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venerdì 27 luglio 2012

Coccinelle..... ecco perché portate fortuna!

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Fin da ragazzi erano considerati animaletti quasi "sacri". Come l'aquila per molti Nativi. Per noi quegli animaletti rossi con i puntini rotondi neri potevano dare l'allegria di una giornata e li facevamo passare sopra le mani e lungo le braccia ed, attentamente, li controllavamo fino al momento in cui le rimettevamo in libertà. Nella Natura da cui li avevamo  provvisoriamente prelevati. Mai ci saremmo azzardati ad ucciderne qualche esemplare perché voleva dire aver a che fare direttamente con la Fortuna. Perché, nella credenza e nelle consuetudini di allora, quell'animaletto era il diretto ambasciatore della Dea bendata. E dopo mezzo secolo ne mantengo la medesima considerazione. Anzi, ad essere proprio onesto, quadruplicata o quintuplicata perché, si sa, più il tempo passa e più abbiamo bisogno di Fortuna.
E quando l'altro giorno ne trovai un esemplare ben pasciuto sopra una foglia di zucca ben mi astenni dall'intraprendere qualsiasi azione che potesse condizionare la stabilità della foglia in questione e, mentre innaffiavo le rimanenti piante, controllavo attentamente che la bella bestiola non avesse alcun problema. E non mi azzardai, al fine di evitare ogni possibile danno, a ripetere il giochetto che facevo tanti e tanti anni prima. Anche se ne avevo una grande e pazza voglia. Poi un giorno all'improvviso ho capito perché, forse, questa creatura è sempre stata considerata il simbolo e l'emblema della Fortuna. Ed in questo caso le piante incriminate erano delle non prospere pianticelle di cavolo estivo. Che invece di andare avanti sembravano che ritornassero indietro giorno per giorno. E come se non bastasse, presentavano al bordo di ogni foglia una cornice nerastra non omogenea. Come se fosse mangiucchiata da qualche piccolissimo insetto nerastro. E mi accorsi che era proprio così, anche se gli insetti, invece che uno,  erano tantissimi. Girai gli occhi un pò "disperato" e vidi che, invece, su alcune piante di piselli che avevo piantato li accanto c'erano uno, due, tre, quattro, cinque  esemplari di coccinelle. E quelle piante erano belle e sanissime. Senza avere nozioni  approfondite di bio-agricoltura, né una "expertise" invidiabile di orto ed ortaggi in genere, mi venne, lo giuro, un'intuizione. Spostare, come per scommessa, la maggior parte delle coccinelle su quelle povere piante di cavolo. Lo feci, irrigai il tutto e mi ripromisi di ritornare a vedere dopo due giorni. Nessuno, forse, mi può credere,  ma le piante di cavolo erano quasi completamente guarite e subito controllai quelle di piselli alle quali avevo tolto le sentinelle  anti-parassita. Ma con mio grande stupore mi accorsi che le coccinelle erano anche lì come se si fossero moltiplicate. Non mi domandate il perché. Non lo sò, ma vi assicuro che era così. Mi vennero in mente due considerazioni. La prima di aver imparato, da autodidatta, una tecnica di bio-agricoltura che dovrò, comunque, verificare in futuro. La seconda, e per me la più importante, che effettivamente quelle bellissime bestiole portavano davvero fortuna. Perché nei tempi in cui io ero ragazzo l'avere nell'orto degli alleati di simil fatta era una grossa fortuna di per sé. Anche perché allora bastava questa qualità per acquisire tanta e tanta considerazione. Tutte le altre sue sorelle, alcune in porcellana, come quella che ho sulla scrivania, o altre ancora molto più preziose che si vedono nelle vetrine dei gioiellieri, non fanno altro che aumentare la meritata fama di quelle vere. 
Perché tutti sanno che: 
Se una coccinella si posa su una mano assicura fortuna per un numero di mesi pari al numero dei puntini e predice che a breve incasseremo dei soldi. 


La fortuna è maggiore se l' insetto si posa il tempo necessario per contare fino a 22. Tutto questo, chiaramente, a patto che non gli si faccia del male" .


