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venerdì 28 ottobre 2011

Cronaca di un cammino sulla via della tracciabilità certificata:considerazioni bislacche di un provinciale!!


Finalmente ha piovuto anche da noi. Da noi in maniera giusta, ma purtroppo dobbiamo ricordare i danni e le vittime della Liguria e dell'Alta Toscana. Ma  questa settimana  è stata per me stressante anche per diverse altre piccole tensioni sia di carattere personale che per notizie di carattere generale. Una settimana con la bocca un pò storta.Dicendola con una parola di moda: con ansia. Sarà la crisi economica, il cambiamento di stagione, qualche problema di salute, qualche brutta notizia oppure il tanto parlare  del problema delle pensioni. E quando si parla di pensioni sento una fitta allo stomaco. Chissà perché!. Egoisticamente parlando, mi viene in mente subito, e tra l'altro, le levatacce alle cinque di mattina per 18 anni di fila. Chi te l'ha fatto fare? A volte qualcuno m'ha detto anche questo. Ed io ho sempre risposto che allora andava di moda così! Lo facevamo per metterci in mostra. Era di moda anche, come quelli di allora che ricordo con affetto anche perchè qualcuno non c'è più, andare spesso a lavoro con il maltempo, la neve e quando ci si  sentiva poco bene. E poi quando ci si sente piuttosto stanchi per l'età, per la salute, e per qualche botta in faccia della vita, si sente dire  che non ci sono altre cose da riformare che le pensioni. A mio parere ci sarebbero duemila altre cose da prendere in considerazione. Ad esempio eliminare un po' di burocrazia. Un esempio?Proprio ieri sera, in un programma TV uno spedizioniere diceva che deve fare 70 documenti diversi per fare una spedizione. Ma abbandoniamo questo tema, per me difficile e che, quindi, mi potrebbe portare a prendere un abbaglio, e voglio parlare di una cosa più terra terra, più adatta a me, un'esperienza tratta dalla vita di tutti i giorni di un provincialotto   ma che poi, in qualche modo, si ricollega a quanto sopra.  Si vede che in questa settimana non se ne può  proprio fare a meno!.
L'altro giorno in un piccolo negozio di abbigliamento, gestito in modo familiare, ho acquistato un paio di pantaloni di una tuta. Al tatto il cotone mi sembrava  molto buono. Cosa rara di questi tempi in quanto, a mio parere, nella qualità medio-bassa,  non si trovano, quasi più, materie prime di buona qualità. E poi il prezzo era basso. Mi saltò subito all'occhio perché mi sembrava troppo basso: 12 Euro. Ma non ci feci troppo caso. I prezzi dell'abbigliamento di media/bassa qualità sono scesi tantissimo negli ultimi anni.  Fatto sta che ieri sono andato a mettermi i nuovi pantaloni ed ho staccato il cartellino, a cui ho dato un'occhiata. Ma poi ho guardato meglio la dicitura che mi ha fatto sobbalzare. C'è scritto e riporto testualmente:


TRACCIABILITA' CERTIFICATA:
Filato realizzato in Italia;
Tessuto realizzato in Italia;
Tessuto nobilitato in Italia;
Capo confezionato all'Estero.
Certificato nr. XXXXX


