Si allevavano quando ero piccolo e mi ricordo le loro piccole gabbie fatte di legno. Animaletti simpatici, sempre in movimento, anche con la bocca, e di indole mansueta. Si difendevano solamente quando li prendevi per le orecchie, molto lunghe, e loro, solo allora, adoperavano la loro arma preferita. Le lunghe zampe posteriori ben fornite di grandi artigli che potevano procurarti profondi e dolorosi graffi. Ma il loro bel pelo, dai più fantasiosi colori, e il loro simpatico aspetto, attiravano la curiosità di noi ragazzi. Ed un dei divertimenti più grossi era giocare con loro con dei fili d'erba attraverso la rete della gabbia. A noi ragazzi ci davano anche qualche piccola soddisfazione economica, oltre ad essere una importante risorsa alimentare per la famiglia. Le loro preziose pelli, seccate al sole, venivano vendute per 10 lire l'una all'ambulante (che noi si chiamava cenciaiolo) e che passava ogni 10-15 giorni. E tutte quelle monetine venivano raccolte in un salvadanaio di coccio, molto particolare, dal quale era molto facile, come si direbbe oggi, avere molta flessibilità in uscita. Le motivazioni per tale flessibilità , nel nostro piccolo e nella limitatezza dei beni, erano comunque allettanti e troppo forti: qualche gelato, bibite analcoliche di allora, qualche fru fru e l'immancabile chinotto. E tutto questo si doveva a quel grande animaletto che, oltre a contribuire alle modeste esigenze familiari, forniva anche le risorse per i piccoli vizi. Era un essere prezioso, che amava il suo nucleo familiare molto numeroso in quanto, da sempre, era famoso anche per la sua prolificità. Ma era anche molto ingenuo e sempre immerso nel suo piccolo mondo di semplicità. Forse, ma non solo, per tutte queste motivazioni, tutte positive, che nei Paesi di lingua tedesca e anche negli Usa si è venuto a creare "Easter Bunny", il coniglietto fantastico e mitologico che lascia i doni per i bambini a Pasqua o in Primavera. E poiché le due cose coincidono, questa figura sta assumendo sempre più importanza anche da noi. Personalmente non posso che esserne contento vista l'importanza che tale bestiola ha sempre avuto, anche se non troppo ricambiata in termini di fama e di significati simbolici e popolari. "Non fare il coniglio", "Hai il coraggio di un coniglio" e via di questo passo quasi a volere esaltarne soprattutto le false "dicerie" e ponendolo spesso ad esempio di codardia. Anche perché, visti i tempi che viviamo, non possiamo troppo permetterci di attribuire epiteti e dicerie a destra e a manca e soprattutto ad un piccolo essere che non se lo merita e che non può difendersi. E che, oltretutto, come spesso avviene, sono dicerie quasi tutte sbagliate come si può vedere dal link "La voce dei conigli". Pare, invece, che siano animali anche molto intelligenti e molto socievoli anche se, a volte, tutte queste qualità, loro per primi, non le vogliono mettere in mostra. Forse, anche per quella virtù che loro hanno mantenuto, e che noi, invece, abbiamo ampiamente disperso: un pò di.... pudore. Ma, a noi, in questo periodo, interessano tutte le altre qualità che tale bestiola rappresenta: la mitezza, la modestia, la simpatia, la non aggressività, la pacatezza. Insomma, per farla breve, una bestiola che rappresenta la pace. Ed allora chi meglio di Easter Bunny può rappresentare un simbolo in questo bellissimo periodo dell'anno, da qualsiasi punto di vista lo si guardi. E siccome mi pare di aver parlato anche troppo sul simpatico "coniglietto di Primavera" penso che, a questo punto, non mi restano da fare che due semplici cose:
1) proporre una piccola filastrocca:
e che la Pace non resti spesso solo una parola.
A presto, dopo un piccolo periodo di "stand by", per ricaricare le pile.
Un grazie di cuore a tutti i lettori di questo blog.
Un grazie di cuore a tutti i lettori di questo blog.
Nessun commento:
Posta un commento