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sabato 9 settembre 2017

I nostri "Frammenti di un diario intimo".

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Insegnamenti di vita di molto tempo fa che sono molto attuali nella vita dei nostri giorni. Ciò significa che quando le cose sono vere restano valide al di là del tempo. 

Selezione dei migliori aforismi e delle frasi più celebri di Henri-Frédéric Amiel (Ginevra 1821-1881), scrittore, poeta e filosofo svizzero. La vita di Henri-Frédéric Amiel è povera di eventi esteriori, trascorsa spesso in solitudine, meditando e studiando: "Se ho una civetteria, è quella del riserbo e del silenzio".

Aforismi da "Frammenti  di  un Diario intimo" 

da Frammenti di diario intimo 12 giugno 1871[modifica] (fonte WIKIPEDIA)

  • Fare facilmente ciò che gli altri trovano difficile è talento; fare ciò che è impossibile al talento è genio.
  • Guarda due volte per veder giusto, guarda una volta per veder bello.
  • Il destino ha due modi per distruggerci, negare i nostri desideri o realizzarli.
  • L'abitudine è una massima vivente diventata istinto e carne.
  • La somma dei dolori possibili per ogni anima è proporzionale al suo grado di perfezione.
  • La verità pura non può essere assimiliata dalla folla: si deve propagare per contagio.
  • Lo charme: ciò che negli altri ci rende più soddisfatti di noi stessi.
  • Sapere invecchiare è il capolavoro della saggezza, e una delle cose più difficili nell'arte difficilissima della vita.
  • Se l'ignoranza e la passione sono i nemici della moralità nel popolo, bisogna anche confessare che l'indifferenza morale è la malattia delle classi colte.
  • Un paesaggio è uno stato d'animo.
  • Un errore è tanto più pericoloso quanta più verità contiene.
  • Le masse saranno sempre al di sotto della media. La maggiore età si abbasserà, la barriera del sesso cadrà, e la democrazia arriverà all'assurdo rimettendo la decisione intorno alle cose più grandi ai più incapaci. Sarà la punizione del suo principio astratto dell'uguaglianza, che dispensa l'ignorante di istruirsi, l'imbecille di giudicarsi, il bambino di essere uomo e il delinquente di correggersi. Il diritto pubblico fondato sull'uguaglianza andrà in pezzi a causa delle sue conseguenze. Perché non riconosce la disuguaglianza di valore, di merito, di esperienza, cioè la fatica individuale: culminerà nel trionfo della feccia e dell'appiattimento. (da Frammenti di diario intimo)
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Credo che alcune delle massime sopra riportate ed estratte da "Frammenti del  diario intimo" di Henri-Frédéric Amiel siano "universalmente" valide. Alcune di queste sono anche profetiche di quello che è successo più di un secolo dopo. Ma prendendo a spunto anche quelle più semplici ci ritroviamo molto delle nostre apprensioni, paure ed ansie dei nostri tempi  "

  • "Sapere invecchiare è il capolavoro della saggezza, e una delle cose più difficili nell'arte difficilissima della vita". 

E' una citazione che fa pensare molto perché è vera. Ciascuno di noi può avere le migliori soddisfazioni dalla vita e può programmare la sua esistenza con le migliori intenzioni ma, qualunque cosa faccia, si ritroverà a gestire un fattore da cui non può prescindere:la vecchiaia che, piano piano, ti allontanerà dai piaceri della vita e poi ti prenderà anche i tuoi beni. Quindi saper gestire questa situazione (fisicamente e mentalmente) è una delle maggiori preoccupazioni  per ciascuno. E' "l'imbuto" da cui non puoi prescindere.  


  • Guarda due volte per veder giusto, guarda una volta per veder bello. 


Massima contro la superficialità che è la malattia dei nostri tempi. Infatti si trattano sempre problemi anche complessi  cercando di semplificare al massimo. Questo non sarebbe male se la semplificazione si perseguisse con metodo. Ma senza metodo si scade nella banalità o peggio nella confusione e molto spesso ci riesce solo di fare così.  

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  • Fare facilmente ciò che gli altri trovano difficile è talento; fare ciò che è impossibile al talento è genio.


Dice chiaramente qual'è la differenza tra genio e talento . Ma se una società  tende a sottovalutare sia il talento che il genio   allora dice Amiel "la punizione del suo principio astratto dell'uguaglianza, che dispensa l'ignorante di istruirsi, l'imbecille di giudicarsi, il bambino di essere uomo e il delinquente di correggersi. Il diritto pubblico fondato sull'uguaglianza andrà in pezzi a causa delle sue conseguenze. Perché non riconosce la disuguaglianza di valore, di merito, di esperienza, cioè la fatica individuale: culminerà nel trionfo della feccia e dell'appiattimento". Questo dovrebbe essere un buon insegnamento che ci viene dato da qualcuno che l'ha pensato tanto tempo fa. E in passato si faceva tanta fatica a riconoscere il merito anche da noi. C'era sempre qualcuno da gratificare al posto di qualcun altro che se lo meritava di più. E questo, come diceva Amiel, porta, alla lunga,  a mille problemi. Anche se nel momento il "gratificato" di turno raggiungeva la ribalta con mille sorrisi , congratulazioni non meritate ed il codazzo di  qualche lacché che diceva  che,...... "comunque, il gratificato é un bravo ragazzo". Nessuno si rendeva conto del male che faceva a qualcun altro che, in quel momento, perdeva la speranza. Anche questa era una forma di discriminazione che faceva molto male. Anche qui non c'era umanità. Ma tutto sembrava regolare. E allora a quello che non veniva mai preso in considerazione non restava altro che  la "civetteria del riserbo e del silenzio" .


Honest Maverick 
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