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venerdì 30 luglio 2010

Non sarà mica colpa del viroma?

E' proprio una strana estate, non solo dal punto di vista meteo. Ma, fermandoci a quest'ultima faccenda, viene da fare una semplicissima considerazione. Siamo agli ultimi giorni di Luglio, siamo quindi nel cosiddetto solleone. Che quest'anno c'è stato prima. Tanti giorni di caldo afoso, insopportabile e poi una cappa di piombo che promette burrasca che, poi, non arriva. Credo che questa situazione incida anche negli animi e nei sentimenti delle persone. Almeno a me, a momenti, viene voglia di "sdarmi"; di domandarmi cento volte al giorno se quella o la tal'altra cosa possa essere utile o no?. E viene voglia di mettersi un sombrero messicano e mettersi sotto ad una pianta. Tanto, pensi, la gente non mi capisce, ognuno pensa solo a se stesso e, se va bene, si preoccupa degli altri per criticarli. Poi mi viene in mente una domanda:ma noi, con tutta la nostra prosopopea, chi siamo o, meglio, da che cosa siamo composti per avere tutte queste sensazioni?"Siamo i diecimila miliardi di cellule che compongono il nostro corpo e che hanno lo stesso patrimonio genetico, più centomila miliardi di cellule batteriche di vario tipo, più una galassia ancora più grande di differenti virus che stanno stabilmente dentro queste cellule batteriche e che probabilmente danno loro una mano.

Siamo insomma un organismo di organismi, che vivono in simbiosi. Ciascuno di noi differisce dagli altri per il suo Dna, per i batteri che ospita (che però all'interno di una famiglia sono simili), e per i virus che stanno dentro a questi batteri e che, invece, variano parecchio da persona a persona....omissis"(tratto da Il Sole 24 ore) .

Quanto sopra è molto interessante e invito tutti a leggere tutto l'articolo cliccando sopra il testo. Ma è molto interessante soprattutto per me perchè questo articolo mi ha fatto capire molte cose. Ma soprattutto tanti comportamenti. Di me e degli altri. E i miei comportamenti "lunatici", e quelli ondivaghi degli altri. La malizia da mercatino delle pulci e la maldicenza da lavandaia del quartierino.Se siamo fatti tutti da un'accozzaglia di virus, batteri che vivono in simbiosi con i diecimila miliardi di cellule che compongono il nostro corpo ed il nostro cervello e, se questi virus e batteri mutano continuamente e sono influenzati anche dall'ambiente circostante, penso che facciamo miracoli a fare quello che già facciamo e credo che non ci sia da pretendere molto di più. Ed infatti io ho una stanchezza enorme. I miei virus mi dicono che hanno bisogno di tanto riposo per tutto il week end e forse oltre. Ed anche i loro amici batteri stanno annuendo soddisfatti.

Buona Domenica a Tutti.

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venerdì 23 luglio 2010

Mi autosponsorizzo un pò!. Ma senza lasciare "water footprint".

Era il 27 Settembre 2009 quando, in questo blog, facemmo il post "Quanto pianeta sto consumando?" che riproponiamo, abbreviato, qui sotto. Oggi trovo nel sito goodnews un bellissimo articolo che può essere letto cliccando qui, e che parla del water footprint nei prodotti alimentari. Allora, immodestamente, mi viene da pensare che siamo un pò "alla page". Ma poi scendo subito dal piccolo piedistallino di plastica che mi sono messo sotto i piedi e vengo, subito, a parlare di "water footprint". O meglio,più semplicemente, di quanta acqua occorre per la produzione, ed anche la commercializzazione, di un prodotto alimentare. Ma non solo, la cosa sembra si faccia veramente seria se alcune delle principali industrie si pongono il problema del "water footprint" per la produzione anche dei loro prodotti più famosi.Ed oggi mi sento di pensare positivo anche perchè credo che si vada verso un modo diverso di concepire la vita e soprattutto di considerare il mondo in cui si vive. Intanto si prende in considerazione e si da il giusto valore a quella materia semplice, ma sempre misteriosa che è l'acqua. L'acqua che è la fonte primaria della vita. L'acqua che può trasformare tutto. L'acqua che compone per il 70% anche il nostro corpo. E credo che ci sia anche un pò d'acqua anche nel pensiero e forse anche nell'anima. Ed infatti quando vediamo un ruscello con acqua pura e zampillante i nostri pensieri diventano più speranzosi e, spesso, anche i nostri animi si rallegrano.E poi secondo una recente teoria l'acqua si è formata molto tardi nel nostro Pianeta. Anzi sembra che una serie di asteroidi pieni di ghiaccio abbiamo colpito il nostro Pianeta in un sequenza di eventi atti a preparare il terreno per la vita così com'è adesso.Mi viene da pensare che la Natura ragiona spesso in maniera tremendamente complessa e quasi incomprensibile per la mente umana in sede di progettazione, ma poi realizza in maniera molto semplice quello che ha già progettato. Pare proprio che faccia il contrario di quello che, spesso, noi umani facciamo ai nostri giorni. Forse dovremmo imparare ad osservare meglio l'ambiente in cui viviamo, e che non è stato creato da nessuno di noi, per mettere in pratica le stesse leggi anche nel modo di convivere e di organizzarci. Ma intanto godiamoci l'articolo di goodnews ed anche il video sotto. Tanto di tempo ne abbiamo, c'abbiamo il fine settimana davanti tutto per noi. E poi parlare di acqua in questo clima torrido non può che far piacere!