Eppoi, come si è visto sopra, porta tanta e tanta salute anche alle piante dell'orto. Basta guardare anche qui  se qualcuno vuole verifiche. E a questo punto mi domando se tutta la sua  fama dipenda solo da questo. O anche dal bell'aspetto. Me l' hanno suggerito  due suoi compari meno fortunati e un pò gelosi: una lucertola campestre ed un vecchio rospo che si riparava dal caldo  sotto una siepe di ramerino. Mi hanno guardato quasi con compassione, quasi volessero dirmi che il proprio destino non si cambia, quasi a volermi suggerire: "eppure dovresti saperlo anche tu per tua diretta esperienza. Noi facciamo da sempre  lo stesso lavoro, a volte anche molto più pesante, ma il nostro destino non si cambia. Tanto lavoro oscuro ed appena proviamo a metterci in mostra, succede il pandemonio. Vai a capirla fino in fondo la..........Natura! E, se permetti, anche e soprattutto la Gente!    
Honest Maverick  Productions         

venerdì 20 luglio 2012

SOCIAL INFLUENCE.?.......psss non sbilanciamoci!



References amd suggestions:
http://www.brandeis.edu/ethics/ethicalinquiry/2010/february.html
http://www.linkiesta.it/blogs/ollmr-comunicazione-business-ed-etica-sul-web/numeri-o-antropologia-le-nuove-tecniche-misurare
http://www.psypress.com/social-influence-1553-4510
http://www.sociologyencyclopedia.com/fragr_image/media/social
http://www.ch.unich.it/facolta/psicologia/contributi/04/influenza.pdf
http://www.conformismo.it/public/influenzasociale.php
http://www.ateneonline.it/pedon/studenti/isbn6430-4_influenza_sociale.pdf
http://www.iovalgo.com/influenza-sociale-1007.html

"Ma ci sono ancora alcune considerazioni da fare. Se in genere il processo d'influenza sociale comporta che il destinatario (o "bersaglio", come viene chiamato in gergo) faccia proprio il comportamento, le idee e i sentimenti di un altro (chiamato "fonte o agente di influenza"), modificando il proprio comportamento, le proprie idee e i propri sentimenti, in certi casi può verificarsi che tale processo non produca il suo esito, anzi produca un effetto boomerang, ossia un effetto di segno opposto, con il quale il soggetto reagisce alla situazione invocando un margine di libertà, di autonomia (tale fenomeno è spesso posto a base dell'anticonformismo e prende il nome di "reattanza") [Mucchi Faina op. cit., p.134].L'influenza sociale inoltre non conduce necessa-riamente al cambiamento del proprio modo di essere. Talvolta, infatti, finisce per frenare quelle persone che desiderano cambiare, e ciò rappresenta l'altra faccia della stessa medaglia. Basti pensare a quella situazione in cui, all'interno di una comitiva di amici, un individuo si è sempre trovato in sintonia con le opinioni degli altri, ma adesso che ha cambiato idee non trova più il coraggio di esprimere se stesso, per il timore di essere giudicato negativamente o, peggio ancora, tagliato fuori dalle relazioni con gli altri membri del gruppo.Ciò può dar luogo a processi conformistici, che analizzeremo approfonditamente più avanti."


