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venerdì 24 agosto 2012

Pollution d'animo! Per un pianista un pò invecchiato!

 

Aspettare sognando? No forse non c'è più tempo ma questo non lo ammetterò mai. Sono un pianista dì esperienza anzi meglio dalle mille esperienze. Ho suonato dappertutto specialmente quando ero giovane e con molti artisti che ora sono conosciuti ed apprezzati. Ed anch'io avevo un mondo molto aperto, mille speranze e mille glorie a portata di mano. Glorie sfiorate, a volte, per qualche piccola stagione, a volte di qualche serata particolamente riuscita. Mille piccole soddisfazioni quando il pubblico applaudiva. O meglio quando io vedevo che era contento e che si divertita. A volte poi è la musica stessa a creare atmosfere particolari con le luci e qualche vecchio amico che applaudiva in modo spontaneo. E gli anni d'oro della giovantù sono passati in un batter d'ali e, man mano che il tempo passava, mi accorgevo dentro di me che il successo, quello vero, mi sfuggiva di mano.Si allontanava sempre di più, come un palloncino colorato che si allontanava dal bambino che un momento prima lo teneva saldamente con la mano. E quando ero solo mi domandavo sempre se dipendeva da me o  dalle circostanze. Dalla fortuna o dalla sfortuna. Dalla mia capacità non proprio eccelsa. Perchè in definitiva, forse, non riuscivo sempre a fornire emozioni agli altri. Ma era questo il problema? E mi facevo mille processi e mille interrogazioni. Ed il tempo continuava a passare. Poi quando mi chiamavano a fare una serata ritornava a portata di mano il vecchio balsamo dell'anima. La contentezza e l'ansia dalle aspettative della nuova serata. Me la immaginavo in tutti i dettagli; a volte sognavo sopra le righe, andavo proprio oltre  e mi immaginavo chissà che cosa. Ovviamente non tutte le aspettatative si realizzavano e ritornava il momento classico della tristezza del dopo spettacolo. Il tempo in cui gli artisti, i clowns, i teatranti piangono nell'anima e un pò anche con il cuore. Una serata finita in cui hai lasciato molto di te e che si dissolve nei ricordi e nell'aria fresca della notte. Una serata che non si ripeterà più nelle stesse forme e con le stesse emozioni.  Ed allora ti senti tanto tanto solo. La solitudine dell'artista. Una solitudine che non ti lascia mai. Neanche ora che suono con la mia attrezzatura. Come gli altri giorni in altri posti della stessa "taglia".  Durante la serata la voce si abbassa, a volte accorcio e rimedio con la musica. A volte qualche piccolo applauso mi accarezza. Altre volte qualcuno del pubblico mi aiuta a cantare una canzone. E questo mi fa piacere. Mi sento meno solo. Sono cambiate mille cose da quando ero giovane. Ma qualcosa è rimasto intatto. L'ansia e la contentezza prima della serata quando vedi tanto rosa. E poi quella maledetta ma anche struggente solitudine quando tutto finisce. La gente ti abbandona e le emozioni si sono disperse nell'aria insieme alle tue speranze. Che non ritornano fino alla prossima serata. Chissà come. Chissà quando. Chissà dove! Ma,a pensarci bene, di questa vita, forse, non ne potrei proprio fare a meno!
Honest Maverick productions

 

 Enjoy:

and:

venerdì 10 agosto 2012

August Time! A new Lap again!


