pensano così anche nella vita di tutti i giorni, nel lavoro, nelle imprese e nella vita professionale, bisognerebbe fare loro un "processo" a posteriori e domandargli ." Voi vi sentite i primi? Beh dimostratelo con i risultati e cominciate a vincere i Gran Premi della Vita senza scuse. E dimostrazione di questo si ritrova, senza andare molto lontano, anche nella stessa F1. Scuderie con grandi risorse, ormai da anni in F1, che hanno scelto i managers che ritenevano migliori, hanno ottenuto risultati risibili e, come dicono, pensano anche di smettere. Beh... gli eterni secondi, se esistesse una giustizia terrena, dovrebbero essere coloro che hanno deciso tutte quelle strategie per tutti questi anni. E questo anche nella vita di tutti i giorni. Si tiene mai conto dei risultati? O basta una qualifica ottenuta non si bene come a permettere di continuare a fare "il monaco"?. E poi magari continuare a dare la colpa di tutto a "fattori esterni"?. E comunque: Forza Rubens, per quello che hai dimostrato negli anni: sei il primo non solo in pista ma anche nella vita di tutti i giorni e l'idolo storico di tutti quelli che, nella vita, si sentono gli eterni secondi .


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lunedì 24 agosto 2009

Problem solving?........dipende dalla soluzione





Ci siamo rilassati? per quanto mi riguarda non troppo ....il caldo e, non solo, mi ha confuso l'animo ed anche la mente.....


La notte dormo poco e mi domando sempre di più il senso della vita ma trovare risposte a questa domanda sarebbe il passo più grande ed il progresso personale più importante.


E forse la risposta migliore a questo problema ce l'ha data, questa volta molto meglio di tanti filosofi e personaggi, un Parroco in un momento molto triste: volersi bene, sorridere sempre, parlare con i vicini, sentirsi, insomma , una vera Comunità cercando di aiutarci gli uni con gli altri. E vivere ogni momento con modestia. E abbandonare le piccinerie. E mi dimentico senz'altro qualcosa di importante. Speriamo di volerci almeno provare anche se penso che è davvero difficile, per me in primo luogo.


E dopo questa premessa doverosa, dopo diverso tempo che non ci eravamo sentiti, torniamo a quest'epoca di fine estate che, comunque, bisogna affrontare.

Ma la fine delle vacanze ci riporta anche ai problemi di tutti i giorni. Un mare di problemi che, scherzosamente, il link sottostante elenca:


Ma una volta individuato il problema bisogna ricordarsi che, per la sua soluzione, occorre fare un grande salto di qualità. Perchè come ci ricorda lo Scienziato per eccellenza:

"Un problema non può essere risolto con lo stesso tipo di pensiero che lo ha generato (Albert Enstein)".

Ed allora in questo Autunno che, come ogni anno, porterà alcuni problemi da risolvere, non bisognerebbe mai dimenticare questa massima od, almeno, essere meno superficiali nelle varie discussioni ed anche nei vari talk shows che a settembre e ottobre riapriranno i loro stands come al mercatino della frutta e che, a volte, trattano problemi complessi con tanta fretta, contando i secondi ed i minuti.
E per allenarci tutti a risolvere i problemi proviamo a risolvere quello che ci propone il grande Scienziato cliccando il link sotto riportato:


NON VI PREOCCUPATE......C'E' ANCHE LA SOLUZIONE ALTRIMENTI SAREBBE STATO DIFFICILE (almeno per me)...........
Quindi ora tutti dovremmo essere consapevoli quanto è difficile risolvere i problemi.
Perchè è la qualità della soluzione che fà premio.
Per molto tempo.
Che ne dicano o "farfuglino" alcune moderne teorie del "Problem Solving".
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Ps: fino al 15 Settembre, alla stregua della preparazione dei palinsesti, questo blog produrrà post con cadenza saltuaria e quindi non giornaliera. La produzione daily riprenderà dal 15 settembre. Questo non vuol dire che potranno essere prodotti post anche "daily" ma non c'è assicurazione di tale fatto fino a tale data.

lunedì 10 agosto 2009

Tempo di Agosto - Tempo anche di riposo




Ci eravamo lasciati dissertando del Tempo di Agosto. Avevamo detto, tra l'altro, "Tempo di Bilanci" ed allora ne faccio anch'io: dall'inizio dell'anno abbiamo pubblicato più di 230 post alcuni più riusciti altri meno, come tutto nella vita. Abbiamo avuto le nostre soddisfazioni più da gente lontana e sconosciuta che da gente vicina. "Nemo propheta in patria", tranne per le dovute eccezioni.......ma essendo un tempo di "pace spirituale" negli uomini e nella natura che sembra riposare anche Lei, mi fermo qui ed, anzi, non mi lamento per gli apprezzamenti anche piuttosto autorevoli. Ovviamente di lontano.

