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venerdì 30 marzo 2012

Un'esplosione di forza e di colori....aria e voglia di festa imminente ! Anche in Montagnola!

Una forza possente si sprigiona in natura. L'avverti anche dentro le vene, ma lo vedi anche nell'ambiente tutto intorno. La Natura si risveglia in maniera prepotente. L'ammiri negli alberi da frutto che si abbelliscono: l'albicocco che si veste di rosa, il susino con il suo manto bianco, il pero con i primi germogli con piccoli fiori bianchi. Ma i prati si coprono di erba verde, selvatica che cresce scomposta  e c'è il tripudio degli anemoni pavonina, i mazzi composti dei fiordalisi, qualche gittaione, qualche centocchio, e parecchie margheritine pratoline, qualche berteroa comune e molti occhi di bue. Anche qualche fiordaliso fa capolino qua e la e resta vicino ad un croco. E le viole selvatiche fioriscono in un cespuglio profumato ed il timo pepolino fa capolino tra alcuni denti di leone in piena fioritura. Ma tutto non può più stare fermo;  è stato programmato perché si risvegli. Sembra una forza quasi atomica alla quale non ci si può sottrarre in una giostra di colori e di nuovi suoni. I primi germogli negli ulivi e nei rosai solcati in velocità da lucertole molto indaffarate ed appena risvegliate. Cinguettii in lontananza di fringuelli,di merli e molte tortore gioiose che si rincorrono negli alberi e nei tetti. Anche gli insetti, le api, i calabroni fanno le loro prime apparizioni.Uno spettacolo della Natura che assomiglia ad un circo di campagna di quelli che, quando eravamo ragazzi, arrivavano nel paese all'improvviso da un giorno all'altro e che sfornavano spettacoli simili e  diversi tutte le sere. Apparizioni belle e fugaci e prove di forza. Quella forza che si percepisce nell'ambiente, di questo periodo. Verrebbe voglia di rilassarsi e meditare. E di godere in silenzio lo spettacolo. Scrutare i minimi movimenti nei vegetali e negli esseri viventi. Lo spettacolo muta piano piano. il pettirosso lascia  con calma la scena ai fringuelli, ad esseri più leggeri. Ma quasi in contraddizione il periodo non permette troppi rilassamenti perché è il tempo in cui bisogna preparare la terra per le piantagioni nell'orto e nei giardini e potare le siepi, gli alberi da frutto e gli olivi. Una specie di legge del contrappasso naturale che ti impone di rimanere indaffarato quando vorresti rilassarti. Ed infatti ti accorgi sempre di più di essere uno strumento anche tu. Un attore che fa solo la sua parte per qualcosa di Superiore al quale anche tu appartieni come tutti gli altri esseri. Ed allora non ti rimane altro che importi: prenderti o rubare per te stesso qualche momento e ammirare lo spettacolo con il sole possente in fronte. Non fosse altro per respirare quella aria tiepida e profumata che ti ricorda che stai vivendo uno dei più bei periodi dell'anno. Profumo di Pasqua, ramoscelli di ulivo fatti a mazzi, odore di anice e di schiacciata. E ti senti abbracciato in una forza che senti potentissima ma che, con te, è tenera  e ti abbraccia dolcemente. Chiudi gli occhi e vedi tutte le persone che ti sono state più care intorno a te! Sogni la nonna che ti portava a prendere le uova  dalle galline nel pollaio. Le mettevi da parte per colorarle per Pasqua. La gallina si arrabbiava ma la nonna la scansava con garbo. Allungavi la mano e raccoglievi le uova che erano molto calde. Le raccoglievi nel paniere ed uscivi dal pollaio. Un odore di pane ti arrivava all'improvviso. Respiravi a pieni polmoni, guardavi il melo cotogno fiorito e pensavi: che bel periodo....ma com'è bella la vita! E speriamo che questa stagione non finisca mai!

Honest Maverick productions
    fiori di ulivo  Roselline Tappezzanti Fairy Rosa             uova di tipo commerciale - al centro uova di Marans - a sinistra le bianche della razza LivornoLa Domenica delle Palme e il ramoscello di olivo

venerdì 23 marzo 2012

Nepitella Style.....l'odore può cambiarti la vita!