Il colore del sangue, dei pomodori quelli maturi, e del comomero. Tempo anche di  Melone,  Fichi, Fragole, Lamponi, Mirtilli, More , Pere , Prugne, Uvaspina e ribes. E' un mese dell'agrodolce. Di Sole pieno e maturo. Viene voglia di tamarindo. Od anche di Chinotto. Lo bevevo senza pensieri negli afosi pomeriggi di Domenica nelle scalette del circolo ricreativo guardando ed ammirando le ragazze più grandi di me e che pareva che guardassero tutti tranne che me!  Quindi è il mese della piena maturità nella sua accezione migliore. Di abbondanza. Di floridezza. Ma come capita quando siamo nel pieno dello splendore si profilano i primi pensieri di quando ci sarà meno abbondanza. I campi stessi, colorati di giallo oro (ed oggi forse non solo di colore)  per i residui del grano tagliato, ci danno un pò di ansia perchè quel ben di Dio è già stato portato via presagendo, quasi, che dopo l'abbondanza arriverà forse la normalità. Di meno non ne vogliamo parlare. C'è un chiarore ed un'atmosfera particolare in tutta la natura. Tre gazze ladre si sono riunite, una ghiandaia gioiosa arriva trafelata a mangiare le susine, i fichi maturi e le pere. Una pera mezza mangiata è caduta per terra e sopra, quasi in un'"orgia" gastronomica, vi si sono riversate un nido di api a mangiare tutto quel ben di Dio. Il mese dell'abbondanza. Solo le passere non si vedono più. Ma di questo ne abbiamo già parlato. Sembra che tutte le creature lo vogliano ribadire, in quell'attività frenetica che si nota specialmente alle prime luci dell'alba. E' un trionfo della Creazione, il compimento e la realizzazione di tutto quello che è stato preparato durante l'anno. Poi si affaccia anche qualche creatura che normalmente si tiene ben nascosta o che si intravede di sfuggita nelle sue corse frenetiche. E' bellissima con quegli occhi molto vispi e la sua coda rigogliosa. E' il tempo anche degli scoiattoli che sembrano voler partecipare anche loro alla festa. Saltellano e sembrano voler fare amicizia. Perchè in questo tempo di Agosto sembra che l'atmosfera ci sproni a voler ricercare un senso di più profonda comunanza. E ci sproni anche noi Uomini a considerarci in maniera diversa.     

Si zittano un attimo e poi riparte il concerto. In una scala musicale ridotta ma piacevole e quantomeno un piccolo concerto che in questo mese è necessario. Sono le cicale assordanti ma anche misteriose e qualche  volta piacevoli. Il concerto si integra perfettamente con la grande luce, l'aria avvolgente ed il senso di solitudine sparso nell'atmosfera. L'anno scorso l'orchestra mi sembrava più numerosa, ma anche quest'anno è composta da diversi elementi. Il quadro è quasi completo, ma nella realtà è ancora molto più complesso. Nella realtà ci sono tanti altri essere viventi (le granocchie ad esempio, i rospi e qualche serpentello) che partecipano all'esplosione della Natura. E tutti sembrano unirsi in un canto di ringraziamento nel mese dell'abbondanza. Mi sembra di sentire dire: "Grazie Madre Natura di avermi dato da gustare questi momenti. Ripagano di tanti mesi di lotte e di carestia". Il dritto ed il rovescio: forse è questo il vero senso dell'esistenza. La prima, la seconda e la terza dimensione che non riusciamo a vedere, ma solo ad intuire. E quel vecchio "bombo" si  avventa nel fiore di zucca appena aperto. 
 

"Una delle ragioni è questa:

la selezione naturale ha operato su frutti e semi in modo opposto:
i frutti devono essere dolci ed attirare l’attenzione, i semi devono essere cattivi in modo tale da essere sputati, altrimenti verrebbero masticati e resi incapaci di germinare" (fonte Wikipedia)".

Il mese dei bilanci? Oppure di che?