"Social influence occurs when one's emotions, opinions, or behaviors are affected by others.[1] Social influence takes many forms and can be seen in conformitysocialization,peer pressureobedienceleadershippersuasionsales, and marketing. In 1958, Harvard psychologist, Herbert Kelman identified three broad varieties of social influence.[2]
  1. Compliance is when people appear to agree with others, but actually keep their dissenting opinions private.
  2. Identification is when people are influenced by someone who is liked and respected, such as a famous celebrity.
  3. Internalization is when people accept a belief or behavior and agree both publicly and privately.
Morton Deutsch and Harold Gerard described two psychological needs that lead humans to conform to the expectations of others. These include our need to be right (informational social influence), and our need to be liked (normative social influence).[3] Informational influence (or social proof) is an influence to accept information from another as evidence about reality. Informational influence comes into play when people are uncertain, either because stimuli are intrinsically ambiguous or because there is social disagreement. Normative influence is an influence to conform to the positive expectations of others. In terms of Kelman's typology, normative influence leads to public compliance, whereas informational influence leads to private acceptance".
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"In questi ultimi giorni mi è capitato di rivedere delle persone che conosco. Mi ha sorpreso vederli uguali a se stessi.Cerco di spiegarmi meglio. Queste sono persone che si sono sempre atteggiate a sentirsi superiori, più fighi, belli, intelligenti… qualcosa più di me, te e tutti. Trattano male gli altri, si considerano migliori, e pensano di avere diritti speciali. Magari hanno una posizione privilegiata grazie a fortuna, stato sociale oppure sono davvero più intelligenti.Li riconosci, sono quelli che ti fanno sentire (e con il tuo aiuto ci riescono) a disagio, ti mettono in qualche forma di soggezione.Rivederli nel tempo è sempre bello, quasi terapeutico. Solitamente loro sono uguali. Certo sono invecchiati, lo vedi dai capelli bianchi, dalle occhiaie e dalle rughe. Ma nel resto sono uguali. Fedeli a se stessi, al personaggio che interpretano e alle convinzioni a cui sono legati per paura di scoprire la verità.Se li guardi bene, con gli occhi di chi è cambiato e cresciuto vedi la paura e la pochezza. Tu hai affrontato i tuoi limiti. Alcuni li hai anche superati, altri li hai solo visti e accettati. Hai avuto coraggio e questo ti ha premiato. Ti sei messo in gioco, hai sbagliato, chiesto scusa, imparato e continuato.Certo non sarai mai al loro livello (io per lo meno no), loro sono superiori. Se hai letto un libro, loro ne hanno letti dieci. Se hai fatto un corso, loro erano in prima fila e poi hanno pranzato con il relatore. Se hai fatto un cammino spirituale, loro hanno parlato a quattr’occhi con il Maestro. Hanno sempre fatto qualcosa più di te.Strano però che siano ancora lì. Allo stesso posto. A pensare e fare le stesse cose.La cosa più bella è che nel rivederli te ne rendi conto. Per il principio del contrasto ti rendi conto di quanto tu sia cambiato. E ora con occhi nuovi ti sembrano personaggi da film, quelle commedie all’italiana che sono un mix di comicità e dramma. Sì, fanno ridere, forse fanno tenerezza, che spesso arriva alla compassione.
Ed ora, se permettete, DICO ANCHE LA MIA, da perfetto Honest Maverick:

SOCIAL INFLUENCE..........bisogna partecipare e conformarsi ....per raggiungere sempre un noioso consenso!
Ma questo non fa per me. Non mi è mai piaciuto! Anche da piccolo quando qualcuno mi voleva per forza insegnare un modo migliore di trattare con la gente! Mi rimbombano anche ora nelle orecchie le raccomandazioni: bisogna essere compiacenti con i personaggi del "piccolo Paese"  che contano, fare qualche complimento! Ed io che ho sempre sentito una grande voglia di grandi spazi fisici e diventare campione di voli pindarici o metaforici, sentivo addensarmi su di me cirri e nembi di nuvole scure. Mi sentivo oppresso e mi domandavo subito:perchè devo essere legato a fare queste cose che non sento. Non è più giusto ed anche più semplice fare solo quello che si sente di fare da dentro, sinceramente e, se non proprio spontaneamente, almeno senza secondi fini immediati. Poi, immancabilmente, la vita ha dato la sua lezione. Ma a volte non credo che sia solo la vita. Ma anche il Paese ed il contesto sociale dove siamo nati e cresciuti. Le abitudini e le usanze. La castizzazione della società. La voglia irrefrenabile di farsi apprezzare da qualcuno che conta più di noi. E questa prassi è cresciuta in modo esponenziale dalla metà degli 80 del secolo scorso. Ma ritorniamo a noi stessi. Social Influence da noi vuol dire anche mantenere un certo look e,subito dopo, avere una bella macchina da mostrare. Specialmente nei giorni di festa. Si questo era un vezzo anche per me, ma quando ero giovane fino ai trent' anni, quando mi piaceva, ma quasi sempre con spirito "burlesque", mostrare la mia Mini Cooper a tutti gli  amici. Ma poi credevo che questa cosa fosse finita, passata una certa età, modificata la situazione familiare e via di seguito. Ma si sono accorto che, ancora una volta,  mi sbagliavo. No! il look è sempre importante. in ogni luogo, momento, età e situazione. Anzi anche nelle persone della mia non più verde età continua a costituire un fattore strategico importante. Qualcosa che decide la .......Social Influence. Per tanti e tanti anni ho fatto un lavoro "white collar" dove, ogni giorno, ero vestito con abiti completi e giacca e cravatta. Quasi che le idee e le strategie dipendessero da quello. Ed in qualsiasi luogo, dal tabaccaio, al bar, all'edicola eri rispettato, se non ossequiato. Da quando sono "retired" (come dicono  in America), qualche volta mi è venuta voglia di vestirmi da "manovale" o da  "operaio agricolo" ma di quelli di una volta e magari sono stato negli stessi luoghi dove ero andato poco tempo prima vestito da "aspirante manager.... senza scala". Beh credo che la reazione spieghi abbastanza bene il concetto di social influence. La commessa del bar che non sa che pesci prendere sia nei miei confronti nè, sopratutto, nei confronti degli altri clienti che hanno mantenuto il look, lo stile di vita, la classe di prima. Un attimo di incertezza e poi un lampo di genio:lasciamo perdere questo "mezzo fallito" sociale e prendiamoci cura, anzi maggiore dedizione agli altri, cercando di far loro dimenticare questo "nuovo povero da strapazzo", questo aspirante clochard o meglio parvenu all'incontrario. Chissà cos'ha combinato per ridursi così?. Anzi la barista ha voglia di riscatto sociale anche nei miei confronti. Ha voglia di parole straniere. Me la vuole far pagare d'esser diventato peggio di lei e quindi di essere stata costretta a farmi reverenze inutili per tanti anni. Scusi,signor Rossi lei il caffè lo prende corretto al Brandy, vero? Da quando in quà, io l'ho sempre preso corretto con la Sambuca. Mi viene da sorridere e siccome ho già pagato, guardo un'ultima volta, quella ragazza e raggiungo la mia vecchia macchina polverosa. Ma mi viene un piccolo dubbio. Forse qualche ragione l'hanno davvero!  A parte la Social Influence ma........ almeno lavare la macchina...... quello, davvero, lo potrei fare!
Honest Maverick productions
  


