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venerdì 3 agosto 2012

Non importa fare Birdwatching!....I passeri da noi non si vedono più!


Sono stati gli amici della mia infanzia. E risulta anche facile da ricordare per il grande dilemma: Passeri o Spaventapasseri. Dei primi si ricordano i volteggi chiassosi, i piccoli appena nati, a volte caduti dal tetto in modo accidentale e curati in modo amorevole da noi ragazzi, ma molte volte, anche cibo per i nostri gatti affamati di campagna. Dei primi si ricordano anche le numerose lamentele degli agricoltori e dei piccoli coltivatori di orti. "Ho piantato i fagioli ma me li mangiano tutti quei maledetti passeri oppure ho seminato i piselli ma i passeri si scavavano il terreno e si mangiavano il seme." Era come in un crescendo di infinite accuse di mancati o di ridotte aspettative di messi e di raccolti che venivano addossate quasi sempre ai passeri. Forse perchè, essendo l'uccello più diffuso e noto in Europa, è più facile attribuire una colpa a qualcosa che si conosce tutti, anzichè ad una chimera o a nuove o vecchie specie di volatili meno diffusi. Eppure è un uccello simpatico perché socievole e modesto e che ha sempre pertecipato all'habitat delle nostre campagne e specialmente nei bei campi di grano di color oro (ed in questi giorni oro non solo di colore). In special modo, in quelli dove le spighe erano appena tagliate e loro si radunavano, come in carosello di mezza estate, per raccattare i chicchi che, inevitabilmente, allora non erano stati ancora imballati. Ed il passero era molto diffuso, oltre che da noi, in quasi tutta l'Europa e questo lo si può dedurre facilmente anche dal fatto che il suo nemico di sempre lo Spaventapasseri è facilmente tradotto in almeno 15 lingue diverse. Un simpatico esserino amico della nostra fanciullezza al quale dedicavamo tutte le nostre non nobili attenzioni, sia tentando di accaparrarne alcuni con delle trappole per fortuna di  molto artigianali, sia di cacciarne altri con le nostre rudimentali strombole. Ma anche,  presi molte volte da slanci da grandi naturalisti, curandone i piccoli più deboli o anche gli adulti zoppi od ammalati. Poi con gli anni e le nostre occupazioni non proprio a contatto con la Natura, li avevamo persi di vista, ma eravamo tranquilli perché sapevamo che erano stati promossi al rango di animali protetti da tutte le cacce. Ma, dopo parecchi anni, il brusco risveglio e la "brutta" domanda che sorge da molti, quasi all'improvviso: dove sono finiti i passerotti? Ed allora mille supposizioni, di vecchi contadini, boscaioli, cacciatori, e poi, soprattutto, degli esperti. E' colpa delle cornacchie che prima erano in Maremma, le Gazze che, effettivamente sono aumentate, dei Corvi, etc. Sembra quindi una selezione ed una guerra naturale dove i "corvidi"  ( gazze, taccole, cornacchie e soprattutto ghiandaie) stanno prendendo il sopravvento. Una specie di passeriformi, a quanto si dice, di notevole intelligenza, robusti, aggressivi e molto ghiotti di uova e pulli di passero). Ma la tesi non convince molti e,ad essere sincero neppure me, perchè i nostri vecchi dicevano che " le passere" erano animali resistenti a tutto e si difendevano molto bene anche dagli altri uccelli  anche perché molto veloci e scaltri. Ed infatti era noto il detto:"gremigna e passere non le sperge nessuno". Io non so se nuovi prodotti per l'agricoltura hanno allontanato questa specie oppure se la colpa è del clima che cambia od altro ancora ma, fatto sta che, scorrendo anche per il web, dappertutto corre una domanda "dove sono finiti i passerotti?".Vedo anche che qualcuno ipotizza una virosi tra il 2003 ed il 2004, un altro da la colpa al benzene  della benzina verde ed un altro ancora , addirittura, alla mancanza delle coperture dei coppi di una volta. Voglio pensare per una volta ad una causa molto più semplice: come in vecchio romanzo di appendice, il vecchio  Feuilleton di fine Ottocento in cui questo piccolo essere si è rifiutato di fare la solita parte di scena. Di essere il nemico dei raccolti abbondanti, delle fioriture degli ortaggi e di non venir considerato anche per i molti lati positivi del copione. Quanti insetti dannosi riusciva ad eliminare? A nessuno sembrava troppo importare. Perché tutti erano intenti ad escogitare nuovi spaventapasseri più efficaci. Ed allora tutto il copione è stato abbandonato. Forse è rimasto, in un "sodo" abbandonato, un vecchio spaventapasseri ormai ridotto ad uno stecco ed a una specie  di capocchia sotto un cappello di paglia strappato ed appena riconoscibile. E scrutato in lontananza ha un'aria quasi clownesca, ma sembra comunque sorridere. Con aria sorniona ci guarda e sembra dirci: io so dove sono andati i miei amici passeri. Perché a me confidavano tutti i segreti. In teoria dovevo spaventarli, ma quando nessuno ci vedeva ce la spassavamo a  raccontarci mille cose. Siamo creature di mondo.......almeno noi!".****.....Anzi da loro quasi fuggo lontano;quasi romito e strano, al mio loco natio****.......". Ma sappiamo anche essere, se necessario, anche molto solitari....... come diceva quel Grande Maestro Poeta!