BUON FINE SETTIMANA A TUTTI E BUONA DOMENICA
A Martedì (durante l'estate fare i post con cadenza giornaliera è veramente impossibile, almeno per me).
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www.waterfootprint.org
"Humans are the most successful species on the planet. But we are using more resources than the Earth can provide. We are in global ecological overshoot"

-----------post di un anno fà-----------------
La vita può essere vissuta in modo sostenibile in quasi tutti i campi ed infatti si va dall'Agricoltura, all'Ambiente, all'Architettura, alla Finanza da vivere in modo etico e in molte altre mansioni che possono essere svolte in maniera sostenibile. Per maggiori ragguagli a questo proposito basta cliccare qui. Ma poi, molte volte, ci si avvicina all'Etica. Ed allora, a mio parere basterebbe ricordarci, almeno noi che siamo i più vecchi, cosa ci avevano insegnato i nostri padri ed i nostri nonni. E basterebbe questo per percorrere il sentiero della Crescita Personale, senza molto sacrificio. E per il fine settimana voglio proporre anche un bel video sul consumo dell'acqua. Un uso come, si vede, piuttosto sbadato. Ma poiché abbiamo cliccato prima il sito sulla "vita sostenibile" siamo certi che impareremo presto a fare meglio. E quindi non mi resta che augurare il solito

Fino a qualche tempo fà la maggior parte di noi (e nel gruppo c'ero anch'io) pensavamo che il Pianeta avesse risorse infinite; poi attraverso le preoccupazioni dovute al cambiamento climatico, ai buchi neri, alla quantità di anidrite che spariamo nell'atmosfera, ci siamo anche accorti che molte altre risorse erano disponibili solo per una quantità definita.
Ed allora sono stati coniate nuove terminologie come lo "sviluppo sostenibile" e quindi compatibile con le risorse della Terra. Ma quando si parla di risorse si parla automaticamente di politiche economiche perchè se facciamo un pic-nic ed abbiamo invitato 5 amici se, poi, gli amici portano anche le fidanzate o le mogli occorre mangiare meno tutti o altrimenti qualcuno fa la dieta. Ed allora nel grande pic-nic del Pianeta ci saranno gli "Ecological Creditors and Debtors"i Debitori ed i Creditori ecologici.

La piantina che si potrà ottenere cliccando nel link di cui sopra (oppure qui) mostra chiaramente quali sono i debitori ed i creditori con le varie gradazioni e ci accorgiamo che i debitori sono i Paesi più sviluppati ed i creditori sono gli altri perchè nella merenda della Terra fino ad ora sono stati invitati solo alcuni. Il problema è che: o aumentare le portate della merenda e questo non è facile per le risorse ben definite(ad esempio disponiblità idrica e di terreni agricoli) oppure alcuni commensali dovranno forse economizzare un pò e forse stare un pò più a dieta.

Ma allora viene il dubbio di quanto una singola persona, con il proprio tenore di vita, quanto consuma della merenda del Mondo. A questo proposito un'Associazione creata nel 2003 per monitorare e promuovere la "via sostenibile" (La Global Footprint Network) presente in più di 20 Paesi e raggiungibile al suo sito internet cliccando qui ha creato, tra l'altro, il calcolatore dell'impronta ecologica sia per le imprese, le nazioni ed anche a livello personale.

