Qual'è uno dei sentimenti più dolorosi della vita?. La nostalgia e non poter far niente per "riacchiappare" i vecchi momenti di felicità. Quando non ci rendevamo conto che stavamo vivendo i più deliziosi attimi e non ce ne accorgevamo. Od almeno alcuni di noi non li apprezzavano. Eravamo in uno status particolare: volevamo "partire" ma, anche quando partivamo, volevamo rientrare. Eravamo i "soliti amici al bar":davanti a noi ci sembrava che, a sedere, ci fosse il destino, il vuoto ed invece avevamo l'immenso.Solo che non lo capivamo. C'era un immenso crocevia, con mille strade intorno e forse non sapevamo quale prendere. Ognuno da solo di fronte all'immenso ed ignoto. E questo fu il nostro più grande errore. Essere seduti insieme e voler agire da soli. Un tavolino e quattro bibite in comune ed il destino da affrontare da soli. Mai prendemmo non dico l'iniziativa, ma neppure ci sfiorò il pensiero, di creare qualcosa in comune. C'erano anche i tempi di allora, diversissimi da questi di oggi, e nessuno ci aiutava a capirci qualcosa. Sembrava che appena fatti 10 chilometri ci fosse l'America. L'importante era andare via dalla campagna. E questo era nella concezione di tutti anche dei nostri vecchi. Bisognava diventare operai, tornitori specializzati o impiegati "modello" e lavorare uno lontano dall'altro. Ma se solo avessimo avuto per un momento il pensiero: "no! noi mettiamo qualcosa per conto nostro, vogliamo sfruttare le risorse (grandi dall'olio, al grano, al legname, le castagne, etcetera, etcetera, etc, etc.) del nostro Territorio e farle conoscere dappertutto, in "tutto il mondo". Neppure il pensiero ci sfiorò e ci ritrovammo in lunghi e tortuosi percorsi creati e gestiti da altri su cui dovevamo fare passi già predisposti e stabiliti. E che, molte volte, non erano neppure giusti ma molto sbagliati. E mi vengono in mente queste considerazioni in una giornata particolare nella quale un'altra sedia di quel vecchio tavolino è rimasta vuota. Ma quando, inesorabilmente, anche le altre sedie non saranno più occupate, quel vecchio tavolino dovrà contribuire a qualcosa. Dovrà suggerire agli altri che vi appoggeranno i giovani gomiti con gli occhi un pò assonnati ed annoiati che, una volta, c'erano dei ragazzi che avevano preso una "deviazione" sbagliata a quel grande crocevia che sarà di nuovo di fronte a loro, giovani con mille dubbi, con le mille strade fittizie ma luccicanti e con una sola strada buona da prendere ma difficile da individuare e da intraprendere. E il tavolino dovrà dire loro: quelli lì erano bravi ragazzi, ma molto ingenui ed anche un pò sfortunati: non azzeccarono la giusta strada, rimasero l'uno lontano dall'altro e non si godettero neppure il loro territorio. Fecero peggio dei gatti, dei cani e dei pettirosso. Ed anche le luci delle loro strade allettanti si spensero tutte d'un colpo! Ma ci sarà forse un altro Pianeta per poter ricominciare tutto daccapo?O forse basterebbe solo poter "scomparire" con l'animo felice?
Non sarebbe davvero poco! Anche, se credo, molto improbabile!
Ad majora.
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