Honest Maverick  productions    
  
 Parole de Lo Spaventapasseri:
Ora che sono uno spaventapasseri, non che il lavoro mi piaccia tanto ma io di qua non mi muovo, spavento i passeri e me ne vanto.                 


Il passero con serietà:
"Il maschio prepara più nidi, nei posti più disparati ma sempre comodi: sotto le tegole, negli anfratti di edifici e occasionalmente sugli alberi. La paglia è la componente principale dei suoi nidi, che poi imbottisce con piume di altri uccelli; l'ingresso del nido è sempre laterale. La femmina che si farà attirare in uno dei nidi preparati dal maschio, vi deporrà dalle 4 alle 8 uova, come arriva la primavera; la nidiata è svezzata da entrambi i genitori".
Non migra e, in zone abitate, si lascia avvicinare parecchio dalle persone. Vive in stormi anche grandi ed è socievole anche nel periodo di cova."(fonte Wikipedia)
http://www.viadananotizie.com/2009/07/dove-sono-finiti-i-passerotti.html
http://www.midali.altervista.org/pagine_web/uccelli/Passero.htm

Raccolta dal web
Di merli qualcuno riesco ancora a vederlo, ma dei simpatici passeri nemmeno l’ombra, e pensare che quando ero ragazzo erano numerosissimi. Anch’io sono del parere che si sia creato un forte squilibrio, le gazze sono belle e piacevoli a vedersi, ma quando sono in eccesso sono molto dannose per gli altri uccellini, altrettanto vale per le cornacchie aumentate a dismisura ed assolutamente non a pericolo di estinzione. Penso siano indispensabili massicci piani di abbattimento coinvolgendo anche i cacciatori, non possono solo prendere quando serve devono rendersi disponibili.<> Sono settimane che non riesco a darmi pace. Non accetto l'idea che i passeri si stiano estinguendo. Io abito in emilia, e gia' l'anno scorso avevo notato un calo impressionante di presenze, ma ora ogni volta che passeggio o mi trovo all'esterno non riesco a fare a meno di guardarmi intorno nella speranza di scorgere qualche passerotto in volo o appollaiato sopra qualche antenna. Se la nostra societa' non e' in grado di salvaguardare una specie di volatile solo fino ad un paio di anni fa presente in ogni luogo d'italia in maniera massiccia, non possiamo assolutamente pensare che possiamo essere in grado di proteggere altre specie di animali molto piu' delicate e sensibili. Io non voglio vivere in un mondo senza tigri, leoni elefanti, e nemmeno senza passerotti. Non si sta' facendo nulla???? nessuno s'e' posto la domanda ??? Sono sicuro che se i passeri fossero una specie appetibile per i cacciatori, varie organizzazioni si sarebbero gia' mosse da tempo per ripopolare le nostre campagne.Chi l'avrebbe mai detto che un giorno avrei fatto la voglia di vedere un passerotto ? L'ultimo l'ho visto un mese fa.  Quello che so è che grazie all'inquinamento luminoso, alla scarsità di cibo, alla presenza più incombente delle gazze e dei corvi, i passerotti così come altri piccoli volatili sono in serio pericolo di decimazione.