 
Nepeta (details)
Nipitella(details)
Nipitella o Nepitella(details)
CALAMINT (erba internazionale) 
Cat and Calamint(see details)
Un'erba che piace anche ai gatti, il che è davvero il massimo! Credo che i nostri vecchi la chiamassero l'erba gattaia, per la predilizione che i nostri amici felini avevano, quasi in esclusiva, per tale vegetale. E non credo perché amo particolarmente i miei amici felini, ma devo dire che  sono anch'io un ammiratore di  questa  erba aromatica. Che considero come l'emblema di molta semplicità, modestia e schiettezza nel suo aspetto e nel suo modo di vegetare. Cresce in modo spontaneo in piccoli gruppi, fatti a cespuglio, l'uno poco distante dall'altro, e non  si mette particolarmente in mostra per la sua bellezza e per la sua fioritura che rimangono piuttosto modeste. Anche se tu volessi, in qualche modo, renderla più domestica non assumerebbe mai un aspetto che potrebbe ravvivare un' aioula  e non risalterebbe con altri tipi di piante aromatiche come il rosmarino, la lavanda o la salvia. No, il suo aspetto si mantiene selvatico, poco appariscente, se fosse un uomo si direbbe privo di carisma. Le sue migliori virtù le mantiene nascoste, quasi  con pudore e  quasi a vergognarsi di scoprire le sue vere origini che sono, quasi esclusivamente, selvatiche. Ma quando l'avvicini, o peggio ancora, la tagli con il decespugliatore, ti si apre un mondo nuovo e  diverso e scopri tante cose. Si capisce anche perché degli animali, quasi esclusivamente carnivori, per lei fanno un'eccezione. Eppure è  spesso dimenticata  anche dagli esperti. Salvo poi, dall'alto della loro esperienza ricordarsene all'improvviso, anche con il suo nome scientifico, e fare subito un'esclamazione! Eppure, se utilizzata in cucina, specialmente per alcuni piatti non quotidiani, ma leccornie di stagione, infonde molta armonia anche in quel contesto.  Ad esempio combinare il suo aroma con quello dei funghi porcini credo che sia una delle tante cose che meriterebbero una tutela internazionale, come alcuni monumenti. Anche i suoi infusi agiscono molto celermente per attenuare la malattia del secolo (l'ansia), favorire il sonno e rilassare, forse molto meglio di alcuni preparati che si trovano in commercio. Ma la sua semplicità ed il suo modesto look la portano quasi ad un'automatica sottovalutazione, come succede per qualsiasi essere vivente, fino a quando non vengono scoperte, quasi per caso, le sue notevoli qualità. E basta tagliarla per entrare in un altro mondo di profumi e  di aromi non comuni. Almeno a me fa questo effetto tutte le volte che la zappo, cerco di farne un cespuglio più ordinato o quando, a volte, la taglio semplicemente per distrazione. Ed  il suo profumo, tra l'altro, ricorda qualcosa di antico, un'atmosfera speciale che mi riporta lontano nel tempo quando le mie gambe, molto elastiche, ed il mio fisico plastico mi permettevano di rotolarmi nell'erba e di riconoscerla subito quando le passavo vicino. Un'erba che mi faceva venire voglia di cose semplici: di pane appena sformato, di preludio di Pasqua e il sapore di schiacciata cotta nel vecchio forno, il calore  della nonna che mi accompagnava nei campi a raccogliere l'erba selvatica.  Sarà anche per tutte queste cose che non mi sono meravigliato  quando ho letto che qualcuno, da qualche parte nel mondo, forse perché voleva ricordare qualcosa di schietto o di affascinante, aveva chiamato un prodotto finanziario con il nome di  "Nepitella fund" o qualcosa del genere. A me, molto più semplicemente, mi è venuto in mente solo uno stile di vita. Nepitella Style, appunto.......come, molto semplicemente, ho scritto sopra. Anche se, forse, sarebbe stato più corretto dire "Calamint Style". Boh, chissà...... ma a me va bene così!. 
Honest Maverick Productions
http://www.piantespontaneeincucina.info/documenti/schede_delle_principali_specie_della_tradizione_alimentare/calamintha_nepeta.pdf
http://it.wikipedia.org/wiki/Clinopodium_nepeta
http://www.erbe.8m.com/nepeta.html
http://nepitella.blogspot.it/p/la-nepitella-e.html
http://www.thais.it/botanica/aromatiche/schedeit/sc_0058.htm
http://www.emmeti.it/Cucina/Toscana/Prodotti/Toscana.PRO.97.it.html
http://www.planningatour.com/2009/11/tuscany-recipes-cannellini-bean-and-porcini-mushroom-soup-flavoured-with-nepitella/
 

