Nell'ultimo numero di una famosa rivista economica mondiale la copertina è intitolata ." la Cina compra il mondo" e poi stamani mattina uno dei più famosi quotidiani mondiali, come si può vedere cliccando sotto, mette in evidenza l'aumento del prodotto interno lordo della Cina. Ciò fa molta più impressione allorquando si vedono i maggiori paesi industrializzati annaspare ed affannare nella crisi. Questo fatto porta a qualche considerazione: se le regole sono quelle del libero mercato non si può che ammirare i cinesi che, con la loro intraprendenza e voglia di fare, stanno interpretando al meglio quelle regole. Ma se quelle regole non piacciono o meglio piacciono a metà, si fa come alcuni, anche da noi, che quando fà comodo a loro c'è il mercato, quando tocca i loro interessi personali, allora bisogna privilegiare il sociale; allora, a mio avviso, si crea solo confusione. A dire il vero sono state tentate anche nel passato le cosiddette vie di mezzo: le famose socialdemocrazie scandinave che noi ammiravamo anche quando da noi c'era la dicotomia, e solo quella, tra essere occidentali o orientali. Ed infatti le idee delle socialdemocrazie scandinave hanno sempre poco attecchito da noi. E forse tale sistema era reso possibile anche da una popolazione limitata in grandi territori. Ma detto questo, il mondo di oggi è cambiato e la scelta da fare credo sia questa: o facciamo concorrenza al predominio economico e finanziario di questi grandi Paesi in via si sviluppo utilizzando le regole della concorrenza e magari cercando di fare prodotti di qualità superiore utilizzando il nostro know how secolare; oppure ci rifugiamo in tentazioni di protezionismo, adducendo giusti motivi sociali, di mantenimento del lavoro, di mantenimento del nostro welfare. Questa soluzione sarebbe molto buona ma con evidenti problematiche di relazioni internazionali, ma poi le stesse persone che gradiscono ciò non possono appellarsi, quando gli fà piacere, alle regole di mercato specialmente quando si tratta di salvaguare qualche loro interesse di tutti i giorni. Sennò mi ricordo di quando eravamo ragazzi e quando non si faceva qualche gioco, si cambiavano le regole lì per lì, tanto per vincere quel giorno e quella singola partita. E queste decisioni si fanno sempre più stringenti perchè sembra proprio che la crisi non sia affatto finita e che la situazione sociale si aggravi con tanti posti di lavoro persi e le PMI in serie difficoltà. E credo che le soluzioni siano davvero difficili da trovare anche perchè è la prima volta che viene affrontata una grossa crisi da troppo accelerata "globalizzazione".
E poi un'ultima provocazione: un esempio di mercato libero e spinto sono le bancarelle del mercato settimanale: lì prendi la merce se la paghi; se qualcuno ruba qualcosa, viene arrestato. Quindi un mercato libero e rigido. Anche lì, qualche volta, potremmo applicare un pò di sociale e mitigare le regole di mercato. Mi piacerebbe vedere che a qualche bisognoso, qualcuno regalasse, per una volta, un bel giacchetto per stare caldo durante l'inverno. E mitigare quindi, oltre al freddo, un pò di regole di mercato.
E forse nella nostra epoca sono carenti anche due caratteristiche fondamentali senza le quali il mondo, a mio modesto parere, stenterà a riprendere la via dello sviluppo che, in passato, ha portato un pò di benessere a milioni di persone: tanta coerenza ed un pò di serietà, senza pensare troppo o solo a sè stessi.
E poichè ci avviciniamo al week end ci conviene perdere un minuto di tempo a fare queste considerazioni, ognuno nel proprio ambito, pensando anche:
- se ho ricevuto un torto: io ho mai fatto dei torti a qualcuno?
-se ho ricevuto un'ingiustizia: ne ho mai fatte agli altri?
-se non ho ricevuto un torto o un'ingiustizia: mi sono comportato sempre con imparzialità, secondo il mio giudizio, senza accondiscendere alle richieste o ai desideri di qualcuno più potente di me, anche se io non avrei mai fatto quella cosa senza di lui ?
Forse dovremmo ricominciare da qui.
Non mi resta che augurare un buon week end e Buona Domenica.
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