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venerdì 23 aprile 2010

Rimpiango quei piatti di coniglio fritto.


Siamo arrivati al week end con il tempo cambiato. Brutte nuvole e tanta pioggia, almeno in questo venerdì. Ma se ti affacci alla finestra senti che l'aria, sotto sotto, è primaverile ed il merlo nero dell'orto canta gioiosamente. Viene fuori solo un pò di uggia, ma questo è un sentimento di noi uomini. Forse conviene sfruttare queste giornate per pensare: ai giorni passati della settimana (ed io lo sto facendo già da qualche giorno perché per me ci sono stati giorni non troppo allegri) e pensare al futuro immediato. Intanto siamo alla vigilia di una festa importante, fondamentale nella mia esistenza, perché sono nato nei primi anni del dopoguerra, ma alcune delle conseguenze e qualche storia autentica l'ho sentita anch'io dai veri protagonisti. Il mio 25 Aprile è: il ricordo di mio babbo che ha combattuto in Jugoslavia per sette anni e fu ferito alla mascella e gli fecero le trasfusioni con il sangue di pecora; i pranzi di coniglio fritto, si beveva un bicchiere di vino e si mangiava un bacio di cioccolata della Boero; lo zio Marsilio che dovette andare in Francia perchè lui la pensava diversamente dopo aver preso anche qualche bastonata di avvertimento e non è mai ritornato con grande dispiacere di mio nonno "Bilancino" e mia nonna Palmira; un giorno in cui, dicevano i miei vecchi, ci si sente e si respira meglio.
"Una notte mi infilai in una capanna a due piani. Salii al secondo piano e fu una fortuna perché di sotto vennero gli slavi, ma non amici. Me ne accorsi dai loro discorsi.Stetti cheto ed al mattino di buon'ora fuggii. Dopo alcuni giorni mi catturarono i cetnici e mi portarono a Nevesinje, consegnandomi ai tedeschi. Dissero loro che ero un partigiano ma, vedendomi in quello stato, non ci credettero gran che. A Nevesinje c'erano altri prigionieri italiani.Poco fuori del paese c'era un cimitero.Una donna mi disse che lì erano stati uccisi molti prigionieri italiani.
Erano senz'altro della "Garibaldi" come me.......omissis.........."(tratto da Soli in Montenegro di Gestro-Bedini).

"Era giunta l'ora di resistere;era giunta l'ora di essere uomini: di morire da uomini per vivere da uomini" (Piero Calamandrei)


E ricordando quel detto "Always forgive without forgetting", auguro a Tutti un Buon Fine Settimana e Buona Domenica.



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