Mi sono detto: ecco perché  il tessuto mi è sembrato buono!. Mi sono provato i pantaloni ed erano di una lunghezza spropositata e stretti in vita, più del normale. Più della media della taglia prescelta. E mi sono detto: ma come si fa ad andare avanti così?. Prima cosa: i pantaloni costavano 12 Euro. Se fossero stati confezionati in Italia sarebbero potuti costare, ad occhio e croce e voglio stare largo, 20-25 euro (170/200% inpiù). Ma su quel cartellino poteva essere scritto a caratteri cubitali: idea, stile, tessuto e capo tutto realizzato e confezionato in Italia. Io li avrei comprati lo stesso! Anzi  più volentieri!.E quasi sicuramente tanti altri come me. I pantaloni non si cambiano tutti i giorni e quindi avrei potuto ammortizzare nel tempo gli 10-15 euro di differenza. E poi questi 10 euro di differenza quanto mi vengono a costare, egoisticamente e personalmente parlando, nel lungo periodo?. Faccio la considerazione più elementare e terra terra. Quella che si addice di più a me. Intanto avrebbero potuto lavorare un tot di persone in più  nel nostro Paese. Ci sarebbe stata meno disoccupazione e quindi meno cassa integrazione.Quindi ci sarebbe stato un vantaggio per le casse dello Stato.Ma queste persone forse avrebbero consumato anche un pò di più. Con questo metodo, forse, non ci sarebbe urgente bisogno di tante riforme a volte gravose. Perchè i 15 euro, a livello di grandi numeri e con il tempo, diventano, forse ....ma non troppo forse,  una cifra enorme.
E poi l'ultima considerazione, ma forse mi sbaglio:in qualche caso è la  globalizzazione o voglia di guadagnare di più e/o  subito?. Ma forse è la mia tendenza a pensar spesso male! E infatti sento subito  qualcuno che mi obietta: ma questo è il mercato!.Si va dove i costi di produzione sono minori. Si, ma siccome  le leggi di mercato una volta le conoscevo un pò anch'io e mi sembra di ricordarmi qualcosa, mi viene spontaneo di controbattere in modo polemico e sapendo, dentro di me, di non essere nel giusto, che dovrebbero essere "mercato" anche gli innumerevoli contributi previdenziali che ho versato in 40 anni. E che per i principi di  mercato dovrebbero essere soldi miei. E per lo stesso principio dei costi di produzione, mi sembrerebbe di poter dire: ridatemeli a me, anche senza interessi, e la pensione me la creo da solo. Perchè, a mio modesto parere,  o ci si trasforma sempre in Adam Smith o, per favore .....un pò di coerenza. Non dico nei fatti. Sarebbe troppo bello! Almeno a parole!
Ps: il cartellino l'ho qui davanti a me e, se a qualcuno interessa,  posso mandargliene una fotocopia! Ad majora, se possibile!


Tratto dalla stampa on line della settimana:
"Ad xxxxxxxx La xxxx sta smantellando lo stabilimento con 650 dipendenti,molti sono stati messi in mobilita' e il prossimo mese la rimanente parte andra' in cassa integrazione.In compenso nel 2012 apriranno lo stesso stabilimento in Polonia e hanno proposto l'assunzione a coloro che vorranno trasferirsi.".


 Scusatemi, se questa settimana sono stato  polemico. Lo riconosco. Perdonatemi per questa volta, cercherò di  non ripetermi in futuro. 

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venerdì 21 ottobre 2011

“AMAN IMAN” dicono i Tuareg del Sahara. Aneliti di pioggia anche nella Montagnola perché "acqua è vita" anche qui! .

 