Il quiz è veramente simpatico e molto completo ed evidenzia quanto è grande, appropriata o sproporzionata la propria impronta ecologica in confronto a quanto dovrebbe essere per una vita che il nostro ambiente potrebbe sostenere senza rischiare il degrado ecologico del Pianeta e garantire la buona sopravvivenza a tutti.
I parametri utilizzati, come potete vedere sono molti e si va da elencare quello che si mangia(ad esempio quanti latticini e carne mangiamo) a quanti chilometri facciamo con la macchina in un anno e molti altri parametri.

L'impronta ecologica che ciascuno di noi lasciamo è proporzionale alla tipologia di vita che facciamo. Ed i parametri sono abbastanza rigidi. Infatti pensavo che io, facendo pochi chilometri all'anno con l'auto e mangiando una quantità modesta di carne potessi lasciare un'impronta se non piccolissima, ma decente. Ed invece alla fine mi sono un pò' vergognato. Ed allora sono un grande "Ecological Debtor" e ora capisco il perchè della mia taglia abituale. Perchè fare la dieta non vuol dire solo mangiare meno ma andare tanto a piedi o in bicicletta perchè le auto lasciano grosse impronte. Assieme alle bistecche al sangue che tanto amiamo al ristorante.

Ma forse non occorreva un test tanto elaborato perchè i miei nonni l'avevano già capito da soli e non solo non avevano il computer, ma avevano solo un lume a petrolio che accendevano la sera. E forse senza arrivare a quegli eccessi, esistono anche le vie di mezzo.

Senza abbuffarci solo in pochi quando ci chiamano a fare merenda.

"Humans are the most successful species on the planet. But we are using more resources than the Earth can provide. We are in global ecological overshoot"

martedì 20 luglio 2010

L'artato stile:formalismo e sentimento!

Ho sempre odiato il formalismo. Per me troppo formalismo è sinonimo di staticità, di noia e di anti sentimento. Non credo di essere troppo "duro" a dire queste cose. Nel mio più di mezzo secolo di vita ho sempre avuto questa impressione ed anche ora non ho cambiato idea, anzi. Eppure il formalismo impera, è trasversale sulle ideologie e sulle classi sociali. L'importante è apparire con gli altri, con il gruppo, essere sempre a posto con il comune modo di pensare di quell'epoca, di quel luogo, di quel paese, di quel villaggio. Eppure io ho sempre avuto l'impressione che il formalismo non lasci traccia, produca persone e pensieri comuni e, molte volte, ovvii. E' la fabbrica di produzione dell'ovvio e della noia. E molte volte cozza anche con il sentimento. E l'ho provato proprio su alcune persone. Di tanto in tanto molte persone comuni, anche di ceto modesto, sono piene di formalismo che può manifestarsi in molte forme: ad esempio nel vestire. Qualcuno, da cui non mi sarei mai immaginato simili affermazioni, è venuto ad argomentarmi che il ruolo presuppone un atteggiamento, un modo di comportarsi, un vestiario adatto, forse riferendosi a qualche grande personaggio, uno dei pochi miei idoli, che, pur rivestendo un ruolo importantissimo, veste spesso in maniera casual. La cosa, li per li, mi ha fatto arrabbiare (la parola sarebbe un'altra). E' proprio contro il mio pensiero, il mio spirito personale, la mia educazione, la mia indole profonda. L'abito non fa il monaco, ma neanche un semplice falegname. Ho pensato che anche quella persona modesta, che si lamenta sempre, è contro il merito, vuole l'aspetto formale e molte volte pensa che può bastare. Forse è il nostro Dna a farci pensare così, è più forte di noi. Odiamo gli esami ed i concorsi. La giusta valutazione ed il giusto ruolo. Il giusto ruolo viene quasi sempre assegnato per formalismo; molte volte basta avere una parola da qualcuno, spesa in maniera spesso superficiale. Ed allora la mia reazione sarebbe molto impulsiva e mi verrebbe da dire: se la pensi così non lamentarti più, è giusto così. Poi ci ripensi, ripensi alla nostra storia, alla vecchia educazione che ci davano sin dalle elementari e mi dico di soprassedere.Quello invece che non sopporto e su cui non transigo è quando quella stessa persona che formalmente tiene alla socialità, alla giustizia anche se intesa a suo modo, o ad una formale (non poteva che essere così) solidarietà, non si ricordi poi di qualche persona modesta e simpatica di molto tempo fà. Di una persona veramente modesta ma che era molto simpatica, che cercava di sbarcare il lunario con mille espedienti, che era onesta e laboriosa. Ma che vestiva modestamente, a volte con mille toppe sui pantaloni. In questo caso non c'era il problema del formalismo. Ed infatti questo ha solo prodotto anche poco sentimento nel ricordarlo. Ma tanto basta farlo con "artato" stile e molta formalità.
A dopo domani, seniores.
до свидания
Verlos a todos en el día después de mañana

