Maverick (Economic Notes Series).
A volte mi piace parlare di economia come un gioco, ma poi mi ricordo sempre che è una faccenda seria. Ma non è una scienza esatta ed allora qualche volta si può fare qualche dissertazione in libertà non prendendoci sempre troppo sul serio. E' il caso di oggi. Ho voglia di dissertare. Ed allora disserto in libertà.
Mi trovo molto d'accordo con un bell'articolo di un importante quotidiano economico di sabato scorso. Rifacendomi ai miei brevi, "caserecci" ma appassionati studi di economia, se ben mi ricordo, i concetti classici di liberismo e le leggi di mercato esaltano il ruolo di calmieratore di mercato dello speculatore, classicamente inteso come colui che corregge le distorsioni e gli eccessi del mercato stesso. Mercato e speculazione (ormai purtroppo è diventato un brutto termine) sono o, almeno una volta lo erano, correlati l'uno all'altro od, ancora meglio, erano parte dello stesso sistema. Si può discutere sull'equità e, a volte, della "rudezza" dell'economia di mercato, ma volerne cambiare astrattamente i connotati, forse è un pochino esagerato. Oggi, invece, a mio parere, quando, spesso, non si vuole dare colpa a scelte sbagliate di politica economica, agli errori di managers, per molti dei quali non è mai stata effettivamente "testata" l'effettiva capacità, allora si dà la colpa agli speculatori. Ma non si dice mai che se un paese avesse i conti in ordine la speculazione non potrebbe fare niente e se un'azienda avesse fatto scelte lungimiranti, molto probabilmente, sarebbe stata più florida e forse non avrebbe bisogno di ridurre la manodopera e via di seguito. Ma veniamo alla moralità della speculazione. Si dice spesso che gli speculatori "approfittino delle difficoltà altrui". A questo punto mi piace prendere un passo del bell'articolo a cui ho fatto riferimento all'inizio."Quando c'è un premio al rischio, c'è sempre un emittente in difficoltà".
"Prima del default del 2001, gli acquirenti dei bond argentini approfittavano di un paese in difficoltà (che era costretto a pagare tassi altissimi per compensare il rischio) , oppure facevano un'opera buona prestando ad un paese in difficoltà?". Potremmo fare mille esempi di questo tipo ed infatti ".....omissis....Il prezzo del petrolio è forse la determinante principale del Pil di paesi produttori e quindi del benessere dei loro cittadini. Quando il prezzo del petrolio sale tutti in Europa accusano gli speculatori al rialzo; ma quando gli speculatori al ribasso fanno scendere il prezzo, nessuno se ne lamenta, e nessuno fa notare il danno inflitto a centinaia di milioni di individui ben più poveri di noi, come il cittadino medio di Russia e Nigeria" (fonte Il Sole 24 ore -15-05-2010).
Le frasi che ho riportato dicono tutto e non hanno bisogno di altri commenti. Ma vorrei solo aggiungere qualche piccola considerazione:qualcuno potrebbe esclamare: ma allora stabilizziamo i prezzi. Beh allora non ci sarebbe più, a mio avviso, un'economia di libero mercato, ma solo un'economia pianificata nella quale, forse, non ci sarebbero più nemmeno i suv grandi come carrarmati che tanto piacciono anche ai nostri giovani, le camicie e i giacconi firmati, il telefonino all'ultima moda, il calciatore straricco da imitare e l'allenatore da ammirare non solo per la bravura ma, diciamolo francamente, anche in forza dei quattrini guadagnati. E forse sparirebbe anche il fruttarolo perché non potrebbe cambiare i prezzi della frutta a seconda della stagione, dell'invenduto del giorno prima e dei prezzi che gli ha fatto il grossista. E sparirebbe anche l'ipocrisia che gli speculatori sono più o meno "morali" a seconda che quello che fanno in quel momento ci convenga a noi oppure no. E forse sparirebbero anche tutti quei piccoli risparmiatori, anche persone modeste, che allo sportello di un ufficio postale o di una banca, la prima cosa che giustamente chiedono è il tasso di interesse che viene loro riconosciuto per i loro risparmi. E che si raccomandano perché a loro venga fatto un trattamento buono e di favore. E non gli importa e non si domandano, sempre giustamente, del tasso che hanno ottenuto tutti gli altri nella medesima condizione. E non accettano, subito e passivamente, il tasso a loro immediatamente offerto. Ma vogliono un attimo contrattare per cercare, pur raramente riuscendoci, di ottenere qualcosa di più. Verrebbe da domandarsi bonariamente, in una logica veramente "purista" e manichea: non saranno, o tenteranno di essere, piccoli "speculatori" anche loro ?.
Ma forse non c'ho capito niente neanche questa volta, come mi dicono in tanti in mille occasioni anche se in modo più o meno preconcetto, ed allora forse è meglio che parli della "speculazione" della Luna: è bella, si muove a quarti, ci indica quando nascono le piante, le verdure, quando nascono i bambini e, qualche volta, ci dà anche.... tanta speranza.
E per ultimo voglio proporre un bel link utile per qualche giovane anche se bisogna imparare un pò di francese, perchè è un articolo di "Le Monde" che è molto interessante per i giovani.
Basta il titolo:"je-veux-offrir-aux-jeunes-une-boussole-pour-s-orienter". Basta cliccare qui sopra alla parola "Basta" e dovrebbe funzionare.
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