Altra cosa che ho potuto constatare personalmente è come i passerotti siano completamente spariti dove vive mia madre. Lei vive in prossimità di un piccolo boschetto e a un bel pratone recintato con dentro una bella varietà di alberi anche da frutto. Questi luoghi prima erano frequentati da una moltitudine di piccoli simpaticissimi volatili ma ora, grazie all'arrivo e alla proliferazione dei corvi, sono letteralmente spariti. Così come gli scoiattolini e i ghiri che prima (quando ero bambina) si vedevano gironzolare con grazia e simpatia.
Quello che posso fare per aiutare questi piccoli simpatici volatili lo faccio e consiste nel mettere a disposizione sementi e cibo sia per i granivori che per gli insettivori e lo faccio tutto l'anno in modo che loro e la loro progenie sappiano che qui ci sono io e che c'è un posto dove un pò di pappa la troveranno sempre per tutto l'anno.
Siti di riferimento:
http://www.forumsalute.it/community/forum_69_amici_animali/thrd_159624_i_passerotti_sono_via_di_estinzione_1.html
http://www.hobbyuccelli.it/community/forum/viewtopic.php?f=30&t=17254&start=0
http://www.viadananotizie.com/2009/07/dove-sono-finiti-i-passerotti.html
ed ancora:
Il problema non ha confini, perché è vasto come il cielo. Almeno di quello del territorio padano. Dal quale, e se ne sono accorti in tanti, parrebbero essere quasi del tutto scomparsi i passeri. «Il fenomeno è manifesto - conferma Luigi Sala, docente di Conservazione e gestione della fauna all'Università di Modena e Reggio -. E non certo da oggi, ma già da qualche anno. Tanto è vero che stiamo collaborando con la Lipu (Lega italiana protezione degli uccelli, ndr) che ha sviluppato al riguardo un progetto tematico nell'ambito di un programma nazionale di ricerca. Perché non è tanto l'interesse pratico, che ci sta a cuore: il passero non rappresenta molto per l'uomo, da questo punto di vista. E' piuttosto il segnale che inquieta: che cosa succede? Perché di punto in bianco e dopo millenni di convivenza con noi e le altre specie, da qualche anno i passeri sono spariti?».
Con la scomparsa dei passeri, sono sempre più numerosi sulle nostre teste, i cosidddetti corvidi: gazze, taccole, cornacchie e soprattutto ghiandaie. Una classe di passeriformi, a quanto si dice, di notevole intelligenza, robusti, aggressivi e molto ghiotti di uova e pulli di passero. Ma la tesi non convince Enrico Selmi, responsabile provinciale della Lipu: «Passeri e corvidi hanno sempre convissuto, in montagna. E' accaduto piuttosto che ghiandaie e corvi si sono riversati in numero crescente sulla pianura. Vai a capire il perché: forse per l'impoverimento biologico generale o perché privi di nemici naturali, come falchi e poiane. Fatto sta che sono diventati molto numerosi. Ma questo - precisa Selmi - non ha nulla a che fare con la scomparsa dei passeri. Che sono spariti di punto in bianco, fra il 2003 e il 2004, c'è chi dice per una virosi, chi per il benzene contenuto nella benzina verde o perché sono sempre meno le coperture con i coppi di una volta».



http://magazine.quotidiano.net/ecquo/farruggia/2009/03/27/lipu-addio-passeri-anche-a-firenze-sono-sempre-di-meno/

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