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giovedì 15 luglio 2010

E' la fantasia che supera la realtà:condominio Terra!

Direi che è proprio così e non viceversa. Tu speri che qualcosa sia cambiato nei pensieri, negli animi e negli atteggiamenti delle persone. Sogni un mondo migliore, più semplice dove esista più amicizia ma soprattutto molta allegria. Ce ne vorrebbe molta, in considerazione anche e soprattutto della nostra provvisorietà. Poi, invece, all'improvviso ti si ripresenta la realtà con la sua dura faccia. Le piccinerie sono aumentate, i puntigli ed anche le incomprensioni. A volte anche un pò di invidia non giustificata. La fratellanza è apparente solo in certe particolari circostanze molto formali e c'è spesso l'ipocrisia di un saluto sentito soprattutto come un dovere. Un mondo complicato di argomenti e di relazioni. Ed allora si abbandona di nuovo la fantasia. Ci diciamo: mi ero illuso ancora una volta!. I tempi non sono cambiati. Anzi. Ognuno per sé e speriamo che Colui che dovrebbe guardare tutti non si sia ancora stancato. Proprio ieri sera, infatti, un programma molto bello su una Tv tematica metteva in risalto l'orologio del nostro Pianeta. Formatosi in milioni e milioni di anni e di cambiamenti ha portato a circostanze tali che sembravano una serie infinita di casualità che abbiano portato al fatto che il nostro Pianeta sia l'unico, almeno per la nostra limitata conoscenza, tra tanti corpi celesti in un spazio siderale di tanti anni luce di distanza, che permetta la possibilità della vita. Ma in quella trasmissione veniva fuori proprio la nostra limitatezza e la nostra scarsa conoscenza: non sapevamo bene chi avesse portato l'acqua nel nostro Pianeta, come si era formata l'atmosfera che ci permette di preservarci dalle austerità dello spazio. Come si era formato l'ossigeno e tanti tanti enigmi. E poi l'origine e la funzione della Luna. Come si era formato lo scudo magnetico che ci protegge dalle radiazioni solari. E via di seguito, ancora per molto. Fatto sta nell'orologio virtuale della formazione della nostra Terra , così com'è oggi, l'Uomo è apparso negli ultimi 37 minuti in un orologio virtuale di 24 ore. Sembrerebbe che Qualcuno ci abbia preso in seria considerazione ed abbia impiegato tanto tempo per prepararci un ambiente tanto favorevole. E sembra che abbia riposto tanta fiducia in noi. Fino ad ora, a mio parere, non completamente corrisposta. Ed allora voglio fare le ultime considerazioni per il fine settimana: mi viene in mente che chi parla di socialità, chi sprona ad essere solidali, di beneficenza, qualche volta, dovrebbe, forse, dare il buon esempio anche con i fatti. Perché solidarietà significa anche non lasciare mai solo nessuno. Per nessuna ragione al mondo. Per qualsiasi motivo anche se colui che ha bisogno fosse la persona più antipatica, asociale, scorbutica e scostante del mondo. E potrebbe voler dire, forse, anche fare qualcosa per tutti senza fare troppo chiasso e senza vantaggi personali o familiari. Ma credo che nel mondo di oggi queste sensazioni siano solo aria calda lanciata nel caldo ancora più torrido di questi giorni. Figuriamoci poi scriverle in un blog. E a proposito di caldo credo, che questo che stiamo provando in questi giorni, non sia nella normalità delle cose e del nostro clima. Il computer, in questi giorni, mi si è spento molte volte da solo perché sopra il limite di protezione termica. Non mi era mai capitato. Eppure lo uso da 15 anni. Come si dice spesso nella nostra epoca sarà una casualità ed in passato è spesso successo. Beata la nostra epoca: sempre alla ricerca della normalità che, però, molte volte, ha un contorno di superficialità e di noia. Non saremmo, forse, stati concepiti per esprimere il nostro meglio nella normalità? Anche se ne dubito molto, non datemi molto credito. Il caldo di questi giorni ha fatto saltare anche il livello della protezione termica dell mie povere meningi. Un'ultima cosa!. Sempre ieri sera dicevano di quante teorie stanno cambiando.Una su tutte. Prima dicevano che i "buchi neri" dell'Universo erano una cosa eccezionale: ora hanno scoperto che ne esiste almeno uno per ogni galassia. Sembra che agiscano come una una specie di "valvole" regolatrici della materia. Almeno per ora. Forse avranno la stessa funzione di stabilizzazione di questo povero aggeggio vicino a me che, a stento, cerca di mitigare un pò l'aria della stanza. Ma non ce la fa a raggiungere una temperatura accettabile.Ed il computer si sta spegnendo di nuovo e con lui anche il mio povero cervello. Ci stiamo spegnendo tutti e due; almeno fino a lunedì.