enjoy:

venerdì 13 luglio 2012

Lavanda e farfalle § Butterflies Scent Festival §




http://pianetablunews.wordpress.com/2012/04/27/le-piante-che-attirano-le-farfalle/

Ci sono luoghi comuni ma anche combinazioni imprenscindibili. Il formaggio con le pere è un classico ed anzi un vecchio detto popolare raccomandava di non far sapere al "mezzadro" quanto era buona questa combinazione. Anche se lui, in tutta onestà,  lo sapeva meglio e prima del proprio padrone! Potremmo fare esempi ad iosa andando su questa strada. Abbinare gli aglietti freschi ad una fetta di soppressata ed al pane fresco è favoloso.Ovviamente con un buon bicchiere di vino rosso. Mettere il miele nel latte fresco. Un'esplosione di  energia naturale che lascia intendere la potenza racchiusa nella nostra Madre Terra. E poi ci sono vari periodi dell'anno dove c'è incetta, tra esseri viventi, dell'energia naturale prodotta dalla nostra Terra. Avete mai visto la danza orgiastica degli insetti, un miscuglio armonioso di piacere e confusione ,nell'abbondanza di un albero di fichi maturi e semiaperti? Infatti la forza intrinseca imprigionata nei fichi maturi aleggia nell'aria e le conferisce un'aria di festa, mitigata dall' indaffaramento per poter recepire quella tanta energia ed abbondanza. Mi ricorda quando c'era la trebbiatura fatta a mano e quel senso di abbondanza, di un solo giorno, che si sentiva nell'aria ma che veniva mitigato dalla consapevolezza che c'era anche tanto da lavorare. Abbondanza, felicità ed occupazione faticosa. Ed in questa costante universale, in questi giorni, cè un'altra piccola festa, con il proprio rituale, da mentovare anche per la bellezza che viene messa in mostra dagli attori interessati.. La corsa delle Farfalle ai fiori di Lavanda. Anche se da noi non siamo in Provenza ,dove lo spettacolo è moltiplicato per cento e per mille, è bello vedere  quello che accade nelle poche piante di lavanda che vengono coltivate nei nostri giardini. La spighetta di San Giovanni, che ha anche proprietà medicinali ed aromatiche e proprietà rilassanti, attira i più bei insetti della natura. Le  farfalle si sono a lungo giovate della presenza dell’uomo, tuttavia, negli ultimi decenni, i cambiamenti del paesaggio agricolo (eliminazione delle siepi e delle rive) e l’uso massiccio di diserbanti e insetticidi hanno trasformato il nostro ambiente in un vero e proprio deserto, privo di cibo e di ripari. I giardini per le farfalle contribuiscono così a formare degli importanti “ponti” tra le aree naturali ancora esistenti.  E quindi potremmo pensare anche ad un giardino delle Farfalle da fare in un punto ben illuminato dello stesso e mettere tante piante "attirafarfalle", tra cui, ovviamente la lavanda. Bellezza contro bellezza.Ed ogni mattina, di buon'ora, conviene prendere in una mano un pò di spighe di San Giovanni ed odorarle. Per un semplice motivo: rallegra subito la vita. E spendere cinque minuti del proprio "prezioso" tempo per ammirare gli esseri volanti colorati induce quasi sempre  a pensare che la nostra Terra è molto complessa. Le sue periodiche "esplosioni" ci possono dare un'idea del Big Bang espansivo che ci fu all'inizio. Un Big Bang che si ripete ogni giorno, in molte forme ridotte, ma meravigliose.  Una di queste è appunto: Lavender e Butterflies e scusate se vi sembra poco!
Lavender is a blue explosion in my garden. Ma cosa cercano tutte quelle farfalle in questa bella pianta profumata? Cercano il nettare! E quindi con tale profumo non può che essere un  grande, imponente, naturale  Butterflies Scent Festival! 