D'Agosto tutto si muove più lentamente ed anche le cellule cerebrali vanno a rilento e a volte faticano a prendere le giuste direzioni, specialmente le mie che hanno una certa età, e quindi, onde evitare errori e "disattenzioni", ho pensato di prendermi qualche giorno di riposo nella produzione dei post che riprenderanno nella normale cadenza il 24 Agosto 2009.

Ovviamente il sito sarà sempre presidiato e anche le notizie saranno aggiornatissime. Inoltre qualora ci siano avvenimenti meritevoli di particolare commento durante tale periodo verranno opportunamente commentati, nonostante il periodo di riposo.

Mi sembra che non resti altro da dire se non:

BUON TEMPO D'AGOSTO E BUON FERRAGOSTO A TUTTI

ED

AI LETTORI CHE SEGUONO QUESTO BLOG UN PARTICOLARE E SENTITO "THANK YOU, MY FRIEND".

Al 24 agosto e " ad majora".

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venerdì 7 agosto 2009

Tempo d'Agosto







Campi torridi d'Agosto: è un tempo di vacanze ma, anche, di bisogno di intimità. Prima di tutto è tempo di bilanci; sentiamo tutti il bisogno di esaminare un pò quello che abbiamo fatto fino a questo punto dell'anno e, nello stesso tempo, il bisogno di rilassarci, di gustare un buon vino frizzante o una birra fredda. Io preferisco il vecchio chinotto, ma quello dipende solo da me che cerco sempre le abitudini antiche. Ci aspettano manifestazioni importanti, sagre, feste di ogni tipo ed in natura lo spettacolo delle stelle cadenti. Esprimeremo un sogno, un desiderio anche se sappiamo che, fino ad oggi, le stelle precedenti non sempre hanno mantenuto le promesse.
Si incominciamo a vedere molti turisti nella nostra Montagnola, molti in automobile, alcuni in bicicletta, altri a piedi. Sembrano godersi davvero il paesaggio, mi sembrano soddisfatti di tutto. Credo che sia una soddisfazione anche per noi che ci viviamo tutto l'anno e che abbiamo scommesso sul nostro territorio. E lui, come un buon vino, raramente ci tradisce. A volte ci può far arrabbiare con la sua rudezza, ma quando siamo quasi distrutti, ci ricompensa, se non altro nel morale. Oggi, tornando a casa, ho trovato due stranieri fermi alla rotonda; un uomo ed una bella donna bionda . Erano in bicicletta; avevano una cartina e mi hanno domandato, in un inglese molto più perfetto del mio : "Excuse me, where is Pieve.......?". Erano accaldati ma allegri ed allora ero contento anch'io. Ma io lo ero di già : in un mattino assolato, mentre zappavo nell'orto, mi sono spostato in un viottolo perchè ho sentito un rumore. Un rumore d'Agosto può essere sospetto perchè nel caldo ci sentiamo soli ricoperti da luce, calore e solitudine.
Era un piccolo scoiattolo, con una coda magnifica; non l'avevo mai visto così vicino dalle nostri parti; dapprima si è impaurito ed è scappato; io, dopo, ho continuato a fare il mio lavoro e dopo un pò mi sono voltato. Quel minuscolo animaletto era su un muretto a circa 6 metri di distanza e mi guardava stupito di non essere più solo neppure lui. Un regalo del tempo d'Agosto.

PS: A me, il mese di Agosto, mi ha sempre fatto venire la voglia di ascoltare musica classica specialmente all'ora del tramonto, magari gustando uno spumantino fresco. A volte ho l'idea ma non la metto in pratica. Altre volte lo faccio. Ed allora allego a questo post un brano di Mozart al quale si può accedere cliccando sul link sotto riportato ed auguro un


BUON WEEK END A TUTTI, BUONA DOMENICA E

UN BUON TEMPO D'AGOSTO.



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giovedì 6 agosto 2009

L'abito fa il monaco




"Un noto proverbio dice “L’ABITO NON FA IL MONACO” per dire che non bisogna soffermarsi all’apparenza per scoprire la persona che si ha di fronte. Giusto. Peccato che la REALTA’ sia un’altra.