Crouching Figure of AtlasDaphne Flees Apollo and is Transformed into a Laurel from The Story of Apollo and Daphne
Si, prima di tutto è tempo di bilanci; sentiamo tutti il bisogno di esaminare un pò quello che abbiamo fatto fino a questo punto dell'anno e, nello stesso tempo, il bisogno di rilassarci, di gustare un buon vino frizzante o una birra fredda. Io preferisco il vecchio chinotto, ma quello dipende solo da me che cerco sempre le abitudini antiche. Ci aspettano manifestazioni importanti, sagre, feste di ogni tipo ed in natura lo spettacolo delle stelle cadenti. Esprimeremo un sogno, un desiderio anche se sappiamo che, fino ad oggi, le stelle pregresse non sempre hanno mantenuto le promesse.
Si incominciamo a vedere molti turisti nella nostra Montagnola, molti in automobile, alcuni in bicicletta, altri a piedi. Sembrano godersi davvero il paesaggio, mi sembrano soddisfatti di tutto. Credo che sia una soddisfazione anche per noi che ci viviamo tutto l'anno e che abbiamo scommesso sul nostro territorio. Al giardino del Nostro territorio.
A quello spontaneo creato dalla Natura e dal caso e che nasce spontaneo nei muri a secco antichissimi della nostra Montagnola. E che quella signora di oggi con suo marito e la sua bellissima famiglia di 3 figli fotografavano con dedizione, pianticella per pianticella. Avrei voluto dirgli :" guardi signora è semplice aborniello". Ma lei mi ha interrotto in un inglese perfetto e mi ha detto "fine here, very fine, wonderful". "I am glad,Lady.....i spend here all morning of the year"  "Here is the birth place of Baldassarre"......"Oh my God!" e sono partito "Bye bye".....I ragazzi rimasti 30 metri più indietro mi hanno salutato ed allora mi sono soffermato, ho aperto il finestrino ed ho domandato" where come from?". "New York" mi ha risposto la più grandicella. Ciao gli ho detto ed ho pensato........forse qualcosa comincia davvero a funzionare anche da noi.............A forza di grandi sacrifici!  Nel nostro piccolo ed angusto giardino dei Semplici!     
Se non proprio materialmente e in modo tangibile, forse qualcosa comincia a funzionare nell'animo e mi verrebbe da dire una cattiveria. Spontaneamente!
Ma mi trattengo anche perché sento  un'antica ed armoniosa predisposizione d'animo. Forse anche per quell'incontro di oggi.
Che qualcosa cominci davvero a funzionare? Lo spero proprio ....... non solo in modo armonioso ma........ anche concreto!
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E poi,  tra le tante cose, in questo tempo d'Agosto 2012, voglio ricordare anche il nostro Grande Maestro in un'opera  che realizzò in Emilia Romagna e che è stata recentemente danneggiata dal sisma. Cogliamo quindi l'occasione  di ricordare  due cose importantissime: 
- le opere del Maestro;
- i disagi del terremoto in Emilia che sono ancora molti.
Volete saperne di più?  Cliccate sotto sopra il NOME DEL GRANDE MAESTRO e scoprirete di più. 
Da parte nostra ci ripromettiamo anche di approfondire l'argomento in un prossimo futuro.

"Chiesa di Santa Maria in Castello (Carpi)La facciata rinascimentale venne progettata da Baldassarre Peruzzi e realizzata nel 1515 etc etc" (fonte wikipedia)

Un ultima considerazione:

Tra le tante voglie che questo Tempo  mi porta  a me, il mese di Agosto, mi ha sempre fatto venire la voglia di ascoltare musica classica specialmente all'ora del tramonto, magari gustando uno spumantino fresco. A volte ho l'idea ma non la metto in pratica. Altre volte lo faccio. Ed allora allego a questo post un brano di Mozart al quale si può accedere cliccando sul link sotto riportato ed auguro.




BUON TEMPO D'AGOSTO E BUON FERRAGOSTO A TUTTI
e
AI LETTORI CHE SEGUONO QUESTO BLOG UN PARTICOLARE E SENTITO "THANK YOU, MY FRIENDS".

Un pò di riposo anche per noi, ci risentiamo il 24 Agosto.

La pagina FB la Montagnola di Anchaiano e Suavis Locus Ille resta invece attiva. 

 " Ad Majora". 

Honest Maverick productionsLe mie foto

enjoy: 


ed anche un pò di buona musica moderna: 

venerdì 3 agosto 2012

Non importa fare Birdwatching!....I passeri da noi non si vedono più!