Honest Maverick productions

-------------------------------Alcune informazioni interessanti-----------------------

Quali sono le piante interessanti per le farfalle da cui esse ricavano il nettare? Conviene, a questo punto, essere più precisi.
"Per quanto riguarda piante interessanti per le farfalle ce ne sono di due tipologie: le piante nutrici e quelle per gli adulti.
Le piante nutrici sono le piante su cui vengono deposte le uova e su cui si sviluppano i bruchi: ogni specie di farfalla ha le sue e quindi se vuoi mettere in giardino anche questo tipo di piante devi decidere che farfalle fare sviluppare (es. ortica x Vanessa, Finocchietto x macaone, ecc. ).
Per quanto riguarda le piante per attirare gli adulti ce ne sono un'infinità, sono quelle ricche di nettare e con fioritura lunga: Buddleia, lavanda, lillà, tutte le labiatee (menta, nepeta, agastache, ecc.), maggiorana, origano.....
Secondo me l'importante è scegliere le specie in modo da avere una fioritura costante dalla primavera all'autunno.
In rete ci sono molti siti che parlano di entrambe le piante, cerca "giardino delle farfalle" .
http://www.forumdiagraria.org/altri-allevamenti-f84/allevare-farfalle-t35640.html

http://www.farmaciasoldanisalvini.it/tesi.pdf

venerdì 6 luglio 2012

Il giardino dei Semplici!... poi devo accontentarmi di un semplice Horto!

Il Giardino dei SempliciIl Giardino dei SempliciIl Giardino dei SempliciCOLTIVAZIONE - Il Giardino dei Semplicimappa del giardino dei semplici
http://www.ilgiardinodeisemplici.it/
http://it.wikipedia.org/wiki/Giardino_dei_Semplici
http://www.msn.unifi.it/CMpro-v-p-43.html
« Un Luogo Pubblico, dove... si coltivassero le piante native di climi e paesi differentissimi, affinché i giovini Studenti, le potessero in breve spazio di luogo, con facilità e prestezza imparare a riconoscere. »(Fonte Wikipedia)
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Il Giardino dei Semplici di Firenze è una sezione del museo di Storia Naturale dell'Università degli Studi di Firenze. (fonte Wikipedia).Fin dal medioevo i "semplici" (varietà vegetali con virtù medicamentose) si coltivavano in vari orti cittadini. La parola semplici deriva dal latino medioevale medicamentum o medicina simplex usata per definire le erbe medicinali. Inizialmente aveva il nome di Horto dei semplici. (fonte wikipedia).L'uomo, nella costante ricerca di mantenere o riacquistare la salute, ha sfruttato sostanze appartenenti a tutti e tre i regni della natura. Semplici - dal latino medievale medicamentum o medicina simplex - erano definite le erbe medicinali, l'horto dei semplici era il luogo destinato alla loro coltivazione e la lettura dei semplici era la disciplina che all'interno delle antiche scuole di medicina ne insegnava il riconoscimento, le proprietà e l'uso terapeutico. Semplici però erano anche numerose sostanze del mondo animale e minerale alle quali, a torto o a ragione, venivano attribuite doti curative. (http://www.unipd.it/vallisneri/uomo/10.html)