Il nostro cervello, che lo si voglia o no, impiega circa 10 secondi per valutare una persona nuova e GIUDICARLA. COME SI VESTE, come si presenta, le sue espressioni… In generale la sua comunicazione non verbale…

Approfondendo la questione da un punto di vista professionale, la realtà e’ che siamo MOLTO INFLUENZATI dall’apparenza. Non possiamo farne a meno, che sia giusto oppure no"

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Ed io ne ho la riprova: nella mia nuova vita di "selvatico" la mattina mi vesto molto modestamente e viaggio con una macchina scassata degli anno 90. Mi è capitato più volte, al ritorno, intorno all'ora del "desinare",di fermarmi al cimitero. A quell'ora nel piazzale del cimitero è parcheggiata una macchina di una marca di lusso, di fabbricazione tedesca, bella e fiammante. Nel cimitero o nel suo percorso incontro sempre il solito giovane che io non conosco, ma mi sembra sulla trentina, all'ultima moda e col macchinone come ho detto sopra. La prima volta credevo che avesse un problema ai muscoli della faccia perchè mi guardava e rideva, ma avendolo reincontrato 3 o 4 volte notavo che il difetto si ripeteva: quel giovane rideva di un "pezzente" quale giustamente io apparivo. L'ho reincontrato anche oggi, siamo passati accanto, lui "firmato" io polveroso, pur avendo quasi 30 anni meno di me si è guardato bene di dirmi buongiorno e rideva, si voltava e rideva. Allora mi sono venute in mente alcune considerazioni: caro giovane "alla page" , io non so chi tu sia, ma credo che il tuo tenore di vita ti sia stato garantito dai tuoi cari perchè dubito che la tua capacità intellettiva abbia potuto, da sola, portarti a simili livelli. Sappi che io non cambierò vestiario nè l'automobile finchè i tuoi muscoli facciali non avranno assunto un rilassamento costante e poi ti consiglierei una cosa: oltre alle palestre per abbellire il fisico, forse ti conviene anche frequentare qualche palestra per sviluppare il "cervello" magari con qualche massaggio al lobo sinistro che è quello deputato al sentimento e all'educazione. Con il tuo fuoriserie perderai poco tempo per arrivarci e magari, visto che sei veloce, passa anche da un altro posto che,se vuoi, ti indicherò più tardi.

E poi un'ultima considerazione: vorrei tanto conoscere i tuoi precettori (insegnanti di base, insegnanti civici, pubblici o di alta scuola che siano) per vedere cosa ti hanno insegnato negli anni della tua adolescenza: forse a considerare le persone dall'aspetto o dall'automobile e se bisogna anche mettersi a ridere per tutte le richieste di beneficienza che arrivano per posta ogni giorno.

E senza fare sempre i "buonisti", forse occorrerebbe far conoscere di più a tutti i giovani quella guerra giornaliera tra "look" e "sostanza", che tiene ai margini tanti "pezzenti" e poveracci di questo mondo.

E passando alle cose serie invece: oggi 6 Agosto è il 64° anniversario della bomba atomica su Hirochima. Un ricordo a tutte quelle vittime ed alle vittime della 2nda guerra mondiale, civili e militari, uccisi o annientati. E che la pace tra gli uomini possa essere il miglior frutto della immensa tragedia della 2nda guerra mondiale.

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mercoledì 5 agosto 2009

Perchè sarà venuto???





"Non ci sono estranei qui, ma solo amici
che non abbiamo ancora incontrato".
Jhonnie Fox's Pub

