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venerdì 16 marzo 2012

Money, pls? Si, ma con sentimento!


Si suggerisce di vedere  prima di andare avanti:


Per certi versi, sembra che i problemi di "allora" siano gli stessi  di oggi.
Alcune piccole riflessioni, non solo economiche, su questa entità, con la quale dobbiamo fare i conti tutti i giorni, da quando...... siamo nati. Ed anche e  soprattutto oggi. Una cosa che non ha mai conosciuto alti e bassi, mode e rifiuti. Ed allora trattiamolo con un pò di sentimento, se ci riesce!
  
  
Una cosa che abbiamo conosciuto fin dalla prima infanzia, quasi come l'acqua, il pane e le caramelle? I soldi o come si chiama, più nobilmente, oggi: il denaro, the money!. E anche se abbiamo imparato a conviverci molto presto, i foglietti di carta o le più frequenti monetine hanno per noi sempre rappresentato degli aspetti non completamente compresi o quantomeno qualcosa piuttosto misterioso. Mi sono sempre chiesto, fin da quando ero piccolo, ad esempio, come fosse possibile, con un semplice foglietto di carta o con una piccola  monetina che sembrava di latta, acquistare gelati, cioccolatini, frou frou, e tutte le ghiottonerie del mondo. E dove fosse nascosto il loro potere, se quando le presentavi al bottegaio di turno, riuscivi a metterlo subito in movimento, mentre se non avevi quell' insignificante pezzetto di ferro, non solo non ti dava quelle prelibatezze ma, molto spesso, ti guardava anche male. Il rapporto con questo mezzo, per quanto mi riguarda, è sempre stato di odio ed amore. Odio perché, dall'età di dieci anni, ho dovuto fare i conti sempre con questo problema: i gelati costavano soldi, la spuma costava 20 lire, i giocattoli al mercato costavano 100 lire od anche più. E non capivo perché dovevo fare tutti questi  piccoli  e/o "grandi" sacrifici e perché dovevamo risparmiare quel poco di  "denaro" che avevamo. Per non parlare dell'adolescenza, anch'essa condizionata da questo "fantasma" che non era mai abbastanza frequente e, a volte, era carente anche per le piccole cose. Per non parlare delle grandi cose. Ed una delle più grandi cose era dover condizionare le scelte di vita e di studi in funzione di tal entità astratta. E questo faceva molto male, ti segnava dentro! A dire il vero anche l'altro aspetto della medaglia, l'amore, che doveva arrivare per questo ectoplasma,  non appena riuscivi a guadagnarne un pò per "cavarti" (come si diceva allora da noi) le soddisfazioni, non mi ha mai ripagato completamente delle rinunce più grandi fatte prima. Eppure, dopo tanto tempo, questa entità attanaglia ancora l'esistenza quotidiana di molta gente: la crisi, le tasse, le preoccupazioni per il futuro.Ma allora viene da domandarsi: ma cos'è, in sintesi, questa entità eterea e condizionante, per importanza, anche per senso comune, seconda solo alla  salute. Forse potremmo definirla come il potere per realizzare i desideri. E quest'ultimi possono essere molto diversi da persona a persona. Per soddisfare sentimenti molto materiali od altri più intangibili e non immediatamente pratici. Ma comunque qualcosa che da o dovrebbe dare soddisfazioni a prescindere. Ma cos'è che fornisce tanto potere al denaro?. Come si può constatare questo post non vuol essere una disquisizione classico- economica del denaro, delle sue origini e della sua storia. Non non lo voglio fare in questa sede, anche se mi riprometto, un giorno o l'altro, di tentare di farlo, con le varie disquisizioni tra le differenti "facce" di questo strumento, tra Paese e Paese, e/o tra blocchi economici diversi. Vuole essere, se ci riesce, solo  una piccola riflessione tra denaro e sentimento.  Per questo è importante stabilire cosa dà tanto potere a tali pezzetti di carta. Io lo definirei il potere che deriva dal credito che una persona ha acquisito con la società in cui vive   e che, con tale mezzo, la stessa dimostra il suo debito nei confronti del suo cittadino possessore. E questo debito è dovuto al portatore di denaro soprattutto per il lavoro che questo ha svolto o dovrà svolgere all'interno e a favore di questa società. Ma se il denaro rappresenta il lavoro, in tutte le sue molteplici forme, allora questa entità assume un grande valore non solo dal punto di vista materiale ma anche morale. E forse ha senso anche averne rispetto ed educare, come facevano anche i nostri maestri del dopoguerra con le innumerevoli giornate del risparmio, a rispettarlo e a non gettarlo via, ma anzi consideralo prezioso in quanto risorsa limitata che costa sacrificio. Tutto bello e tutto vero, ma a questo proposito mi è venuto sempre un dubbio che non sono mai riuscito a risolvere completamente. Nella mia famiglia di origine, mi ricordo, eravamo sempre a corto di questa entità, anche se vivevamo tranquilli nella nostra modestia. Ma se il denaro doveva rappresentare il lavoro svolto, non mi sono mai capacitato perché, a quel tempo, c'era tanto lavoro da fare ogni giorno, anche la domenica e l'entità non arrivava mai, o molto sporadicamente?. Ah! Ma che scemo, dimenticavo! Forse era perché stavamo in collina ed il denaro faticava molto in salita. Come si suol dire, bisogna spesso ungere tutti  i meccanismi  e questi, anche per gravità, vanno molto meglio in discesa ed in pianura che in salita. E' vero anche oggi. Basta sentire i discorsi che si fanno nella trasmissione che mi riempie le orecchie dietro di me! Discutono con fervore e cercano di fare anche discorsi  complicati! Credo che li paghino ed anche molto bene. Non sarà mica lo stesso denaro che da noi non arrivava mai?. E che giustamente è disceso in pianura perché lì si sta più comodi. Forse la vita è molto più semplice di quanto si pensi. Basta adeguarsi e cambiare orientamento. E forse prendere una strada  più comoda. In discesa appunto! Ed evitare, ad ogni costo e con tutti i mezzi, montagne, colline ed anche montagnole! Perché sembra che  il grande segreto di oggi sia di  non affrontare mai gli ostacoli a viso aperto, ma molto più semplicemente, aggirarli sempre! 



Forse,restando in argomento, mi sento di consigliare di dare un'occhiata anche:
http://www.linkiesta.it/ricchezza-delle-nazioni-adam-smith
http://www.julienews.it/notizia/economia-e-finanza/il-capitale-di-marx-che-nessuno-ha-letto/49580_economia-e-finanza_4_1.html 
http://it.wikipedia.org/wiki/David_Ricardo


Honest Maverick  productions 

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E n j o y:


enjoy:
Money for nothing


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