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giovedì 25 marzo 2010

Water, Wasser,水,水,воды,води,νερό, su,ماء e mille altri modi!

Oggi voglio proporre un disamina piuttosto approfondita sull'acqua che ho trovato sul web.Si è persa davvero la cognizione dell'importanza dell'acqua da quando essa arriva comodamente nei nostri rubinetti di casa. Ma io mi ricordo di quando, da bambino, dovevo andare a prenderla alla fontanella comunale con due secchi di metallo perchè allora la plastica non esisteva.Ma ero fortunato perchè la fontanella comunale era vicina anche se con i secchi pieni dovevo fare la strada in salita.Ma niente di paragonabile a quello che doveva fare mia nonna Palmira che mi raccontava che andava prenderla con le brocche di rame a qualche chilometro nel bosco dove c'erano delle piccole sorgenti naturali che sgorgavano, quando erano attive. Ma quando queste erano quasi a secco la strada si faceva molto più lunga, oppure qualche damigiana veniva portata da qualche contadino con il carro dei buoi. Quindi l'uomo ha sempre lottato strenuamente per l'acqua. Perchè questa è la risorsa più importante, fonte di vita, componente essenziale del nostro corpo e del nostro spirito che ci sguazza dentro inconsapevole della sua importanza. E ci vengono subito in mente le parole del Grande Santo che dicevano:Laudato si', mi' Signore, per sor Aqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta".

Quindi dire acqua vuol dire dire vita, anche perché quando qualcuno, anche in casa, si affaccia preoccupato dicendo :"non arriva acqua", ci guardiamo un pò tutti preoccupati come se qualcosa di atavico scattasse in noi, anche se poi ci riconsoliamo subito perché sappiamo che da noi, per ora, l'acqua ritorna sempre. E non riusciamo ad apprezzare che è una grande fortuna anche questa. Mentre scrivo sto ascoltando una famosa trasmissione televisiva. Il cuoco in dieci minuti ha pronunciato la parola "acqua" ventiquattro volte!.


"Da alcuni anni, il 22 marzo si celebra la “giornata dell’acqua. Per quella del 2010 il Segretario dell’ONU ha lanciato un grido d’allarme accolto dai sordi quali noi siamo che ci sguazziamo sotto le docce, che teniamo i rubinetti aperti mentre sciacquiamo un po’ di verdura, che ci piace sprecarla, farla scorrere, sentire il suo flusso così riposante. Chi volete che se ne importi più di tanto degli oltrepassa 890 milioni di esseri umani che non hanno neanche un bidè! E’ veramente penoso che siamo così superficiali e stolidi a non interessarci di questo immenso problema dell’acqua( tanto a noi non manca proprio) per cui – dice Ban Ki-Moon, segretario generale dell’Onu che “Le risorse d’acqua sono a rischio in quantità e in qualità”, tanto che muoiono più persone di acqua a rischio che di tutte le forme di violenza, inclusa la guerra”. Il suo grido d’allarme nel messaggio scritto in occasione della Giornata mondiale dell’Acqua: il 22 marzo 2010 sul tema: “Acqua Pulita per un Mondo Sano” dovrebbe essere raccolto dall’umanità che oggi ha tante conoscenze per risolvere le sfide e diventare una migliore amministratrice delle risorse idriche. L’appello di Ban Ki-Moon è pressante per proteggere e amministrare in maniera sostenibile le nostre acque, per i poveri, i più indifesi e per tutte le forme di vita sulla Terra. “Le nostre indispensabili risorse di acqua sono sempre più minacciate e vulnerabili”, spiega Ban Ki-Moon: “Il crescente bisogno da parte della popolazione mondiale di acqua è sempre più in competizione con il fabbisogno di acqua che la natura ha per sostenere ecosistemi in pericolo e processi naturali dai quali dipendiamo. Noi versiamo milioni di tonnellate di acque reflue non trattate e di rifiuti industriali e agricoli nel sistema idrico mondiale. L’acqua pulita scarseggia e diventerà ancora più carente con l’inizio del cambiamento climatico”. Nel mondo ci sono 263 fiumi e acquiferi transfrontalieri, ma solo 153 di essi sono regolati da accordi. E questo è un problema importante specie se considerato associando a questo dato quanto emerge dai rapporti delle Nazioni Unite.

Le stime dicono che 1 miliardo e 800 milioni saranno le persone che entro il 2025 vivranno in zone con problemi idrici. Ciò significa che si muoveranno alla ricerca dell'acqua nei loro stati ed anche in quelli vicini con tutte le questioni sociali legate non solo agli spostamenti, ma anche ai "diritti" di approvvigionamento.

