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sabato 12 novembre 2016

SE LE PIETRE POTESSERO RACCONTARE...






"Quella Chiesa merita una firma..."

 LA NOSTRA POSIZIONE ALLA FINE DI OTTOBRE 


www.iluoghidelcuore.it/luoghi/87958
Questa Chiesa è stata segnalata nel censimento del FAI sui luoghi italiani da proteggere, ed è in corso una raccolta firme sia online
 (www.iluoghidelcuore.it/luoghi/87958)
 che su moduli cartacei per provare a portarla più all’attenzione generale.
La stampa ne parla
La stampa ne parla(1)



LA CHIESA DI CAMPAGNA MA NON SOLO!

Piccoli cenni essenziali

La Chiesa di San Bartolomeo.    

L’antica  chiesa parrocchiale di Ancaiano era una succursale della Pieve di San Giusto a Balli e fu distrutta nell’assedio del Paese nel 1554 da parte dell’esercito  Imperiale di Carlo V che distrusse anche il Fortilizio e gran parte del Paese. 
L’attuale chiesa venne riedificata nel 1662 ( un secolo dopo) su “nobile” disegno di Baldassarre Peruzzi e con diretto intervento finanziario di Alessandro VII, il Papa Chigi.
Fabio Chigi, nato a Siena nel 1599 e morto a Roma nel 1667, eletto Papa nel 1655) che, in gioventù, veniva nei suoi possessi di Cetinale a deliziarsi della bellezza e della quiete della villa, sostenne tutto l’onere finanziario della costruzione.
Purtroppo a causa della sua morte improvvisa, la costruzione non poté essere terminata nella sua interezza prevista dal progetto.
La chiesa, nella sua essenzialità e perfetta geometria e con  la maestosità dell’altare centrale, su cui poggia la cupola, dà l’idea di perfetta armonia e, a nostro parere, si dissocia completamente  dalla semplicità di una chiesa di campagna. 
Siamo di fronte ad un tipico esempio di  costruzione pre-rinascimentale.
Nell’ attuale ambientazione e nei miei ricordi, con il suo viale di cipressi, la piazza, il pozzo comunale ed i tigli secolari  che sovrastano la piazza e che ombreggiano tutto intorno la piazza, l’ambiente nel suo insieme, fanno agognare a lunghe peregrinazioni dell’anima che si sente appagata e propensa a nuovi e lunghi itinerari.
Sopra la porta principale porge il suo sguardo austero il ritratto del Papa Alessandro VII, il Papa di Ancaiano.


I grandi Maestri - Baldassarre Peruzzi.

Nato ad Ancaiano  nel 1481 e commemorato nel Paese a 500 anni dalla nascita nel 1981.
E’ uno dei massimi architetti italiani e nella sua breve vita (morì a Roma nel 1531) ha progettato opere di valore universale oltre ad opere di ingegneria militare (fortezze) e ville .
Si possono citare  la Farnesina(1509-1511), del Palazzo Massimo (1532-1535) sono la sintesi
Ideologica dell’opera del nostro grande architetto.
Città come Siena e Roma devono molto al maestro Peruzzi.
Il Peruzzi ad Ancaiano non aveva nessun protettore come Cesare Borgia per Leonardo da Vinci.
La sua opera caratterizzata dalla semplicità e nitidezza stilistica tende sempre all’armonia tra l’opera ed il territorio.
Le sue principali caratteristiche sono l’autodidattismo e l’empiricità.
La sua architettura, caratterizzata da uno studio approfondito delle proporzioni, la ricerca delle dimensioni globali che della cura dei minimi particolari, tende sempre a ricercare una metodologia universalmente valida.
Numerose le opere in varie città d’Italia e assieme al Bramante partecipò all’Opera di San Pietro. 
Si dedicò anche alla costruzione di ville padronali, tra le quali anche quella di Cetinale, contribuendo a stabilire i canoni delle ville d’Italia e del giardino italiano.
Questo breve elenco vuol essere solo uno stimolo ad approfondire la storia del nostro Grande Maestro, le cui opere pittoriche sono disseminate ed enormemente apprezzate nei musei di tutto il mondo.



Cetinale ed il Papa di Ancaiano





Per chi conosce ed ama questo paesaggio considera Cetinale come il naturale complemento di quell’angolo di pace che il nostro paese riesce ad essere.
Villa Rinascimentale di signorile splendore è legata alla storia della famiglia Chigi: fu costruita su progetto da Carlo Fontana nella seconda metà del 1600 domina ed impreziosisce uno scenario di rara bellezza. E’ legata al nome di Fabio Chigi che nacque a Siena nel 1559 e morì a Roma  nel 1655 come Papa Alessandro VII. Egli promosse su questa zona  il misticismo senese  con tutta la sua tradizione di eremitaggio  che trova nelle strutture architettoniche del Romitorio e di Perlina le sue espressioni migliori.
L’opera architettonica fu abbellita e completata dal nipote, il Cardinale Flavio Chigi(1631-1699)  che costruì la famosa bandita (Tebaide) arricchendola di statue e ritratti in pietra.
A Cetinale soggiornarono Cosimo III e la principessa Violante di Baviera.
Chi ha avuto occasione di visitare la bandita conserva un ricordo entusiasmante con i lunghi viali di verde, le statue di pietra, alcune raffiguranti animali.