Sono stati gli amici della mia infanzia. E risulta anche facile da ricordare per il grande dilemma: Passeri o Spaventapasseri. Dei primi si ricordano i volteggi chiassosi, i piccoli appena nati, a volte caduti dal tetto in modo accidentale e curati in modo amorevole da noi ragazzi, ma molte volte, anche cibo per i nostri gatti affamati di campagna. Dei primi si ricordano anche le numerose lamentele degli agricoltori e dei piccoli coltivatori di orti. "Ho piantato i fagioli ma me li mangiano tutti quei maledetti passeri oppure ho seminato i piselli ma i passeri si scavavano il terreno e si mangiavano il seme." Era come in un crescendo di infinite accuse di mancati o di ridotte aspettative di messi e di raccolti che venivano addossate quasi sempre ai passeri. Forse perchè, essendo l'uccello più diffuso e noto in Europa, è più facile attribuire una colpa a qualcosa che si conosce tutti, anzichè ad una chimera o a nuove o vecchie specie di volatili meno diffusi. Eppure è un uccello simpatico perché socievole e modesto e che ha sempre pertecipato all'habitat delle nostre campagne e specialmente nei bei campi di grano di color oro (ed in questi giorni oro non solo di colore). In special modo, in quelli dove le spighe erano appena tagliate e loro si radunavano, come in carosello di mezza estate, per raccattare i chicchi che, inevitabilmente, allora non erano stati ancora imballati. Ed il passero era molto diffuso, oltre che da noi, in quasi tutta l'Europa e questo lo si può dedurre facilmente anche dal fatto che il suo nemico di sempre lo Spaventapasseri è facilmente tradotto in almeno 15 lingue diverse. Un simpatico esserino amico della nostra fanciullezza al quale dedicavamo tutte le nostre non nobili attenzioni, sia tentando di accaparrarne alcuni con delle trappole per fortuna di  molto artigianali, sia di cacciarne altri con le nostre rudimentali strombole. Ma anche,  presi molte volte da slanci da grandi naturalisti, curandone i piccoli più deboli o anche gli adulti zoppi od ammalati. Poi con gli anni e le nostre occupazioni non proprio a contatto con la Natura, li avevamo persi di vista, ma eravamo tranquilli perché sapevamo che erano stati promossi al rango di animali protetti da tutte le cacce. Ma, dopo parecchi anni, il brusco risveglio e la "brutta" domanda che sorge da molti, quasi all'improvviso: dove sono finiti i passerotti? Ed allora mille supposizioni, di vecchi contadini, boscaioli, cacciatori, e poi, soprattutto, degli esperti. E' colpa delle cornacchie che prima erano in Maremma, le Gazze che, effettivamente sono aumentate, dei Corvi, etc. Sembra quindi una selezione ed una guerra naturale dove i "corvidi"  ( gazze, taccole, cornacchie e soprattutto ghiandaie) stanno prendendo il sopravvento. Una specie di passeriformi, a quanto si dice, di notevole intelligenza, robusti, aggressivi e molto ghiotti di uova e pulli di passero). Ma la tesi non convince molti e,ad essere sincero neppure me, perchè i nostri vecchi dicevano che " le passere" erano animali resistenti a tutto e si difendevano molto bene anche dagli altri uccelli  anche perché molto veloci e scaltri. Ed infatti era noto il detto:"gremigna e passere non le sperge nessuno". Io non so se nuovi prodotti per l'agricoltura hanno allontanato questa specie oppure se la colpa è del clima che cambia od altro ancora ma, fatto sta che, scorrendo anche per il web, dappertutto corre una domanda "dove sono finiti i passerotti?".Vedo anche che qualcuno ipotizza una virosi tra il 2003 ed il 2004, un altro da la colpa al benzene  della benzina verde ed un altro ancora , addirittura, alla mancanza delle coperture dei coppi di una volta. Voglio pensare per una volta ad una causa molto più semplice: come in vecchio romanzo di appendice, il vecchio  Feuilleton di fine Ottocento in cui questo piccolo essere si è rifiutato di fare la solita parte di scena. Di essere il nemico dei raccolti abbondanti, delle fioriture degli ortaggi e di non venir considerato anche per i molti lati positivi del copione. Quanti insetti dannosi riusciva ad eliminare? A nessuno sembrava troppo importare. Perché tutti erano intenti ad escogitare nuovi spaventapasseri più efficaci. Ed allora tutto il copione è stato abbandonato. Forse è rimasto, in un "sodo" abbandonato, un vecchio spaventapasseri ormai ridotto ad uno stecco ed a una specie  di capocchia sotto un cappello di paglia strappato ed appena riconoscibile. E scrutato in lontananza ha un'aria quasi clownesca, ma sembra comunque sorridere. Con aria sorniona ci guarda e sembra dirci: io so dove sono andati i miei amici passeri. Perché a me confidavano tutti i segreti. In teoria dovevo spaventarli, ma quando nessuno ci vedeva ce la spassavamo a  raccontarci mille cose. Siamo creature di mondo.......almeno noi!".****.....Anzi da loro quasi fuggo lontano;quasi romito e strano, al mio loco natio****.......". Ma sappiamo anche essere, se necessario, anche molto solitari....... come diceva quel Grande Maestro Poeta!