Enjoy :

venerdì 16 marzo 2012

Money, pls? Si, ma con sentimento!


Si suggerisce di vedere  prima di andare avanti:


Per certi versi, sembra che i problemi di "allora" siano gli stessi  di oggi.
Alcune piccole riflessioni, non solo economiche, su questa entità, con la quale dobbiamo fare i conti tutti i giorni, da quando...... siamo nati. Ed anche e  soprattutto oggi. Una cosa che non ha mai conosciuto alti e bassi, mode e rifiuti. Ed allora trattiamolo con un pò di sentimento, se ci riesce!
  
  
Una cosa che abbiamo conosciuto fin dalla prima infanzia, quasi come l'acqua, il pane e le caramelle? I soldi o come si chiama, più nobilmente, oggi: il denaro, the money!. E anche se abbiamo imparato a conviverci molto presto, i foglietti di carta o le più frequenti monetine hanno per noi sempre rappresentato degli aspetti non completamente compresi o quantomeno qualcosa piuttosto misterioso. Mi sono sempre chiesto, fin da quando ero piccolo, ad esempio, come fosse possibile, con un semplice foglietto di carta o con una piccola  monetina che sembrava di latta, acquistare gelati, cioccolatini, frou frou, e tutte le ghiottonerie del mondo. E dove fosse nascosto il loro potere, se quando le presentavi al bottegaio di turno, riuscivi a metterlo subito in movimento, mentre se non avevi quell' insignificante pezzetto di ferro, non solo non ti dava quelle prelibatezze ma, molto spesso, ti guardava anche male. Il rapporto con questo mezzo, per quanto mi riguarda, è sempre stato di odio ed amore. Odio perché, dall'età di dieci anni, ho dovuto fare i conti sempre con questo problema: i gelati costavano soldi, la spuma costava 20 lire, i giocattoli al mercato costavano 100 lire od anche più. E non capivo perché dovevo fare tutti questi  piccoli  e/o "grandi" sacrifici e perché dovevamo risparmiare quel poco di  "denaro" che avevamo. Per non parlare dell'adolescenza, anch'essa condizionata da questo "fantasma" che non era mai abbastanza frequente e, a volte, era carente anche per le piccole cose. Per non parlare delle grandi cose. Ed una delle più grandi cose era dover condizionare le scelte di vita e di studi in funzione di tal entità astratta. E questo faceva molto male, ti segnava dentro! A dire il vero anche l'altro aspetto della medaglia, l'amore, che doveva arrivare per questo ectoplasma,  non appena riuscivi a guadagnarne un pò per "cavarti" (come si diceva allora da noi) le soddisfazioni, non mi ha mai ripagato completamente delle rinunce più grandi fatte prima. Eppure, dopo tanto tempo, questa entità attanaglia ancora l'esistenza quotidiana di molta gente: la crisi, le tasse, le preoccupazioni per il futuro.Ma allora viene da domandarsi: ma cos'è, in sintesi, questa entità eterea e condizionante, per importanza, anche per senso comune, seconda solo alla  salute. Forse potremmo definirla come il potere per realizzare i desideri. E quest'ultimi possono essere molto diversi da persona a persona. Per soddisfare sentimenti molto materiali od altri più intangibili e non immediatamente pratici. Ma comunque qualcosa che da o dovrebbe dare soddisfazioni a prescindere. Ma cos'è che fornisce tanto potere al denaro?. Come si può constatare questo post non vuol essere una disquisizione classico- economica del denaro, delle sue origini e della sua storia. Non non lo voglio fare in questa sede, anche se mi riprometto, un giorno o l'altro, di tentare di farlo, con le varie disquisizioni tra le differenti "facce" di questo strumento, tra Paese e Paese, e/o tra blocchi economici diversi. Vuole essere, se ci riesce, solo  una piccola riflessione tra denaro e sentimento.  