“Molti uomini sono destinati a ragionare male, altri a non ragionare affatto ed altri ancora a perseguitare coloro che ragionano"(Voltaire)
Ma il grande filosofo aveva fatto anche un elogio alla tolleranza nel famoso trattato al fine di rendere gli uomini più tolleranti e più miti.Forse è il male dei nostri giorni da cui scaturiscono tutte le altre cose che non vanno: siamo molto meno tolleranti dei nostri padri e molto meno dei nostri nonni. Allora è importante domandarsi come mai.Non abbiamo più pazienza, siamo sempre di corsa, sempre arrabbiati e facciamo molte meno cose dei nostri antenati. Qualcuno subito dirà: come meno cose dei nostri nonni? Ma sei pazzo? Ora abbiamo le auto e ci spostiamo dove vogliamo; andiamo agli ipermercati, alla sauna, alle terme , al mare, al grande centro commerciale. Mica come quei trogloditi che andavano in bicicletta. E qui una persona di buon senso alza le braccia e dice "hai ragione, sono uno stupido".Ma proviamo ad analizzare le cose: intanto i nostri antenati, con mezzi primitivi ci hanno lasciato una testimonianza della grande architettura per la quale siamo famosi in tutto il mondo. Noi con le nostre magnifiche gru abbiamo realizzato, nel migliore dei casi, dei lunghi capannoni bianchi, con tutte le luci meravigliose, ma monotoni e questo quando va bene. Altrimenti abbiamo realizzato palazzoni tutti uguali, brutti esteticamente, con poca fantasia, magari con tante luci dentro. I mobili poi erano di vero legno, massicci, belli, sapevano di legno. Ora basta andare in una mostra e verrebbe da dire spropositi alla vista del gusto moderno, minimalista, fatto solo per chi vive in quell'ambiente, per la comodità dell'inquilino dove non è previsto affatto la presenza di altre persone a meno che non siano della stessa età e con gli stessi hobbies. E nello stesso tempo senza quella sensazione di solidità e sacralità che le vecchie madie ed i vecchi armadi di una volta davano. Non sappiamo ancora la durata "tecnica" del cemento (se ho capito bene) e, nonostante tutto continuiamo ad utilizzarlo (per la fretta?); parliamo tanto di energie rinnovabili e poi ci rendiamo conto che è quasi impossibile utilizzarle per i costi e per le difficoltà burocratiche. Chi ce lo fà fare se non c'è un vantaggio immediato, l'unico concetto con il quale siamo abituati a pensare. Poi prendiamo la macchina ed andiamo al centro benessere, al supermercato, all'outlet appena aperto e dove vanno tutti. E pensiamo a come siamo fortunati. Ma non pensiamo ai costi di prospettiva per il cui calcolo non siamo programmati: bene nel corpo e tanti costi nei rapporti sociali che si disperdono e poi non pensiamo mai all'altra cosa che , al solo dirla, passiamo da scemi:
"certamente facendo così non lasciamo un segno del nostro passaggio e certamente nessuno di quelli positivi". E forse quelli pievi, quelle case antiche, quelle d'opere d'arte un pò consunte del nostro territorio ci guardano dall'alto con aria compassionevole mentre sgassiamo con la macchina per prepararci a fare quello che, in questa epoca, è davvero essenziale: fare un sorpasso a quello che ci precede, perché noi, e solo noi, abbiamo tanta fretta.
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