La difficoltà della scarsità dell'acqua, legata particolarmente ai Paesi africani, è ancor più forte se si considera che il 70% dei rifiuti industriali prodotti nei Paesi in via di sviluppo viene riversato nelle acque potabili e che l'80% delle malattie sia legata all'acqua non potabile e agli impianti igienici inadeguati. L’ONU ci ricorda ( Ma è ancora necessario, non ce ne siamo ancora resi conto???) che l’acqua è "elemento prezioso e vitale da garantire a tutti i cittadini del pianeta, e da rispettare attraverso un uso sostenibile dell’ambiente".

Qualche pensiero sull’acqua

L’ONU stima che il minimo vitale a persona siano 50 litri di acqua al giorno, necessari per i bisogni primari come bere, cucinare, lavarsi. Ma nel mondo una persona su sei non ha accesso a questa quantità.

Oltre alla consolidata situazione dell’Africa, ricoperta maggiormente da deserti, si va ad aggiungere il processo di desertificazione, causato dal global warming.

Negli ultimi 15 anni la superficie delle aree colpite dalla desertificazione è raddoppiata. E ogni anno 900 mila persone sono costrette a lasciare le loro case perché il suolo intorno a loro muore. Il problema dell’acqua sta emergendo a livello mondiale come il più difficile da risolvere. L’acqua è una delle risorse più importanti e, se non ci fosse, nessuna forma di vita potrebbe esistere. Circa il 3,5% dell’acqua presente sulla Terra è dolce e l’1,8% di questa è disponibile per essere utilizzata. Questa percentuale esigua sarebbe sufficiente a garantire le esigenze di tutti gli esseri viventi se non fosse che molta di essa è inquinata e resa inutilizzabile, o utilizzata senza ritegno. Oggi 1,3 miliardi di persone non hanno accesso all’acqua potabile, 800 milioni sono le persone che non hanno ancora un rubinetto in casa; i cittadini dei paesi industrializzati consumano in media 80 litri per fare una doccia, per i 2/3 dell’umanità questi 80 litri rappresentano la disponibilità d’acqua di intere settimane (OMS 2002). Ecco perché una gestione più consapevole dell’acqua anche in ambito domestico può portare ad importanti risparmi di un bene così prezioso.

Quando si è cominciato a parlare di acqua?

La presa di coscienza dell’ampiezza dei problemi relativi all’acqua, dei rischi legati a una crescente penuria e alla degradazione della qualità dell’acqua, risale almeno alla fine degli anni Sessanta. Il Consiglio d’Europa a Strasburgo approvò il 16 maggio 1968 la Carta Europea dell’acqua in cui venne posto l’accento sull’acqua quale “patrimonio comune” dell’umanità. Nel 1977 la prima conferenza mondiale sull’acqua, organizzata dalle Nazioni Unite a Mar del Plata (Argentina), portò l’acqua ai primi posti dell’agenda politica internazionale, mettendo in evidenza i dati di base della “crisi dell’acqua”. In quella occasione venne lanciato il Decennio internazionale dell’acqua potabile e del risanamento coordinato dalle Nazioni Unite il cui obiettivo principale era di permettere a tutti gli esseri umani di disporre di acqua sana nel 2000. Secondo le Nazioni Unite il Decennio ha permesso l’accesso all’acqua a 600-800 milioni di persone con un risultato inferiore quindi all’obiettivo prefissato.

I primi anni Novanta

A conclusione del decennio internazionale dell’acqua potabile e del risanamento si organizzano alcuni avvenimenti internazionali: nel settembre 1990 a New Delhi inizia la World Conference of Drinking Water and Sanitation in cui l’accesso all’acqua viene definita una componente cruciale dello sviluppo economico e sociale. Nel gennaio 1992 alla conferenza internazionale delle Nazioni Unite sull’acqua e l’ambiente tenutasi a Dublino (ICWE), in preparazione del vertice di Rio, vennero enunciati nella Dichiarazione di Dublino alcuni punti tra cui quello che “l’acqua ha un valore economico”. Per la prima volta l’economia entra come parametro di valutazione legato all’acqua giustificando tale passaggio con il fatto che “nel passato, il mancato riconoscimento del valore economico dell’acqua ha comportato sprechi e utilizzi che hanno danneggiato l’ambiente”.

