LA CHIESA DI CAMPAGNA MA NON SOLO!
Piccoli cenni essenziali
La Chiesa di San Bartolomeo.
L’antica chiesa parrocchiale di Ancaiano era una succursale della Pieve di San Giusto a Balli e fu distrutta nell’assedio del Paese nel 1554 da parte dell’esercito Imperiale di Carlo V che distrusse anche il Fortilizio e gran parte del Paese.
L’attuale chiesa venne riedificata nel 1662 ( un secolo dopo) su “nobile” disegno di Baldassarre Peruzzi e con diretto intervento finanziario di Alessandro VII, il Papa Chigi.
Fabio Chigi, nato a Siena nel 1599 e morto a Roma nel 1667, eletto Papa nel 1655) che, in gioventù, veniva nei suoi possessi di Cetinale a deliziarsi della bellezza e della quiete della villa, sostenne tutto l’onere finanziario della costruzione.
Purtroppo a causa della sua morte improvvisa, la costruzione non poté essere terminata nella sua interezza prevista dal progetto.
La chiesa, nella sua essenzialità e perfetta geometria e con la maestosità dell’altare centrale, su cui poggia la cupola, dà l’idea di perfetta armonia e, a nostro parere, si dissocia completamente dalla semplicità di una chiesa di campagna.
Siamo di fronte ad un tipico esempio di costruzione pre-rinascimentale.
Nell’ attuale ambientazione e nei miei ricordi, con il suo viale di cipressi, la piazza, il pozzo comunale ed i tigli secolari che sovrastano la piazza e che ombreggiano tutto intorno la piazza, l’ambiente nel suo insieme, fanno agognare a lunghe peregrinazioni dell’anima che si sente appagata e propensa a nuovi e lunghi itinerari.
Sopra la porta principale porge il suo sguardo austero il ritratto del Papa Alessandro VII, il Papa di Ancaiano.
I grandi Maestri - Baldassarre Peruzzi.
Nato ad Ancaiano nel 1481 e commemorato nel Paese a 500 anni dalla nascita nel 1981.
E’ uno dei massimi architetti italiani e nella sua breve vita (morì a Roma nel 1531) ha progettato opere di valore universale oltre ad opere di ingegneria militare (fortezze) e ville .
Si possono citare la Farnesina(1509-1511), del Palazzo Massimo (1532-1535) sono la sintesi
Ideologica dell’opera del nostro grande architetto.
Città come Siena e Roma devono molto al maestro Peruzzi.
Il Peruzzi ad Ancaiano non aveva nessun protettore come Cesare Borgia per Leonardo da Vinci.
La sua opera caratterizzata dalla semplicità e nitidezza stilistica tende sempre all’armonia tra l’opera ed il territorio.
Le sue principali caratteristiche sono l’autodidattismo e l’empiricità.
La sua architettura, caratterizzata da uno studio approfondito delle proporzioni, la ricerca delle dimensioni globali che della cura dei minimi particolari, tende sempre a ricercare una metodologia universalmente valida.
Numerose le opere in varie città d’Italia e assieme al Bramante partecipò all’Opera di San Pietro.
Si dedicò anche alla costruzione di ville padronali, tra le quali anche quella di Cetinale, contribuendo a stabilire i canoni delle ville d’Italia e del giardino italiano.
Questo breve elenco vuol essere solo uno stimolo ad approfondire la storia del nostro Grande Maestro, le cui opere pittoriche sono disseminate ed enormemente apprezzate nei musei di tutto il mondo.
Cetinale ed il Papa di Ancaiano
Per chi conosce ed ama questo paesaggio considera Cetinale come il naturale complemento di quell’angolo di pace che il nostro paese riesce ad essere.
Villa Rinascimentale di signorile splendore è legata alla storia della famiglia Chigi: fu costruita su progetto da Carlo Fontana nella seconda metà del 1600 domina ed impreziosisce uno scenario di rara bellezza. E’ legata al nome di Fabio Chigi che nacque a Siena nel 1559 e morì a Roma nel 1655 come Papa Alessandro VII. Egli promosse su questa zona il misticismo senese con tutta la sua tradizione di eremitaggio che trova nelle strutture architettoniche del Romitorio e di Perlina le sue espressioni migliori.
L’opera architettonica fu abbellita e completata dal nipote, il Cardinale Flavio Chigi(1631-1699) che costruì la famosa bandita (Tebaide) arricchendola di statue e ritratti in pietra.
A Cetinale soggiornarono Cosimo III e la principessa Violante di Baviera.
Chi ha avuto occasione di visitare la bandita conserva un ricordo entusiasmante con i lunghi viali di verde, le statue di pietra, alcune raffiguranti animali.
Le cappelle che vi si trovano in quantità notevole sembrano sia l’espiazione del fratello del Papa che aveva organizzato una specie di ballo angelico.
"Tra realtà e leggenda:
Si sono tramandate fino ai nostri giorni nelle storie popolari attraverso i secoli.
Sembra che il fratello del Papa lo avesse invitato in una notte d’estate con tutta la sua corte di
ciambellani e prelati al fine di far ammirare al pontefice le nuove statue che egli aveva fatto costruire e forse per far visitare al fratello i luoghi amati in gioventù.
Il Papa accettò l’invito e partì da Roma per raggiungere Cetinale per poter gustare le nuove opere.
Ma lo stratagemma del fratello di far ammirare al posto di vere statue delle splendide fanciulle della zona nella loro integrale nudità alla tenue luce lunare, venne scoperto dallo stesso Pontefice allorquando una di queste cadde dal piedistallo. Grande scandalo. Il pontefice fece immediato ritorno a Roma e dal fratello sacrilego, pena la scomunica, ordinò di costruire altrettante cappelle quante erano le splendide fanciulle nude."
Realtà e fantasia si intrecciano in un’atmosfera di grande fascino.
Ma a questo punto possiamo fare anche sul serio. Occorre lasciare agli altri, molto più seri, la spiegazione dei fatti. Ed allora c’è un’altra storia scritta da un personaggio che ha passato e speso la vita per la Parrocchia, per il suo Paese e non solo. E che mette in rilievo e le contestualizza le tre figure chiave di questa bella storia: Il Papa, l’Architetto e il paesaggio di contorno. Ed allora possiamo iniziare anche il viaggio che non è solo fisico ma dell’anima.
Una Chiesa nel Verde della Montagnola (ma non solo)
“Articolo da “La Voce del Popolo” settimanale della Curia del 25-3-1979 a nome Annangelo
e, poi , a questo punto conviene anche allegare l’originale dell’articolo battuto in “lettera 22”:
Ed aperto il documento scopriamo subito che nella vita della prima figura –chiave (Alessandro al secolo Fabio Chigi) di questa storia ci sono molte città famose nel mondo ma c’è ne anche una poco conosciuta: Ancaiano. A questo proposito c’è anche da dire che il documento fu scritto nel 1979 quando ancora non c’era Internet e tutto rimaneva più isolato e sconosciuto perché, nel frattempo, il nome dell’altra figura-chiave (Ancaiano) ha avuto molta più risonanza per merito della terza figura chiave: il grande Maestro Baldassarre.
E a questo punto conviene anche allegare l’originale
dell’articolo battuto in “lettera 22”.