Vuoi vivere molto a lungo? : Ecco cosa devi fare!.
Le mie foto










Ma come si vede la cura di se stessi nasce forse con l'Uomo stesso. Esso si rende conto di avere a disposizione una macchina quasi perfetta e molto complessa (il proprio corpo) che, ogni tanto, ha bisogno di manutenzione. Specialmente quando questa macchina è stata sfruttata parecchio. Ed infatti si parla spesso e, qualche volta a sproposito,  di allungamento della vita dovuta al miglioramento delle proprie condizioni di vita stessa. Certo se paragoniamo le condizioni che avevano, ad esempio, i nostri "cavaioli" o i nostri contadini che, con questo caldo, erano in procinto di mietere il grano a mano, le condizioni sono migliorate. Ma siamo proprio sicuri  che  l'allungamento della vita dipenda dall'evitare le fatiche piuttosto che da una buona e corretta e sufficiente alimentazione, da un corretto riposo ed anche e soprattutto da tranquillità interiore.


 Ed allora è importante l'orto dei Semplici di nome e di fatto. 


Semplici come piante medicamentose ma semplici anche come paradigma di vita e soprattutto di animo. E forse non sempre le due cose sono correlate.    


Ma poi, ritornando al giardino, si pensa che coltivare un proprio spazio, cercando di addomesticare la Natura intorno a noi, contribuisca davvero a tenerci in buona forma. Sia fisica che psicologica. Mi viene da ricordare il famoso romanzo Il Giardino dei Finzi Contini   nei momenti in cui il giardino diventa un luogo intimistico e di protezione. 
Un luogo senza tempo.


"Tutti questi ragazzi passano stupendi pomeriggi nell'atmosfera incantata ed idilliaca del giardino, disputando lunghe partite a tennis e dilettati dalla signorile ospitalità dei padroni di casa. "(fonte wikipedia)


La seconda cosa che il giardino mi porta in mente è un grande film che mi ha preso molto, forse per le mie affinità d'animo : "Into the wild". Il rapporto intimo con la Natura è sempre stato un mio desiderio. Forse perchè si è sempre ritenuto che la  Natura non ti tradisca mai. 
 Ognuno, nel suo piccolo "Into the wild".  Ma " Into the wild" anche nell'animo spesso vuol dire anche tanta e, a volte , troppa sensibilità che fa star male per se stessi, ma  è molto buona per il restante mondo. 




Ed infatti ognuno è sempre alla ricerca di se stesso e del proprio ruolo; ma essere a stretto contatto con la Natura è come mantenere una linea aperta con la propria Coscienza e con la propria Essenza.
E quando la Natura sembra che ti tradisca.... in realtà  lo fa solo perché ti vuole tutto per sè. Forse perché  gli piaci veramente!
Terza cosa: la bellezza di ogni giardino; da quello piccolo sul balcone, a quello con le piante dell'orto mescolate a piante ornamentali. A quello spontaneo creato dalla Natura e dal caso e che nasce spontaneo nei muri a secco antichissimi della nostra Montagnola. E che quella signora di oggi con suo marito e la sua bellissima famiglia di 3 figli fotografavano con dedizione, pianticella per pianticella. Avrei voluto dirgli :" guardi signora è semplice aborniello". Ma lei mi ha interrotto in un inglese perfetto e mi ha detto "fine here, very fine, wonderful". "I am glad,Lady.....i spend here all morning of the year"  "Here is the birth place of Baldassarre"......"Oh my God!" e sono partito "Bye bye".....I ragazzi rimasti 30 metri più indietro mi hanno salutato ed allora mi sono soffermato, ho aperto il finestrino ed ho domandato" where come from?". "New York" mi ha risposto la più grandicella. Ciao gli ho detto ed ho pensato........forse qualcosa comincia davvero a funzionare anche da noi.............A forza di grandi sacrifici!  Nel nostro piccolo ed angusto giardino dei Semplici!     
Se non proprio materialmente e in modo tangibile, forse qualcosa comincia a funzionare nell'animo e mi verrebbe da dire una cattiveria.Spontaneamente!
Ma mi trattengo anche perché sento  un'antica ed armoniosa predisposizione d'animo. Forse anche per quell'incontro di oggi.
Che qualcosa cominci davvero a funzionare? Lo spero proprio ....... non solo in modo armonioso ma........ anche concreto!
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Le mie foto

Enjoy:
(Luca Ghini1543 - frase citata sulla medaglia commemorativa per i 460 anni dalla fondazione del Giardino dei Semplici)


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