Una pozza d'acqua nella savana

La conferenza delle Nazioni Unite su “Ambiente e Sviluppo”, riunitasi a Rio de Janeiro dal 3 al 14 giugno 1992 dedicò l’intero capitolo 18 della Agenda 21 alla “protezione della qualità e offerta delle risorse di acqua dolce”. In esso gli Stati hanno riconosciuto il principio secondo cui la dimensione economicistica dell’utilizzazione delle risorse idriche deve essere contemperata dalla sostenibilità degli usi e dalla priorità da accordare alle esigenze essenziali per la comunità umana (basic human needs). Inoltre venne presentato un ricchissimo piano che mise in moto il “mercato dell’acqua”. Da allora molti paesi oltre che al know-how dell’Occidente furono costretti ad accettare le regole del mercato e a vendere e privatizzare l’acqua o i suoi servizi lasciandola nelle mani dei grandi gruppi internazionali. L’anno si conclude con l’istituzione da parte dell’Assemblea generale dell’ONU della Giornata mondiale dell’acqua fissata nel 22 marzo di ogni anno.

Dal 1996 al 1999

Nel 1996 la Banca Mondiale, fatto proprio a partire dal 1993 l’obiettivo di una politica mondiale dell’acqua, dà origine insieme ad altre organizzazioni alla costituzione del Consiglio mondiale dell’acqua (CMA) e del Global Water Partenership (GWP). Il primo ha il compito di elaborare, proporre e promuovere una visione mondiale in materia di politica dell’acqua. Il secondo di definire i metodi e gli strumenti appropriati per mettere in pratica tale politica. Il 25 novembre del 1996 nell’ambito della conferenza euro-mediterranea di Marsiglia sul tema della gestione delle acque a livello locale (Euro-Mediterranean Conference on local Management), rifacendosi al programma adottato a Barcellona nel novembre dell’anno precedente, alla Conferenza del Cairo tenutasi nel mese precedente (21-22) e alla Carta di Roma del 1992, venne adottata La Dichiarazione di Marsiglia in cui si riconosce l’importanza dell’acqua come fattore determinante per una politica di cooperazione e solidarietà tra i paesi dell’area mediterranea. L’11 marzo 1997 si tiene a Marrakech il Primo Forum Mondiale dell’Acqua. Nel maggio successivo venne adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite la Convenzione di New York, che rappresenta un passo rilevante per cercare di dirimere le questioni relative ai corsi d’acqua tra Stati. La convenzione fissò dei principi quadro sulle norme per i corsi d’acqua internazionali per usi diversi dalla navigazione. Nel febbraio del 1998 il Forum Europeo, organizzato dal Segretariato internazionale dell’acqua, dall’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa e da Solidarité Eau Europe adotta la Dichiarazione di Strasburgo su L’acqua nella prospettiva di uno sviluppo sostenibile, dove si definisce “l’acqua, fonte di cittadinanza, di pace e di sviluppo regionale”.

Un bicchiere d'acqua

Nel marzo del 1998 si organizzano considerevoli conferenze mondiali sull’acqua che coinvolgono i paesi africani e l’Europa. Tra i documenti prodotti spicca la Dichiarazione di Parigi dal titolo “Acqua e sviluppo durevole” promossa nell’ambito della conferenza internazionale L’Eau et le Développement Durable (CIEDD). In questa occasione si parla esplicitamente di partecipazione pubblica/privata nella gestione e nei finanziamenti legati all’acqua si afferma inoltre che è necessario “mobilitare adeguate risorse finanziarie di origine sia pubblica che privata e (…) utilizzare al meglio ed in modo efficace le risorse disponibili. A questo scopo dovranno essere incoraggiate misure progressive atte a recuperare i costi diretti e indiretti dei servizi, proteggendo gli utilizzatori a basso reddito”. Nel 1999 viene creato dalla Banca Mondiale e dall’UNESCO un nuovo organismo che ha il compito di vigilare sul lavoro della Consiglio mondiale dell’acqua (CMA) e del Global Water Partnership (GWP). Nasce così la Commissione mondiale delle Nazioni Unite per l’acqua per il XXI secolo......

.omissis.....omissis"

Maria & Elisa Marotta

http://www.buonpernoi.it/acqua/"

Ma vi consiglio di leggerlo tutto, cliccando sopra il testo perchè è veramente ben fatto.

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“Nell’acqua respiro!” – sussurra un bel pesce –

“Nell’acqua si entra, dall’acqua si esce.

Spruzzare gli scogli, guizzare, nuotare:

son tante le cose che in acqua puoi fare.”(poesia scolastica)

H. M productions-Int. Site of Montagnola- Intell. rights reserved (Little better than nothing)

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