BUON WEEK END A TUTTI E BUONA DOMENICA

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lunedì 12 luglio 2010

Il nostro "deserto dei tartari" in miniatura!

Sogno ed introspezione. Solitudine e ricerca del contatto per poi ritornare soli. Questo credo che sia la vita di molti, tutti i giorni. Ed infatti la nostra vita è spesso quella dell'"assurdo-reale", " ovvero di quell'assurdo che diviene realtà sotto gli occhi di chi, vivendo, scruta ogni piega della propria esistenza e di ciò che lo circonda"."E ancora, la montagna che diviene spesso personaggio, la solitudine che accomuna e divide l'intera umanità…".Ed allora io mi ci ritrovo pienamente. Altri forse sono come me, ma si sforzano invece di andare avanti. Altri, credo che purtroppo non se rendano neppure conto presi come sono nell'apparire "normali" e, forse, anche un pò superiori, anche se hanno sempre bisogno di qualcuno su cui lanciare i loro poveri strali. Un esempio? Proviamo ad andare in spiaggia in qualsiasi momento. Il deserto è all'apice del suo splendore. Proviamo a scrutare gli atteggiamenti e soprattutto le conversazioni. Il deserto è al culmine. Si nota il mettere in gioco il proprio essere, il proprio status ma in modo riservato.Socialità, ma con distacco!. Tutti, io per primo. Il primo bambino che gioca disturba, tantissimo.Contraddizione dell'essere umano dei nostri tempi. Il voler apparire senza dire quello che siamo!.Ma questo, ovviamente, non solo in spiaggia. Andiamo al bar ed è la stessa cosa. Incontriamo seduta al tavolino la persona che cinque minuti abbiamo incontrato per strada ed anche salutato. Ma ora con il giornale al tavolino ed il suo status è diverso. Discute di calcio o di qualche altro argomento ed il suo status diventa tremendamente serio.Ed io allora preferisco il mio piccolo e personale deserto dei tartari: mi affaccio in giardino e, la prima cosa che vedo, è una farfalla che ne rincorre un'altra, forse pensando che il fiore della sua amica è più bello e quindi si affretta a rincorrerla molto gelosa; il gatto Menelao che se la dorme alla grande sotto la pianta di lavanda, forse inebriato dal profumo "francese" che ha come brand "nature". Poi, più in là, un bel merlo col becco giallo che saltella pericolosamente qua e là forse alla ricerca di un pò d'ombra in questo assolatissimo pomeriggio o, forse, solo un pò d'acqua. E c'è persino una novità. Un piccolo porcospino attraversa il viottolo abbastanza velocemente. Mi viene in mente che vicino ci possa essere anche la madre.Ma i porcospini vivranno in famiglia?. Appena posso mi informerò sul web.Arriva un altro gatto rosso, sornione. Sembra affaticato anche lui. Si avvicina un pò a Menelao, lo scruta ma poi tira diritto. Il merlo è già salito sulla pianta di alloro su cui probabilmente ha fatto il nido. Il piccolo porcospino è già entrato dentro la siepe. Solo le farfalle continuano a svolazzare tranquille. Una lucertola attraversa il viottolo, noncurante di tutto, come se appartenesse ad un altro Pianeta. La sigaretta che stavo fumando è quasi già finita; chiudo la persiana pensando: come mi piaci, piccolo deserto dei tartari in miniatura.!

Arrivederci a dopo domani.

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