Erano i favolosi anni sessanta e, tra i molti altri, si formò anche quello strepitoso gruppo chiamato i Pink Floyd. La loro musica riesce a far accapponare la pelle delle braccia ancora oggi. A volte fà pensare, sognare atmosfere magiche. Potrei citare molti album e molti titoli. Per quanto mi riguarda preferisco alcuni brani. Ma ora è stato fatto anche un bel documentario intitolato "The making of the Dark Side of the Moon" dove viene spiegato uno dei segreti del loro universale successo. E qui è proprio il caso di dire che la parola universale si riferisce allo spazio ed al tempo.Uno dei leader del gruppo ha spiegato, tanto tempo fà, che:"Bisogna lasciare spazi tra le note in cui si possa infilare l'immaginazione di chi ascolta". E poi "nella musica non c'è niente di artificiale, nulla di forzato. La musica è guidata solo dalle emozioni". Due frasi che dicono tutto e che potrebbero essere applicate anche ad altri campi oltre la musica. Far partecipare, anche con l'immaginazione e la speranza, anche gli altri. E lasciar loro la possibilità di esprimere emozioni. Forse questa ricetta varrebbe anche nel campo sociale e non solo. Ed ora, anche se non è il mio brano preferito allego il video di "The wall". Quello a cui si riferivano i Pink Floyd è crollato, ma molti altri sono stati eretti. Magari non si riescono a vedere ma si percepiscono molto bene. E sbatterci contro fa male come sbattere sul cemento.
Buon week end - Enjoy Sunday.
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