Water, Wasser,水,水,воды,води,νερό, su,ماء :emergenza pioggia nella Montagnola!!! Questo post lo pubblichiamo anche se nel frattempo ha piovuto, perché comunque il periodo senza pioggia è stato tanto.  Abbiamo fatto molti post sull'acqua in passato su questo blog. Per rivederli basta cliccare sopra la parola: (water).Mentre da tante parti la troppa acqua fa disastri da noi per ora e da troppo tempo non si fa vedere. 
Ma da noi, questa volta, l'affare ci riguarda molto da vicino. Proprio ieri parlavo con un mio vecchio amico d'infanzia da sempre cacciatore. Mi ricordò che è dal 1° Luglio 2011 che da noi non piove più. Io me n'ero accorto perché quelle poche cose che abbiamo nell'orto o nel giardino sono più di tre mesi che dobbiamo innaffiarle.Ma gli animali selvatici? Mi diceva il mio amico che stavano portando acqua nelle  fonti del bosco. Non tanto per dissetare i cinghiali perché loro, al limite, possono raggiungere il vicino fiume. Ma per le altre bestiole. Pettirossi e merli e tutto il resto della fauna selvatica. E proprio stamani un pettirosso si è fermato sullo specchietto dell'automobile e, mentre io ero dentro, mi guardava con insistenza. Mi immagino cosa volesse dire: ma dove sono capitato?. Mi domando come fanno  la volpe, il tasso, l'istrice e tutto il resto dell'allegra combriccola,  non dico a lavarsi, perchè a quello possono rinunciare benissimo essendo proprio selvatici di nome e di fatto, ma a dissetarsi. I piccioni che ho nell'orto lasciano sempre più penne vicino alla conca che teniamo sempre piena d'acqua, perché la fonte vicina alimentata ad acqua piovana è quasi secca e quindi pericolosa anche per loro. Ho cominciato a preparare questo post di mercoledì 19 Ottobre. Ieri sera il meteo in TV aveva previsto un pò di pioggia che tutti noi attendevamo. Ed infatti stamani mattina la prima cosa che fatto appenami sono alzato, ho guardato il cielo ed ho visto un pò di nuvole. Toh! ho esclamato avevano ragione; oggi piove mi sono detto e sono partito per il mio consueto giro mattutino con l'animo sollevato: perchè in campagna lo spettacolo non è attraente non solo per la fauna selvatica ma anche per le piante e la vegetazione. Le piante di olivo, nella loro ormai cronica debolezza da mesi, hanno cominciato a prendere le difese. Come fa un organismo debilitato che ha bisogno di vitamine. Dapprima hanno cominciato lentamente a rinunciare ai loro frutti ed hanno lasciato cadere per terra le preziose olive che hanno un aspetto strano, mezze mature ma raggrinzite.Suppongo per mancanza di acqua. Ma, non solo. Le foglie degli olivi sono diventate mezze gialle e comunque hanno un verde spento. Hanno rinunciato al loro splendore. Doveva piovere e mi ritrovo al pomeriggio a buttare giù queste due righe con un sole che batte sul vetro della finestra ed un pò di vento di libeccio. Può darsi che quando pubblicherò questo post tra circa due giorni (è questo il tempo che occorre per preparare un post a noi poveri ed illusi blogger, tra l'idea e l'approntamento definitivo) sia già piovuto ma questo non è importante, io lo pubblicherò lo stesso. E principalmente per due ragioni: la prima perchè a me non è mai successo, in quasi sessantanni di vita, di vedere un così lungo periodo senza pioggia. Ma non solo a me, anche a persone molto più vecchie di me. Non si ricordano di quando e se è mai successo. Loro guardano in cielo con aria imperscrutabile e storcono la bocca con aria di sgomento.La terra è polverosa borbottano, la Natura è stanca ed assetata. Si può immaginare benissimo come diventerebbe l'ambiente con qualche altro mese di siccità. Si falserebbe il ciclo della vita e, piano piano, tutto si spegnerebbe.La seconda ragione è più venale. In un mondo dove i cacciatori vengono di solito criticati e non proprio applauditi, io voglio spendere una parola di encomio nei loro confronti. Sono nato in campagna e non sono mai andato a caccia. Ho sempre vissuto in mezzo ai cacciatori. A quelli antichi con la piuma di ghiandaia sul cappello ed a quelli moderni con abbigliamento tech. Abbiamo convissuto bene. Ma frequentando più da vicino la Natura mi sono accorto della loro grande sensibilità verso di Lei. Forse hanno imparato a respirare con il ritmo del bosco e dei campi. E l'altro giorno quando portavano una cisterna d'acqua alle fonti del bosco, alle vecchie fonti che ci sono sempre state e delle quali  quasi più nessuno si accorge, allora mi sono scosso dal mio torpore di osservatore non attento all'ambiente. Non lo facevano per scopi di caccia, perché i cinghiali potevano dissetarsi al fiume. Ma anche se lo avessero fatto per dare vita alle bestiole in difficoltà per poi cacciarne qualcuna, in una percentuale minima alla loro consistenza numerica, ai miei occhi apparivano  dei veri ecologisti. Conoscono i battiti del cuore della Natura, le sue esigenze e le sue necessità meglio di ciascun altro. La controllano e ne prendono qualche frutto quando ce n'è la possibilità. Almeno quelli che si comportano bene e che credo siano la maggior parte. E speriamo che l'anticiclone, le correnti atlantiche o chissà altro si decidano a fare il loro dovere anche da noi, in questa parte di Toscana che sta vivendo una lunga siccità, quasi un prolungamento inopportuno di un estate secca ma che ora è diventata una cosa  strana. Brina mattutina, freddo serale e la voglia di continuare a fare l'estate durante le ore diurne.Forse non sarà il buco dell'ozono che ora sembra essere anche passato di moda. Ma se non è quello  è qualcosa che veramente gli assomiglia!.Me lo fa capire anche il merlo con il becco giallo che mi guarda dall'albero di albicocco del giardino. Sembra dirmi che non gli bastano più le briciole di pane che spesso gli lancio e sembra guardare la bacinella dell'acqua del gatto Menelao che è quasi vuota! L'acqua?. Veramente una questione di vita o di morte! Qualcosa da far gridare davvero, quasi in ginocchio, "AMAN IMAN". Per favore un pò di pioggia!.Un pò d'acqua in tutte le lingue del mondo:Water, Wasser,水,水,воды,води,νερό, su,ماء .

Ancaiano (Sovicille - Siena)

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venerdì 14 ottobre 2011

La finanza di campagna: prezzo o valore?. Un dilemma che vale in ogni situazione della vita!



