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venerdì 27 maggio 2011

Intercettiamo il destino!


Crediamo alla sfida rinascimentale di essere artefici del proprio destino. Forse è una concezione troppo moderna quella di creare con le proprie mani il proprio destino. A me non è mai piaciuta: mi è sempre sembrata un po' supponente. Credo alle grandi capacità dell'uomo, ma credo anche nei suoi limiti. Ma se avessi fatto "questo" anzichè "quello" forse sarei stato meglio.....quante volte me lo sono domandato. Ma poi penso.......ma allora perchè ho fatto "quello". Forse perchè sono stato sempre un ingenuo, un istintivo. Uno di poche capacità e poco incline alla meditazione. A mettermi seduto e pensare. A prendere le scelte migliori con un pizzico di malizia ed opportunismo. Forse ho mille difetti che mi hanno portato a prendere decisioni sbagliate senza sapere a volte neppure la vera ragione. A volte i rimpianti prendono il sopravvento. Mi esamino e mi valuto per quello che veramente sono. Ma dopo ore di tristezza mi rincuora sempre lo stesso dubbio e la stessa domanda: ma se sono così non è destino anche quello?. E forse non ho intercettato il destino nel momento giusto. Ed infatti qualcuno, una volta, parlò che per ottenere le situazioni favorevoli occorre che il tempo e lo spazio personali siano perfettamente sincronizzati. Buttiamola sul ridere: forse talvolta bastava fare due passi indietro. E se la situazione non migliorava subito, bastava fare quattro passi in avanti. Era semplice. Che stupido che sono stato!.
Ad majora.

H.M. productions (intell. rights reserved)

domenica 22 maggio 2011

L'entusiasmo.......(sulle ali......di una volta?)

" Una volta a Madrid, il bar di Chicote era un pò come lo Stork, senza la musica e le debuttanti, o anche come il men's bar del Waldorf, se vi avessero ammesso le ragazze. Ci venivano, se è per questo, ma era un locale dalla clientela prevalentemente maschile e le donne non vi godevano di particolare considerazione.Pedro Chicote era il proprietario e aveva una di quelle personalità che fanno, da sole, la fortuna di un locale. Era un barman straordinario,sempre amabile, sempre allegro, e aveva un'esauribile riserva di entusiasmo. Ora l'entusiasmo è una cosa piuttosto rara e poca gente ce l'ha per molto tempo. Bisognerebbe anche stare attenti a non confonderlo con l'esibizionismo. Chicote comunque l'aveva, e il suo entusiasmo non era nè una finta nè una messinscena. Era anche modesto, semplice e cordiale.........omissis.......(Tratto da "Sotto il crinale ed altri racconti" di Ernest Hemingway").


Non so se era la prerogativa, il presupposto che faceva crescere, che imponeva ai fatti ed alle cose da realizzare di piegarsi all'entusiasmo. Certo credo che sia una forza fondamentale per riuscire in mille imprese difficili specialmente quando è supportato anche da energia e forza di volontà giovanili.

H.M. productions

venerdì 6 maggio 2011

Vedo che c'è traffico.....anche nelle piccole buche!

Vedo che c'è traffico nel blog. Da una parte son contento e dall'altra mi rammarico per non poter, in questo periodo, mantenere un certo standard di qualità nei miei post. Per molte vicende personali ho molto meno tempo ( o forse voglia e concentrazione) per poter fare ciò come, forse, una volta riuscivo. Spero di ritrovare il tutto in un prossimo futuro ma non ne sono sicuro al cento per cento.
Ho ancora alcune cose a cui tengo molto, forse oltre la mia stessa persona, una delle quali è senz'altro l'attaccamento al territorio. Posso dire che questa parola, oggi particolarmente abusata, l'ho sempre avuta nel mio intimo anche quando ero a migliaia di chilometri da casa. Molti non me l'hanno riconosciuta questa dote. Ma molti non mi hanno neanche mai permesso di parlare e di esprimermi. Va beh! cose vecchie e che ora non hanno senso. Ma il territorio per me vuol dire visitare tutte le piccole buche che mi erano già familiari fin dall'infanzia. Sono sempre abitate da piccoli insetti, lucertole sempre uguali, ma sono le nipoti di quelle che vedevo da ragazzo. Il ciclo del territorio vuol dire amarlo soprattutto nei piccoli anfratti e viverlo anche nelle cose che sembrano avere meno importanza. E poi il territorio non ama tante parole a vuoto. E neppure le scrivanie. Mi dice sempre che vuol essere solo calpestato. Che strana cosa il territorio; se ti entra dentro non ne puoi fare più a meno.

Non importa crescerai anche tu!


Honest maverick productions

giovedì 5 maggio 2011

Il mondo da un'altra prospettiva.

E' proprio vero le cose sembrano diverse a seconda dall'angolazione che si utilizza per guardarle.
Ad esempio se fossi un gatto il mondo di tutti i giorni sarebbe completamente diverso. Molto più affascinante e colorato. Perché la natura è come l'economia: è proprio bella sia nella sua versione macro che micro. E da quest'ultima prospettiva anche un fiore è un mondo meraviglioso.
Vuoi vedere come vedono il mondo e le cose i gatti: clicca qui.





E voglio mettere anche una bellissima canzone non molto usuale da noi, ma a me è sempre piaciuta moltissimo. Saluto tutti anche i vecchi e nuovi amici. Avrei anche piacere che qualche volta qualcuno ci facesse vivo.....ma forse non sono più i tempi di queste cose.!



Honest Maverick productions

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