Per questo è importante stabilire cosa dà tanto potere a tali pezzetti di carta. Io lo definirei il potere che deriva dal credito che una persona ha acquisito con la società in cui vive   e che, con tale mezzo, la stessa dimostra il suo debito nei confronti del suo cittadino possessore. E questo debito è dovuto al portatore di denaro soprattutto per il lavoro che questo ha svolto o dovrà svolgere all'interno e a favore di questa società. Ma se il denaro rappresenta il lavoro, in tutte le sue molteplici forme, allora questa entità assume un grande valore non solo dal punto di vista materiale ma anche morale. E forse ha senso anche averne rispetto ed educare, come facevano anche i nostri maestri del dopoguerra con le innumerevoli giornate del risparmio, a rispettarlo e a non gettarlo via, ma anzi consideralo prezioso in quanto risorsa limitata che costa sacrificio. Tutto bello e tutto vero, ma a questo proposito mi è venuto sempre un dubbio che non sono mai riuscito a risolvere completamente. Nella mia famiglia di origine, mi ricordo, eravamo sempre a corto di questa entità, anche se vivevamo tranquilli nella nostra modestia. Ma se il denaro doveva rappresentare il lavoro svolto, non mi sono mai capacitato perché, a quel tempo, c'era tanto lavoro da fare ogni giorno, anche la domenica e l'entità non arrivava mai, o molto sporadicamente?. Ah! Ma che scemo, dimenticavo! Forse era perché stavamo in collina ed il denaro faticava molto in salita. Come si suol dire, bisogna spesso ungere tutti  i meccanismi  e questi, anche per gravità, vanno molto meglio in discesa ed in pianura che in salita. E' vero anche oggi. Basta sentire i discorsi che si fanno nella trasmissione che mi riempie le orecchie dietro di me! Discutono con fervore e cercano di fare anche discorsi  complicati! Credo che li paghino ed anche molto bene. Non sarà mica lo stesso denaro che da noi non arrivava mai?. E che giustamente è disceso in pianura perché lì si sta più comodi. Forse la vita è molto più semplice di quanto si pensi. Basta adeguarsi e cambiare orientamento. E forse prendere una strada  più comoda. In discesa appunto! Ed evitare, ad ogni costo e con tutti i mezzi, montagne, colline ed anche montagnole! Perché sembra che  il grande segreto di oggi sia di  non affrontare mai gli ostacoli a viso aperto, ma molto più semplicemente, aggirarli sempre! 



Forse,restando in argomento, mi sento di consigliare di dare un'occhiata anche:
http://www.linkiesta.it/ricchezza-delle-nazioni-adam-smith
http://www.julienews.it/notizia/economia-e-finanza/il-capitale-di-marx-che-nessuno-ha-letto/49580_economia-e-finanza_4_1.html 
http://it.wikipedia.org/wiki/David_Ricardo


Honest Maverick  productions 

Honest Maverick productions 


E n j o y:


enjoy:
Money for nothing


venerdì 9 marzo 2012

Quando tutto era più vicino!