Le cappelle che vi si trovano in quantità notevole sembrano sia l’espiazione del fratello del Papa che aveva organizzato una specie di ballo angelico.
"Tra realtà e leggenda:
Si sono tramandate fino ai nostri giorni nelle storie popolari attraverso i secoli.
Sembra che il fratello del Papa lo avesse invitato in una notte d’estate con tutta la sua corte di
ciambellani e prelati al fine di  far ammirare al pontefice le nuove statue che egli aveva fatto costruire e forse per far visitare al fratello i luoghi amati in gioventù.
Il Papa accettò l’invito e partì da Roma per raggiungere Cetinale  per poter gustare le nuove opere.
Ma lo stratagemma del fratello di far ammirare al posto di vere statue delle splendide fanciulle della zona nella loro integrale nudità alla tenue luce lunare,  venne scoperto dallo stesso Pontefice allorquando una di queste  cadde  dal piedistallo. Grande scandalo. Il pontefice fece immediato ritorno a Roma e dal fratello sacrilego,  pena la scomunica,  ordinò di costruire  altrettante cappelle quante erano le splendide fanciulle nude."

Realtà e fantasia si intrecciano  in un’atmosfera di grande fascino.

Ma a questo punto possiamo fare anche sul serio.  Occorre lasciare agli altri, molto più seri, la spiegazione dei fatti. Ed allora c’è un’altra storia scritta da un personaggio che ha passato e speso la vita per la Parrocchia, per il suo Paese e non solo. E che mette in rilievo e le contestualizza le tre figure chiave di questa bella storia: Il Papa, l’Architetto e il paesaggio di contorno. Ed allora possiamo iniziare anche il viaggio che non è solo fisico ma dell’anima.

Una Chiesa nel Verde della Montagnola (ma non solo)

“Articolo da “La Voce del Popolo” settimanale della Curia del 25-3-1979 a nome Annangelo
e, poi ,  a questo punto conviene anche allegare l’originale dell’articolo battuto in “lettera 22”:


Ed aperto il documento scopriamo subito che nella vita della prima figura –chiave (Alessandro  al secolo Fabio Chigi) di questa storia ci sono molte città famose nel mondo ma c’è ne anche una poco conosciuta: Ancaiano. A questo proposito c’è anche da dire che il documento fu scritto nel 1979 quando ancora non c’era Internet e tutto rimaneva più isolato e sconosciuto perché, nel frattempo, il nome dell’altra figura-chiave (Ancaiano) ha avuto molta più risonanza per merito della terza figura chiave: il grande Maestro Baldassarre. E a questo punto conviene anche allegare l’originale dell’articolo battuto in “lettera 22”.


Excursus dal vero e dell'anima:

Veniamo giù dagli Incrociati e questo ci fa fare un giro inedito perché siamo soliti andare su all’Incrociati  e scendendo vediamo un panorama mozzafiato : vediamo le varie scene di un giorno qualsiasi del Buon Governo, con i contadini che salivano per la strada conducendo qualche maiale di cinta; ma subito dopo vediamo anche una scena gloriosa del nostro Paese che diventò memorabile per la strenua difesa che i suoi abitanti fecero nel 1554 contro l’esercito di Carlo V che devasto il Paese; ma intravediamo anche il fortilizio preso dalle fiamme un secolo prima e gli abitanti che fanno appello alle autorità della Repubblica senese per la sua ricostruzione:”gli abitanti di Ancaiano fanno presente quanto ormai tutti sanno e cioè che, per cause imponderabili, è stato distrutto dal fuoco il proprio palazzo o fortilizio con grave perdita di quanti, a motivo della guerra in corso , avevano ivi messo al sicuro i propri beni ed averi. In tanto frangente chiedono alle Autorità della Repubblica almeno un aiuto per poter rifare il tetto dell’edificio”. La storia dei tetti si ripete nel tempo nella storia del nostro Paese. Forse è una nostra persecuzione! E vediamo anche mille altre cose . Vediamo partire per i suoi innumerevoli lavori il nostro Maestro Baldassarre per le città di Siena, Roma e molte altre città come ad esempio Carpi. 
Sembrano cose di altri tempi ma le scelte del 1592 si ripercuotono fino ai nostri giorni. Infatti il sottoscritto se vuole l’attestato di battesimo deve recarsi alla Diocesi di Colle Val d’Elsa. E’ proprio vero che le nostre scelte e la nostra vita è strettamente legata con il nostro passato.
E poi scendendo per i tornanti dell’Incrociati (come li abbiamo sempre chiamati noi) arriviamo all’altra figura chiave della nostra Storia: nel 1655 viene eletto Papa Fabio Chigi con il nome di Alessandro VII. E forse non è presuntuoso chiamarlo il Papa di Ancaiano considerato che subito commissiona la costruzione della nuova chiesa realizzata su disegno di Baldassarre. E qui, forse definitivamente, occorre togliere il punto interrogativo. Basta un esempio per tutti:cosa indica lo scritto nel muro del perfetto campanile di stile peruzziano la data del 1519? Ma come vedremo dopo è lo stile perfettamente peruzziano a marcarne i caratteri. Vogliamo paragonarla con la Chiesa di San Francesco a Siena. Ed i disegni ? Intanto prendiamo quelli sotto riportati e confrontiamoli con gli altri disegni lasciati dal nostro Grande Maestro. Ed io lo chiamo Grande Maestro perché come ha detto il Girolamo Gigli, oltre alle grandissime capacità espresse nei musei di tutto il Mondo (come vedremo in seguito) aveva mille doti umane tra cui una dote che manca ai nostri giorni:
  Il Peruzzij quantunque notissimo per tante pregevoli opere 
eseguite a Roma ed a Siena^ visse e morì povero, per la sua
troppa umiltà, virtù questa che diventa un difetto quando tra-
smoda; perchè se i buoni si tirano in disparte, rimane libero
l'adito ad altri che — limitiamoci a chiamarli coraggiosi — sol-
leciti si sobbarcano neir incarico delle varie ingerenze, anche
senza i talenti che sarebbero necessari.