La Borsa per tutti?. Forse no! Ma almeno cerchiamo di capirla in qualche piccolo dettaglio di base, visto che esiste. Molto spesso si sente dire, per esempio nelle giornate che vanno male, che sono stati bruciati miliardi. Detto così sembra che i soldi vengano usati per fare energia. Ovviamente non a buon mercato. Perchè sarebbe il sistema più costoso del mondo e, visto che nessuno si diverte a sperperare ricchezza, cerchiamo almeno di capire cosa succede. Altrimenti ci immaginiamo una distesa infinita di falò alimentati da bigliettoni da 100 Euro. Come funzionerà quel sistema che "brucia" capitalizzazione? Provo a dirlo con la mia scarsa cultura finanziaria. Anzi solo con il buon senso acquisito negli anni da molta gente di campagna nella quale io mi riconosco ed appartengo. E quindi qualcuno mi perdonerà se dico sciocchezze. Ma tanto restano confinate qui, in un blog che si nutre, più che altro, di visioni attinte qua e là, quotidianamente, dalla natura. E che vivacchia a stento. Ammettiamo che io compri 1 (una) azione della "Pincopallino holding"  a 7 euro da qualcuno che probabilmente le aveva comprate qualche mese fa, forse, a 6 euro. Mettiamo che il mercato, nelle sue vorticose discese e risalite sulle montagne russe, le quoti alla chiusura del giorno del mio acquisto, solo 5 euro. Si accende subito nei miei confronti un falò perchè ho bruciato 2 euro. Praticamente secondo il mercato l'azione Pincopallino in quel momento vale 5 euro.E quindi l'Azienda ha perso 2 euro di capitalizzazione. Ed io ho, figuratamente, perso 2 euro. Ma è vero? Facciamo un pò di conti. Intanto per l'assioma che niente si crea niente si distrugge ma tutto si trasforma, dove sono andati i miei 2 euro?. In pratica, secondo il mio parere, da nessuna parte come dirò tra poco. Ma se vogliamo essere pignoli potremmo dire che il mio acquisto ha fatto guadagnare il signor X che me le ha vendute attraverso un intermediario (Broker,Banca, Sim, etc) di 2 euro, di cui 1 effettivo ( le ha comprate a 6 e le ha vendute a 7) ed un euro figurativo perchè, se non l'avesse vendute, stasera avrebbe perso un euro nella rivalutazione (6 contro 5). Ma il problema è tutto qui?. Assolutamente no! Perchè manca la componente più importante! Il mercato (Mister Market come lo chiamano alcuni) ha sempre ragione?. Alcuni dei maggiori investitori mondiali asseriscono che Mister Market non ha  quasi mai ragione nel breve per ricredersi ed adeguarsi all'effettivo valore nel lungo periodo. Ed allora qual'è l'aspetto veramente importante della faccenda?.E' il vero valore (fair value) dell'azienda Pincopallino!. E qui finisco perchè abbiamo toccato il cuore del problema. Se il vero valore dell'Azienda Pincopallino è 9 ho fatto un affare perchè prima o poi Mister Market capirà e si adeguerà, in modo tendenziale, a tale prezzo. Ma se il vero valore è 4 mi conviene di sperare nella fortuna oppure di vendere anche rimettendoci qualcosa. Ma come si fa a valutare bene un'azienda?. Eh qui... signori si entra nel difficile. I metodi sono diversi, tutti complicati e delicati. Molto delicati. Perchè se avessimo la formula giusta e precisa si potrebbe diventare ricchi in poco tempo. Vi ricordate delle fiere di Paese di 50 fa. Molti di voi no! Ma me lo ricordo io!. C'erano le vacche da vendere e da comprare. Una volta in una famosa fiera locale mi capitò una scenetta. Ero un ragazzotto, ma mi è sempre rimasto in mente. C'erano un contadino con una coppia di buoi ben pasciuti. Voleva per entrambi circa 500 mila lire, quando i soldi erano soldi. C'erano tre o quattro aspiranti compratori tutti intorno che guardavano con malcelata ammirazione. Ad un tratto si fece avanti uno e proferì 450 mila lire. Il venditore disse di no! Si fece avanti un altro e offriì  480 mila  lire. Il venditore disse ancora di no!. Per farla breve arrivò l'ultimo e proferì 530 mila lire.E la vendita fu conclusa con una stretta di mano particolare di quelle che si usavano allora. Ci voleva il sensale per sciogliere la stretta. Io guardai i mi' babbo con stupore. Di quello che fa sgranare gli occhi  quando non hai capito qualcosa molto importante di cui ti eri fatto una certezza!. Ed esclamai: Giangio ci hai rimesso, quello ha detto  che i buoi  valevano 500 mila lire!. Tutti si misero a ridere e io fui trascinato via.! Una sera di qualche mese dopo in un'atmosfera più rilassata, davanti ad un bicchiere di vino dell'appalto, Giangio disse al mi' babbo che quei buoi erano veramente bravi. Non si stancavano mai di lavorare ed erano delle bestie veramente mansuete. Era contento del suo acquisto!.Ci misi parecchio tempo a rimuginare il tutto, ma dopo qualche tempo capii la differenza tra prezzo e valore. Che, però, resta la cosa più difficile da determinare. E non riguarda solo la Borsa, ma molte situazioni della vita!. Ma come avesse fatto Giangio a determinarlo molto bene, a dire il vero, non l'ho mai capito!. 