Honest Maverick  productions    
  
 Parole de Lo Spaventapasseri:
Ora che sono uno spaventapasseri, non che il lavoro mi piaccia tanto ma io di qua non mi muovo, spavento i passeri e me ne vanto.                 


Il passero con serietà:
"Il maschio prepara più nidi, nei posti più disparati ma sempre comodi: sotto le tegole, negli anfratti di edifici e occasionalmente sugli alberi. La paglia è la componente principale dei suoi nidi, che poi imbottisce con piume di altri uccelli; l'ingresso del nido è sempre laterale. La femmina che si farà attirare in uno dei nidi preparati dal maschio, vi deporrà dalle 4 alle 8 uova, come arriva la primavera; la nidiata è svezzata da entrambi i genitori".
Non migra e, in zone abitate, si lascia avvicinare parecchio dalle persone. Vive in stormi anche grandi ed è socievole anche nel periodo di cova."(fonte Wikipedia)
http://www.viadananotizie.com/2009/07/dove-sono-finiti-i-passerotti.html
http://www.midali.altervista.org/pagine_web/uccelli/Passero.htm

Raccolta dal web
Di merli qualcuno riesco ancora a vederlo, ma dei simpatici passeri nemmeno l’ombra, e pensare che quando ero ragazzo erano numerosissimi. Anch’io sono del parere che si sia creato un forte squilibrio, le gazze sono belle e piacevoli a vedersi, ma quando sono in eccesso sono molto dannose per gli altri uccellini, altrettanto vale per le cornacchie aumentate a dismisura ed assolutamente non a pericolo di estinzione. Penso siano indispensabili massicci piani di abbattimento coinvolgendo anche i cacciatori, non possono solo prendere quando serve devono rendersi disponibili.<> Sono settimane che non riesco a darmi pace. Non accetto l'idea che i passeri si stiano estinguendo. Io abito in emilia, e gia' l'anno scorso avevo notato un calo impressionante di presenze, ma ora ogni volta che passeggio o mi trovo all'esterno non riesco a fare a meno di guardarmi intorno nella speranza di scorgere qualche passerotto in volo o appollaiato sopra qualche antenna. Se la nostra societa' non e' in grado di salvaguardare una specie di volatile solo fino ad un paio di anni fa presente in ogni luogo d'italia in maniera massiccia, non possiamo assolutamente pensare che possiamo essere in grado di proteggere altre specie di animali molto piu' delicate e sensibili. Io non voglio vivere in un mondo senza tigri, leoni elefanti, e nemmeno senza passerotti. Non si sta' facendo nulla???? nessuno s'e' posto la domanda ??? Sono sicuro che se i passeri fossero una specie appetibile per i cacciatori, varie organizzazioni si sarebbero gia' mosse da tempo per ripopolare le nostre campagne.Chi l'avrebbe mai detto che un giorno avrei fatto la voglia di vedere un passerotto ? L'ultimo l'ho visto un mese fa.  Quello che so è che grazie all'inquinamento luminoso, alla scarsità di cibo, alla presenza più incombente delle gazze e dei corvi, i passerotti così come altri piccoli volatili sono in serio pericolo di decimazione.
