Due trasmissioni televisive diverse, ma due grandi personaggi che, a mio avviso, meritano una menzione. Da una parte un imprenditore molto conosciuto di cui non farò il nome e dall'altra un economista, lui forse meno conosciuto al grande pubblico, come succede spesso da noi, ma molto considerato a livello internazionale. Tra una pletora di personaggi che vedono come unica soluzione alla sviluppo la riforma delle pensioni, come se fosse l'unica fonte a cui attingere, le soluzioni proposte ed esposte con metodo ed in modo illuminato dalle persone sopra citate si confanno molto di più al mio modo di pensare e, quindi, cerco di sintetizzarle.L'idea dell'imprenditore partiva da tagliare tutto il superfluo, tenendo conto degli uomini che con il superfluo ci lavorano e che potrebbero essere utilizzati per servizi più utili. Ma le strutture del superfluo costano anche senza gli uomini e quindi, tirando le somme, si potrebbero risparmiare cifre considerevoli . L'elenco delle cose superflue o poco utili sarebbe molto lungo(e qui non lo voglio mettere) e non si limita solo ai costi della politica che, comunque, fa abbondantemente la sua parte, ma anche cose più semplici ( ci siamo scordati degli Enti inutili, delle Comunità montane a livello del mare e mille altre cose di questo tipo?) e poi tirare le somme. E poi il pensiero dell'economista che coincideva ad un concetto che ho sempre avuto anch'io e forse anche per quello mi è rimasto impresso: per crescere occorre anche e soprattutto attirare investimenti e capitali esteri. Per questo le cose più importanti sono forse un paio: legalità e certezza del diritto.Ma non avrei fatto questo post se non mi avesse colpito una frase scandita da uno dei due personaggi. Ad una domanda posta male e un pò faziosa che cercava di dividere l'opinione per categorie, senza distinzione, come se tutti fossimo uguali e come spesso avviene ed è avvenuto da noi, quest'ultimo affermò:"occorre dividere il mondo a strisce orizzontali". Perchè, aggiungo io, in quelle strisce troviamo tutte le categorie di mestieri e di professioni. Poi occorre dividere, per ogni striscia, il buono dal cattivo, l'utile dal meno utile. E nel fare questo avremmo finalmente riscoperto un concetto fondamentale che forse ha fatto grande il nostro Paese nel primo dopoguerra: dare un pò di spazio al merito e dall'impegno senza tralasciare, anzi favorendo in questo modo, la necessaria azione sociale di aiutare i più deboli e quelli che hanno meno meriti. Ma se non lasciamo i meritevoli liberi di creare ricchezza forse non potremmo neppure distribuirla, poi, ai meno capaci. Lasciando oltretutto tutti meno contenti. Perché a forza di dividere il mondo a "Strisce Verticali" si verificano, tra l'altro, quei casi incresciosi mostrati da una trasmissione di ieri sera: "l'uomo che rincorre la pensione". A 55 anni era stato messo in un fondo di solidarietà del settore metallurgico per essere accompagnato alla pensione. Poi a 57 non ci poteva più andare. Poi era arrivato a 60 anni, ma ci volevano 40 anni di servizio. E lui aveva aspettato, senza percepire niente. Poi ce ne volevano 41.A questo punto non rimaneva altro che piangere. Ed infatti quell'uomo, mentre esponeva il suo caso aveva la voce tremula e gli occhi lucidi che indicavano disperazione. Era caduto in una striscia verticale. In quelle strisce, infatti, ci sono spesso dei vortici da cui è difficilissimo uscire per tutti. Figuriamoci per un rottamato di un'età nella quale, da noi, se siamo comuni mortali, siamo considerati "residuati bellici" da museo.Non pensando che per costruire nuove armi, molto spesso, bisogna riprendere e ristudiare i progetti di quelle vecchie. Ma di cosa sto parlando? Parole soltanto parole. Milioni di parole. Inutili parole . Perchè, come dice una bella e recente canzone: in tempi di decadenza le parole non hanno chance!.
Ad majora.
Honest Maverick productions
Enjoy:
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