In un famoso e storico PUB irlandese è esposta la massima sopra riportata. La stessa massima è stata ripresa da associazioni di tipo naturalistico nell'ambito di loro manifestazioni o feste. Uno dei miei sogni sarebbe che la tale massima fosse assunta in tutte le associazioni culturali, club privati, associazioni ricreative ed in ogni luogo di qualsiasi pensiero culturale e politico ed anche nella vita di tutti i giorni. E non sentirsi mai dire frasi del tipo: " non c'era mai venuto, chissà cosa vorrà?; senz'altro avrà uno scopo" oppure ma quello non mi garba e chi ce l'ha portato? Quello che dice queste cose dovrebbe pensare, in primo luogo, che anche lui è andato, una volta, in quel posto per la prima volta; magari ci ha messo anche un pò per farsi accettare dai vecchi di allora e solo dopo, con il tempo, è diventato uno di casa. E mentre lui era in quel posto l'altro poteva aver fatto molte cose utili per la società e quindi permettere a lui di andare lì. Ma per fare ciò ci vuole un'apertura mentale e culturale di buon livello. Sarebbe bello poter rispondere semplicemente : " ci sono venuto perchè sono un cittadino libero e vado dove più mi aggrada". E poi questo modo di pensare avrebbe anche una funzione sociale ed economica: uno dei maggiori finanzieri americani di successo (quello che si diceva comprasse la Roma qualche tempo fà per interndersi), in una sua pubblicazione teorizzava tra l'altro " la società aperta" e diceva che solo in tale tipo di società, dove esiste anche un confronto continuo di idee e di vivacità culturale, potevano anche aumentare e circolare ricchezza e prosperità.
Ed anche questo potrebbe aiutare, altrimenti forse si rischia di stare quasi tutti nel nostro guscio a covare solo il proprio pulcino che può diventare malaticcio perchè è restato troppo al "chiuso".


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martedì 4 agosto 2009

EUROPE : Quand Les SENIORS Passent La Balle



Proponiamo il seguente video:


Les générations comme clefs de lecture de l’histoire sociale

"Génération" est un terme complexe dont la profusion des sens peut faire difficulté. L’acception la plus simple est celle des démographes : pour eux, la génération est le groupe d’individus nés la même année, une "cohorte de naissance", selon le terme le plus technique. C’est un groupe social sans structuration a priori, sinon que ses membres ont le même âge tout au long de leur vie. Les circonstances historiques peuvent néanmoins lui donner des contours marqués. Considérons les hommes nés en 1894; ils eurent vingt ans en 1914; un quart d’entre eux disparut dans les tranchées et un autre a subi des blessures aux séquelles définitives; à quarante ans, ils vécurent dans la crise des années 30, et ils ont cinquante ans en 1944; la moitié à peine atteint l’âge de 65 ans, sans retraite véritable (en 1959, le minimum vieillesse est créé, qui, malgré son montant dérisoire - de l’ordre du tiers du Smig de l’époque-, concerne alors la moitié des "vieillards"). Ce destin collectif-là est celui de la même génération démographique...........-Louis Chauvel-Article publié dans la revue Projet, été 2001 : " La responsabilité des générations "

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E' un problema europeo ed antico ma che si accentua ai nostri giorni: da una parte si tende ad allungare l'aspettativa di vita, dall'altra le aziende europee tendono a qualificare una persona di oltre 50 anni come quasi già obsoleta. E questo, come si può vedere dal filmato in lingua francese, avviene in tutta Europa, in special modo tra i Paesi di extrazione non anglosassone dove si tende a non classificare le persone solo per l'età. Dall'altra parte si parla molto e giustamente del problema dei giovani e del loro inserimento nel mondo produttivo e del ricambio, ma molto spesso non si parla altrettanto delle situazioni un pò penose dei cinquantenni: un giovane può far fronte alle sue difficoltà con le sue energie, un ultracinquantenne che si trova a spasso da un momento all'altro, anche se con ammortizzatori di tipo pubblico, deve spesso rivoluzionare la propria vita, la propria coscienza, il suo animo che spesso viene sconvolto e si deve rifare una vita. Rifarsi una vita a più di 50 anni è molto più difficile che a 27 o 35 anni e poi, per molti di loro, esiste l'ammortizzatore "famiglia". In molti Paesi, come si può vedere dal filmato, molti cinquantenni hanno messo una piccola impresa per conto proprio ma, così facendo, sembrano essere loro ad accollarsi tutti i rischi di questa situazione. E potremmo fare le solite considerazioni: i giovani hanno energie e sono il futuro, gli anziani hanno esperienza. Una volta anche il ricambio generazionale veniva affrontato, forse, con più calma e buon senso. Il vecchio insegnava al giovane fino all'età della propria pensione. Ora sembra che questo sia più difficile ed allora pare che anche l'Europa pensi a qualche soluzione come, ad esempio, corsi di formazione per riqualificare anche le persone troppo vecchie per alcuni e troppo giovani per altri. E forse dovremmo cominciare a classificare meno le persone per l'età, come avviene, ad esempio in molti Paesi anglosassoni, ma solo per l'efficienza e le idee. Tra gli altri vantaggi avremmo una classificazione in meno poichè, a mio parere, le etichette già esistenti sono già tante e spesso di comodo. E poi questo problema, a mio avviso, è un' unica medaglia con due faccie della medesima importanza.


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