L'ho raccontato cento volte a familiari ed amici e, quindi, lo voglio anche scrivere. Erano altri tempi, li chiamavano del boom economico, ma in realtà, diciamo, si stava meglio di qualche decennio prima. E potevamo permetterci anche una settimana al mare, affittando una modesta casetta dove dormivamo quasi tutti in una stanza. Nel mio caso, in un materassino gonfiabile di gomma, ma il sacrificio era ripagato dall'essere al mare. Una vera cuccagna. Oddio, bisognava riguardarsi dalle spese, ma la vita, in quel momento, era spassosissima anche senza fare smargiassate. La mattina sulla spiaggia a scrutare bellezze con la scusa dei bagni e la sera a spasso, con un occhio al borsello perché il bugdet (come lo chiamiamo ora) era fissato irrevocabilmente. I bar vendevano la cedrata fresca, chinotto ed era molto di moda anche la "granita". Le televisioni erano fissate molto in alto, nelle pareti, e trasmettevano in bianco e nero. Ma nelle lunghe passeggiate serali, in riva al mare, sentivamo ed ascoltavamo anche il suono delle balere lì vicine che erano aperte tutti i giorni.  Noi ci volevamo andare ma rimandavamo di sera in sera, in previsione, poi, di un'entrata, che ci immaginavamo trionfale, il sabato sera. Mi sembra un giovedì, ma non ne sono sicuro, passeggiavamo nella via centrale, lungo il mare e ci eravamo soffermati a scrutare la merce sulle varie bancarelle che vendevano un pò di tutto  in cerca di accaparrare turisti. C 'era merce per  tutti i gusti, dalla bigiotteria ai giocattoli, e tutta la roba necessaria per il mare: maschere, pinne, costumi. Guardavamo con attenzione, ma anche con finto distacco, sempre per  motivi, diciamo, di parca economia. Erano circa le 10 di sera e guardavamo con un senso misto di euforia inespressa e di noia incombente quando, dall'altra parte della strada, vedemmo qualcosa di inconsueto. Una macchina molto sportiva ed un pulmino con una scritta. Demmo un primo sguardo e poi vedemmo arrivare un uomo piccolo di statura con due occhiali tondi. Mi stroppicciai gli occhi e poi lo riconobbi. Era proprio lui. Lui che non era famoso come oggi, ma che, comunque, avevo ammirato tante volte la domenica sera alla televisione del bar del paese con il mio babbo che mi diceva. "guarda che quello è un'artista per davvero". Per caso venne vicino a me a scrutare la merce nella bancarella ed io sentii un brivido lungo la schiena, e conscio della mia malattia, che mi ha attanagliato per tutta la vita, la timidezza, non sapevo se attaccare discorso. Ma non ci fu problema, lo fece lui  con una frase che mi ricordo benissimo: che c'è di bello?. Non mi ricordo invece cosa farfugliai e cercai di rivolgere il discorso verso la musica o meglio per sapere cosa ci faceva lui, lì, a quell'ora. Mi disse (o meglio ci disse perchè nel frattempo poche altre persone si erano avvicinate)  che doveva andare, intorno alle undici, in un "famoso" locale lì vicino a fare una serata. Volevo chiedergli un autografo, ma non ne ebbi il coraggio o forse la mia timidezza me lo impedì. O forse l'incontro era stato così casuale che mi sembrava tutto normale e mi pareva quasi inopportuno. Dette un ultimo sguardo alla bancarella, poi qualcuno, dall'altra parte  della strada, lo chiamò e lui partì, dopo avermi salutato, con quella macchina per me bellissima. Mi è rimasto sempre impresso e sempre l'ho ricordato così. Anche quando ho assistito, tanti anni dopo, ad un grande concerto nella mia città. E quella notte, al mare, la passai quasi insonne e mi domandai mille cose: se fosse rimasto a dormire lì al mare oppure me lo immaginavo, dopo la serata, in autostrada con quella macchina velocissima. E perchè io non avevo saputo che quella sera era in quel locale?. Ma anche se lo avessi saputo, quanto avrei speso per entrare?. Ma poi,  in fondo, era stato bello così. Una scenetta indelebile di un grande divo che,  per un attimo, era stato molto a portata di mano. E per pochi secondi tutto e solo per me!. Quello, lo stesso che il mi babbo, che aveva suonato nella banda e nell'orchestra del paese, la domenica sera, davanti a quella scatoletta in bianco e nero, mi diceva sempre:"guarda che quello è un  grande artista. Me lo ridirai tra qualche tempo! ".
Honest Maverick productions 

  

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