e da una piccolissima "vena d'acqua del bosco" possano scaturire tante COSE SERENE per tutti
nell'anno 2 0 2 4
AUGURI DI BUONE FESTE
A
T U T T I
"Sentivo il mi Babbo parlare con mia madre che il cappone era pronto per il Ceppo, quando molto probabilmente avevamo anche ammazzato il maiale a mezzo con l'altra famiglia vicina.
Mi domandavo sempre perché il Natale i "vecchi" lo chiamavano il Ceppo, ma non avevo mai avuto voglia di approfondire. Perchè mi pareva bello così. Mi sembrava poesia e magia. A scuola e a dottrina tutti parlavano del Natale e tra persone adulte, non solo da mio padre, si sentiva parlare del Ceppo. Mi sembrava bello perché c'era mistero e partecipazione per una festa che noi ragazzi, non foss'altro, che per i cavallucci e i ricciarelli aspettavano con tanta ansia.
Poi crescendo cominciavamo a capire quando i riti pagani si confondevano o meglio si aggiungevano alle feste religiose dando ancora più importanza alla Festa la cui attesa metteva nell'aria un miscuglio di strana allegria, apprensione per aver dimenticato di fare di tutto affinché il Ceppo arrivasse anche da noi e qualcosa di magico che si diffondeva nell' aria e nel bosco di lecci e polloneto..."