La Storia ci fa sapere che ancora al tempo di quel celebre
Artista, si ebbero, fra gli uomini, le invidie, i rancori, le ingiu-
stizie e gli scandali. Ma tutte queste cose erano casi staccati,
senza notevoli conseguenze neir ordine sociale e non mai tanto
gravi e frequenti, come ai giorni nostri, nei quali la immoralità,
la malafede e lo scetticismo hanno tutto sconvolto e corrotto.
Non ci perdiamo di coraggio; e confidiamo nella Provvidenza
Divina che, spesse volte, quando uno meno lo aspetta, dal male
fa nascere il bene, la verità dall'errore e l'ordine dalla confusione.
Ed il Vasari:
VITA DI BALDASSARRE PERUZZI SANESE PITTORE ET ARCHITETTO Fra tutti i doni che distribuisce il cielo ai mortali, nessuno giustamente si puote o dee tener maggior della virtù e quiete e pace dell’animo, facendoci quella per sempre immortali e questa beati; e però chi di queste è dotato, oltre l’obligo che ne dee avere grandisimo a Dio, tra gl’altri, quasi fra le tenebre un lume, si fa conoscere; nella maniera che ha fatto ne’ tempi nostri Baldassarre Peruzzi pittore et architetto sanese; del quale sicuramente possiamo dire che la modestia e la bontà che si videro in lui fussino rami non mediocri della somma tranquillità che sospirano sempre le menti di chi ci nasce e che l’opere da lui lasciateci siano onoratissimi frutti di quella vera virtù che fu in lui infusa dal cielo. Ma se bene ho detto di sopra Baldassarre sanese, perché fu sempre per sanese conosciuto, non tacerò che, sì come sette città combatterono fra loro Omero, volendo ciascuno che egli fusse suo cittadino, così tre nobilissime città di Toscana, cioè Fiorenza, Volterra e Siena, hanno tenuto ciascuna che Baldassarre sia suo.
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Alcuni disegni di Baldassarre:
Per ora ne basta uno: quello della nostra Chiesa (di Campagna?.. e qui ci vuole davvero il punto interrogativo):






Ci sono ancora dubbi? Io non ne ho ……ma se qualcuno li avesse ancora dovrà rendersi conto comunque che è un’opera d’arte. E veniamo alla descrizione della nostra Chiesa che ci ha visto nascere e crescere per poi decadere allo stato dei nostri giorni.

In essa erano contenute, tra l'altro, opere d’arte di inestimabile valore, come ad esempio, Madonna con Gesù Bambino (inizio XIV secolo) di Segna di Bonaventura, dipinta da Segna di Bonaventura, proveniente dalla Chiesa di San Bartolomeo ad Ancaiano, ora custodita nel Museo Civico e Diocesano d'Arte Sacra di Colle di Val d'Elsa e tante altre opere fino al furto avvenuto nel 1998.
Ma le opere di Segna di Bonaventura  sono presenti nei maggiori musei del Mondo, come di può vedere cliccando qui.
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                   Ed adesso, alla fine del 2016,  stiamo così:



La Chiesa è stata segnalata nel censimento del FAI sui luoghi italiani da proteggere, ed è in corso una raccolta firme sia online (www.iluoghidelcuore.it/luoghi/87958) che su moduli cartacei per provare a portarla più all’attenzione generale.

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Si ringrazia tutti i fornitori del materiale sopra riportato e porge un grande grazie a chi ha firmato o firmerà per :

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