Altra cosa che ho potuto constatare personalmente è come i passerotti siano completamente spariti dove vive mia madre. Lei vive in prossimità di un piccolo boschetto e a un bel pratone recintato con dentro una bella varietà di alberi anche da frutto. Questi luoghi prima erano frequentati da una moltitudine di piccoli simpaticissimi volatili ma ora, grazie all'arrivo e alla proliferazione dei corvi, sono letteralmente spariti. Così come gli scoiattolini e i ghiri che prima (quando ero bambina) si vedevano gironzolare con grazia e simpatia.
Quello che posso fare per aiutare questi piccoli simpatici volatili lo faccio e consiste nel mettere a disposizione sementi e cibo sia per i granivori che per gli insettivori e lo faccio tutto l'anno in modo che loro e la loro progenie sappiano che qui ci sono io e che c'è un posto dove un pò di pappa la troveranno sempre per tutto l'anno.
Siti di riferimento:
http://www.forumsalute.it/community/forum_69_amici_animali/thrd_159624_i_passerotti_sono_via_di_estinzione_1.html
http://www.hobbyuccelli.it/community/forum/viewtopic.php?f=30&t=17254&start=0
http://www.viadananotizie.com/2009/07/dove-sono-finiti-i-passerotti.html
ed ancora:
Il problema non ha confini, perché è vasto come il cielo. Almeno di quello del territorio padano. Dal quale, e se ne sono accorti in tanti, parrebbero essere quasi del tutto scomparsi i passeri. «Il fenomeno è manifesto - conferma Luigi Sala, docente di Conservazione e gestione della fauna all'Università di Modena e Reggio -. E non certo da oggi, ma già da qualche anno. Tanto è vero che stiamo collaborando con la Lipu (Lega italiana protezione degli uccelli, ndr) che ha sviluppato al riguardo un progetto tematico nell'ambito di un programma nazionale di ricerca. Perché non è tanto l'interesse pratico, che ci sta a cuore: il passero non rappresenta molto per l'uomo, da questo punto di vista. E' piuttosto il segnale che inquieta: che cosa succede? Perché di punto in bianco e dopo millenni di convivenza con noi e le altre specie, da qualche anno i passeri sono spariti?».
Con la scomparsa dei passeri, sono sempre più numerosi sulle nostre teste, i cosidddetti corvidi: gazze, taccole, cornacchie e soprattutto ghiandaie. Una classe di passeriformi, a quanto si dice, di notevole intelligenza, robusti, aggressivi e molto ghiotti di uova e pulli di passero. Ma la tesi non convince Enrico Selmi, responsabile provinciale della Lipu: «Passeri e corvidi hanno sempre convissuto, in montagna. E' accaduto piuttosto che ghiandaie e corvi si sono riversati in numero crescente sulla pianura. Vai a capire il perché: forse per l'impoverimento biologico generale o perché privi di nemici naturali, come falchi e poiane. Fatto sta che sono diventati molto numerosi. Ma questo - precisa Selmi - non ha nulla a che fare con la scomparsa dei passeri. Che sono spariti di punto in bianco, fra il 2003 e il 2004, c'è chi dice per una virosi, chi per il benzene contenuto nella benzina verde o perché sono sempre meno le coperture con i coppi di una volta».



http://magazine.quotidiano.net/ecquo/farruggia/2009/03/27/lipu-addio-passeri-anche-a-firenze-sono-sempre-di-meno/

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