Ancaiano (Cajano) – la casa di Jano
1^ PUNTATA
Piccoli Ricordi
“Il tuo mondo era fatto di cose semplici, di innesti
sugli ulivi selvatici e a che tutti ci apparivano tanto difficili, di asparagi
raccolti nei rovi del Campino, di scope raccolte nel bosco e che portavi a casa
per fare i “fastellini” per avviare il fuoco la mattina nella stufa di cucina.
Ti ricordo li ai bordi dell’orto che facevi i “fastellini”.
Io ti dovevo aiutare. Non avevo mai voglia di aiutarti ed anzi ti parlavo di
cose moderne, di teorie "rivoluzionarie" del tempo, cose parecchio astruse. Tu
che amavi leggere ed istruirti, mi guardavi con un’aria un po’ disinteressata
come a dirmi che erano cose troppo complicate per essere realizzate.
Ci
voleva molto meno per essere felici. Avevi pienamente ragione.
Bastavano
le lunghe chiacchierate nelal bottega di Saladino per arrotare le zappe e
appuntire gli scalpelli. Una bottega storica di fabbro dove i tintinnii del
martello si alternavano alle strofe del Bruscello che intonava all’improvviso.
Io non capivo quello che dicevi ma mi guardavo intorno estasiato da tutte
quelle scintille e da quell’operosità che metteva allegria.
E
ritornando a casa non mancavamo di fermarci anche da Alighiero con tutte quelle
scarpe da riparare di tutti i tipi. E poi c’aveva anche le scarpe nuove, in
belle scatole di cartone messe dietro a lui.
E
poi in fin dei conti bastava che la
covata di conigli andasse a buon fine senza la malattia,che
gli ulivi non soffrissero la siccità, di poter tagliare un po’ di legna
per l’inverno.
Bastava
avere qualche soldo per andare alla Cooperativa a fare la spesa, per comprare
il pane, un pacco di pasta, qualche aringa ed un fiasco di vino la domenica
quando c’era anche il lesso.
Bastava avere un po di salute che il resto, a te, non dava pensiero. Non ti dava pensiero partire a piedi od in bicicletta per andare al Padule a lavorare con qualsiasi stagione, non ti dava pensiero andare quando pioveva o diluviava, senza perdere il tuo grande spirito.
Bastava avere un po di salute che il resto, a te, non dava pensiero. Non ti dava pensiero partire a piedi od in bicicletta per andare al Padule a lavorare con qualsiasi stagione, non ti dava pensiero andare quando pioveva o diluviava, senza perdere il tuo grande spirito.
La
tua ironia della vita era grande, il tuo senso di allegria e di buonumore
indimenticabile.
Una volta ero piccolo e per Valli qualcuno ti salutò
“ciao botto” e tu rispondesti “oh, che fai” con naturalezza. Io mi dissi dentro
di me, un po’ arrabbiato, ma allora il mi babbo non è permaloso.
Ma la domenica era importante, quasi una consacrazione
laica della festa.
Molte volte ti facevi la barba con il rasoio che
tenevi in quella valigetta marrone e che tenevi molto di conto, qualche volta mi
portavi dal barbiere che apriva solo la Domenica perché per il resto della
settimana andava a Siena. C’era la Domenica del Corriere della Settimana
prima con i disegni di Walter Tobino che ti piaceva guardare.
La sera della domenica poi era un rito. Ci si mutava
per andare al circolo. Si andava via di casa verso le tre e mezza sotto gli
sguardi della mamma, che aveva sempre da ridire qualcosa, e si arrivava al
bancone del circolo che era verde con le rifiniture di ferro smaltate.
Tu con il borsello pronto per comprarmi quello che io
pretendevo con un aria abbuffata e con la paura che non ci fosse rimasto più
niente.
Prendevo quasi sempre un fru-fru ed una spuma
e tu pronto con quelle venti lire di metallo luccicante.
Ecco quel fru- fru di domenica e quella spuma mi
sono rimaste un ricordo indelebile della mia vita. Non mi ricordo cosa ho fatto
dieci o cinque anni fa, ma quelli me li ricorderò sempre.
Poi alla televisione a vedere Braccobaldo Show, Lassie
o la Nonna del Corsaro Nero.
Forse è vero quella televisione aiutava a far crescere
l’Italia: ci piaceva Renato Rascel e Pietro de Vico. Poi salutavi qualche
amico, il povero Romano che cantava di poesia, il Busoni, il Marchetti e con
Giuseppe si riprendeva la strada di casa in salita per arrivare al Casato. Parecchie volte alla cannella ci si fermava a guardar il cielo stellato
in un mondo che a noi, alla fine, piaceva così com’era” .
Fine Prima puntata- "Ancaiano - La Casa di Jano" - prossima puntata a Settembre (quel grande microcosmo)
Honest Maverick