In un prossimo post ci proveremo a parlare dello sviluppo e della crescita (visti dalla campagna ovviamente).
           
"La Vita non è così breve da non aver tempo per la cortesia"(R.Waldo)


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Un piccolo video forse sarà molto più chiaro di me!





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venerdì 7 ottobre 2011

Tutto il futuro in una grande visione tecnologica e molto molto altro.



Babbo vorrei comprare l' IPAD, il MAC, l'IPOD touch, etc etc. I giovani amano il futuro e quindi non potevano che amare i suddetti prodotti. Già io che sono "vecchio" faticavo a capirli. Perchè oltre che tecnologia avevano incorporati i sogni ed il futuro. Ed alla mia età i sogni sono numerati  come le bottiglie di vino pregiate. Avevo già pronto un altro tipo di post per il fine settimana, ma, poi, ho creduto che non si poteva fare altro che pensare  a questo. D'altra parte questo blog ha sempre tenuto in massima considerazione l'evoluzione tecnologica. Ed infatti c'è una sezione permanente dedicata alla tecnologia che si aggiorna automaticamente. Vorrei far notare che c'è sempre stata.     

tratto da:

http://uk.reuters.com/


"La politica non è soltanto l'arte di perseguire il bene comune. E' anche e soprattutto la capacità di trasmettere convinzioni e sogni. Tutti possiamo avere qualche buona idea nell'arco della nostra vita, talvolta perfino geniale. Ma senza altre doti quali la determinazione, la perseveranza, la passione, la pregettualità, la concretezza e la capacità di trasmettere la grandezza di quello che vogliamo realizzare all'ultimo dei nostri collaboratori, le nostre idee saranno come lettere scritte sulla sabbia. Passeranno al primo brontolio della risacca"(tratto da http://www.zazoom.it)


"......Come si fa ad essere licenziati dall’azienda che tu stesso hai creato? Facile: quando Apple divenne più grande, assunsi qualcuno che ritenevo avesse molto talento e capacità per guidare l’azienda insieme a me e per il primo anno le cose andarono molto bene. Ma poi le nostre visioni del futuro cominciarono a divergere e alla fine arrivammo ad uno scontro. Quando questo successe, la commissione dei direttori si schierò dalla sua parte. Quindi, a 30 anni, io ero fuori. E in maniera piuttosto plateale. Quello che era stato il principale scopo della mia vita adulta era perso e io devastato.Per alcuni mesi non seppi assolutamente che cosa fare. Mi sentivo come se avessi tradito la generazione di imprenditori prima di me – come se avessi lasciato cadere la fiaccola che mi era stata passata........"(Steve Jobs). 


In un prossimo futuro con la Nuvola, musica, foto, video e documenti verranno archiviati nella cloud, e poi automaticamente sincronizzati su tutti i dispositivi.....ed in un futuro non lontano, forse, tutto sarà collegato con la nostra Volontà: calcoli, musica, computing. Forse per ora un sogno, ma io la penso così: con le nuvole sulla Terra si possono raggiungere facilmente le nuvole nel Cielo  perché il Cielo e la Terra in definitiva sono uniti senza soluzioni di continuità. Questa settimana ci sentiamo tutti un più soli. Anche quelli che, come me, non sanno utilizzare l'IPOD. 
Eppoi io non credo che lo sviluppo tecnologico sia antitetico  ad uno sviluppo dell'animo umano in senso solidale. Anzi  con la maggiore facilità di comunicare dovrebbe essere molto più facile sviluppare tutte le qualità migliori: solidarietà, senso di appartenenza al territorio, lavorare per la socialità etc.  Il problema, credo , non è la tecnologia innovativa, anzi, ma solo il senso di chiusura, di divisione, e concentrare le forze in mille iniziative diverse che, molte volte rischiano di  rimanere sterili  o di far "divertire" solo quelli che ne fanno parte.
La nuvola - the cloud


 (Honest Maverick)  



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