Cosa sono quei buchi scavati precisamente nelle pietre degli edifici medioevali:castelli, torri,fortificazioni? Me lo ero sempre domandato fino a che ho trovato un mio carissimo conoscente che me lo ha spiegato, perchè io non lo sapevo.
Case-torri e torri rondonaie
Le case-torri e le torri difensive sono esempi di architettura medievale molto diffusi nella media montagna modenese e anche nel parco, soprattutto le torri colombaie e rondonaie, sono fra le piú antiche e caratteristiche tipologie costruttive. Dopo i secoli in cui il paesaggio era segnato dalla presenza di edifici religiosi, rocche e castelli, con il declino della grande possessione feudale cominció a svilupparsi maggiormente l'edilizia rurale, commissionata da ex coloni o nuovi piccoli proprietari ai maestri comacini, artigiani lombardi specializzati nella lavorazione della pietra che già avevano contribuito alla diffusione dello stile romanico in Emilia-Romagna. A partire dalla seconda metà del '300 sorsero le case-torri, corpi unici che, dovendo rispondere a molteplici esigenze, si configuravano contemporaneamente come edifici rurali, abitazioni e fortificazioni. Nel parco begli esempi di queste costruzioni massicce e essenziali si trovano a Pugnano, la Grilla e all'entrata del borgo di Samone Poggiolino; in parte riattate e trasformate, conservano ancora piccole finestre in arenaria a sesto acuto e resti di antichi portali. Nei secoli seguenti fino al '600 si diffusero invece vere e proprie torri private, a pianta quadrata e piú snelle, che si elevavano sopra le abitazioni o a fianco di esse e servivano come luogo di rifugio, spesso per diverse famiglie. Nella torre venivano anche predisposti, a scopo alimentare, numerosi fori per la nidificazione dei rondoni e bifore o finestrelle per l'ingresso dei colombi. La parte superiore della torre, con le aperture distribuite secondo un preciso disegno decorativo, era separata dalla parte abitata da un caratteristico cornicione in pietra o in mattoni e munita di coppi smaltati agli angoli contro le incursioni dei topi. Torri rondonaie e colombaie sono presenti nel parco a Pugnano, la Grilla, Vignola, Verzano e al Castellaro, dove svetta di guardia ai Sassi una bella torre isolata con oltre 200 aperture per i rondoni, costruita su una precedente struttura difensiva. (Apus apus)(tratto da http://www.ermesambiente.it)
Il RONDONE
Adulto
Nidiaceo
Riconoscimento: è la specie più comune in primavera - estate quando viene a nidificare. Il rondone appartiene all’ordine degli Apodiformi, famiglia Apodidae. Spesso viene scambiato per una rondine, cui si assomiglia per alcune caratteristiche morfologiche quali coda forcuta e ali lunghe e strette. Sono esclusivamente insettivori come le rondini e stanno sempre in volo ma a differenza dei loro simili (che sono però Passeriformi), hanno il piumaggio completamente scuro con la gola biancastra, coda solo appena forcuta e non si posano mai. Infatti i rondoni mangiano, bevono, si accoppiano e dormono in aria -hanno le zampe troppo corte per poter camminare e per slanciarsi; nel caso in cui finiscano a terra, avrebbero difficoltà nel ripartire. Solo nel periodo di nidificazione si posano nei palazzi per costruire il nido ed accudire i piccoli, camminando molto goffamente. Piuttosto hanno artigli molto robusti, che li usano per arrampicarsi verticalmente nei fori dei palazzi introducendosi nei nidi (nidificano nei cassettoni delle serrande o nei buchi di vecchi palazzi del centro storico). E per questo, oltre che per la forma delle ali e del becco leggermente ricurvo, vengono scambiati anche per piccoli falchetti.
Recupero: spesso in estate si trovano molti rondoni a terra perché caduti dai nidi o perché urtano contro le vetrate. La prima cosa da fare è apporlo in uno scatolo forato per il trasporto e dargli qualche goccia di acqua e zucchero con una siringa senz’ago. A volte si fratturano un’ala o si procurano un trauma cranico, a volte invece l’urto su vetrate è la conseguenza di infezioni al cervello (si capisce quando hanno il torcicollo) ed è difficile in questi casi che possano riprendersi, dipende anche dal tempismo con cui viene soccorso l’animale e portato al Centro Recupero. Altre volte invece sono solo debilitati (a causa del lungo periodo in cui stavano a terra o durante la migrazione) e basta qualche giorno affinché si riprendano. Se si rinviene un pulcino di rondone a terra, è consigliabile raccoglierlo in quanto, oltre essere preda facile di gatti, la madre non si prenderà più cura di lui (a meno che non si trovi il nido, cosa ce risulta quasi impossibile), quindi andrebbe incontro a morte certa. In attesa di portarlo alla Lipu, ponetelo in una scatola e, se si tratta di un pulcino ancora implume, mettetelo al caldo magari avvicinando una lampada accesa.......omissis...............
Se nel vostro palazzo nidificano rondoni e stanno cominciando lavori di ristrutturazione, chiedete all'amministratore di aspettare la fine della stagione riproduttiva."
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Gli uomini del medioevo pensavano così alle cose molto importanti per la natura: effettivamente preparando la casa ai rondoni (rondonaie) ottenevano due scopi ben precisi:
- preservare queste creature molto importanti per il ciclo della vita (life cycle) in quanto essi si nutrono di insetti e quindi gli orti e la frutta erano maggiormente preservati;
-permetter agli stessi di riprodursi in pace date le loro caratteristiche di esseri che vivono, mangiano, dormono e fanno l'amore in aria e hanno le gambe quasi atrofizzate.
Un'ultima considerazione: perchè non fare corsi di massa di storia del pensiero medioevale in quanto, a mio parere, ci potrebbe davvero far comodo per capire molti mali che ci affliggono anche oggi pur avendo a disposizioni macchine scavatrici, gru, trattori, ma forse...........anche tanta confusione in testa.
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