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venerdì 7 dicembre 2012

Tradizione ed evoluzione nella raccolta! Quanti discorsi hanno ascoltato i nostri vecchi olivi!






Nel corso degli anni anche la raccolta delle olive ha avuto un'evoluzione notevole. Cambiano i tempi e cambia anche questo, anche se mantenere la tradizione, in queste cose, sarebbe stato davvero  importante. Una prima annotazione da fare molto perchè piuttosto evidente è l'anticipazione della raccolta delle olive e della vendemmia. Come se la fretta dell'Uomo Moderno si ripercuotesse anche sulla Natura. Una fretta "consumistica", una fretta di "pancia" ed anche poco razionale. Se domandi la ragione di questa fretta senti addurre le ragioni più diverse: motivi meteo, i frantoi che chiudono presto (e perchè?) e mille altre piccole ragioni le une diverse dalle altre. Ma credo che, in tali atteggiamenti, siano condensati i mille comportamenti anomali dei nostri giorni. Il primo, la fretta a prescindere, perchè si pensa che  la fretta sia risparmio di tempo! Ed  anche se fosse vero, con il tempo risparmiato cosa ci facciamo? Questo è più difficile da stabilire, da definire e da studiare a tavolino.Credo che la maggior parte delle persone  (compreso io), a volte, abbia molta frenesia dentro che li porta ad avere sempre fretta, ma se riuscisse a superare quella sensazione la maggior parte non saprebbe come passare il tempo.Ed allora? Leggendo un libro uscito di recente  di un noto psichiatra e medico che, qualche volta, si vede anche in televisione, si scopre che il segreto per comabattere i mali dei nostri tempi (ansia, panico, e cose simili) sia di accettarli e chiedere aiuto alla nostra anima, ovviamente nelle forme esplicitate dal bel ed utile libro. Ma ritornardo ai rapporti di natura ravvicinata che in questo periodo si tengono con le bellissime ed utili piante di olivo le stesse, forse, nella forma intangibile ed antica descritta nel libro, ci raccomandano e ci sussurrano che non vale assolutamente la pena di  avere fretta. Per mille ragioni. Ma la principale è che proprio non conviene rincorrere e forzare i tempi, i piani e le motivazioni della nostra ragione di  Essere. E proprio mentro ero sopra ad un'antica pianta di olivo ho riflettuto su una cosa che mi ha fatto davvero pensare. Ero su una pianta che aveva resistito a tutte le varie stagioni di "gelate" che si sono succedute in un secolo. Una pianta, a detta di tutti, con più di 200 anni che aveva visto nascere mio padre, mio zio che erano nati proprio lì e che proprio da lì erano passati quasi quotidianamente fino a che le loro gambe li avevano portati dove volevano loro.Quindi una pianta per me quasi sacra e che era una delle poche a non essere stata mai rinnovata. Stavo cogliendo frettolosamente le olive quando, all'improvviso, credo che ci sia stato un colloquio diretto tra l'anima antica di quella pianta e l'entità della stessa specie che sta dentro di me. Un colloquio franco senza fronzoli. Essenziale. "Sai quante persone sono venute da me ogni anno di questo periodo? Tante davvero. In tempi ed epoche diverse. In epoche con costumi ed usi molto diversi da quelli di oggi. Molte donne con fazzoletti in testa e panieri legati sui fianchi che parlavano tra di loro quasi come in una delle rare occasioni in cui si poteva parlare di mille cose pur lavorando. Poi ho visto tuo padre, tuo zio passare vicino a me quasi tutte le sere e quando venivano a potarmi e a togliermi quei noiosi pocciaioni. Poi sono venuti anche loro a cogliere le olive. Ed ora ci sei tu vicino a me! Sai che ti dico? A voi umani vi sembra di essere fortunati e molto "superiori" a me. Ed invece io, un pò, vi compatisco.
Siete esseri superiori con un'autonomia di movimento e di pensiero. Molto intelligenti e molto complicati. Siete molto simili gli uni agli altri e, nello stesso tempo, siete unici. A volte siete presuntuosi e vi considerate i padroni del Creato. Anche se questo non è vero, comunque, siete quelli che cercate di curarlo anche se negli ultimi tempi non ci riuscite molto bene. Io vi ammiro e custodisco i vostri segreti:quelli espressi a voce alta e quelli  "affogati" nella votra anima. Per mille cose vi invidio: per il vostro essere eclettici, per la vostra voglia di fare e di pensare. Di  agire e di lottare. Ma vi compatisco  per una cosa: siete come dei magnifici attori di una rappresentazione teatrale bellissima, con una sceneggiatura stupenda. Ma con una Regia esigente che mantiene quasi intatta la sceneggiatura e cambia molto spesso la compagnia. E quei pochi attori che si attardano sul Palco io  li perdo di vista e non mi appaiono più". Vecchia pianta di olivo: hai capito quasi tutto di me. Allora salutami chi passa stasera dalla strada sotto di te. Forse è l'unica cosa che posso dirti per non sentirmi tanta e troppa "ansia" dentro. Ma forse tutta questa ansia mi salverà da un male peggiore! Dal sentirmi davvero molto  piccolo ed impotente  in questo grande Teatro a me, per molti versi, ancora molto sconosciuto! Dove una vecchia pianta di Olivo fa da testimone al passaggio di tanti attori! A volte bravi, altre volte volenterosi. Ma tutti  piuttosto "passeggeri" e che non hanno neppure una lunga durata! Poche recite e via! 
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enjoy:

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