Magiche creature dalla Natura Vegetale!Mi viene in mente quelle torte di zucca che, qualche volta, ho mangiato in qualche trattoria lontana. Roba speciale perché mantiene il sapore morbido ed accattivante di pan di Spagna. Ma anche la vellutata è una grande specialità di crema di zucca e soffritto di cipolla fatta con zucca mantovana Ma queste sono solo pochissime ricette fatte con le zucche invernali. E poi le zucchine le conosciamo tutti.
Con questi facciamo prelibatezze che tutti conosciamo e sono buone anche solamente lessate con olio di oliva. Specialità estiva che ce ne fa ricordare una mondiale molto ricercata in tutti i ristoranti.,anche i più famosi. I grandi fiori di zucca,una volta la manna dal cielo per i poveri,ed ora una specialità ricercata ed elaborata.
Con questi facciamo prelibatezze che tutti conosciamo e sono buone anche solamente lessate con olio di oliva. Specialità estiva che ce ne fa ricordare una mondiale molto ricercata in tutti i ristoranti.,anche i più famosi. I grandi fiori di zucca,una volta la manna dal cielo per i poveri,ed ora una specialità ricercata ed elaborata.
Eppoi arriviamo alle famose Butternut.
L'inarrivabile zucca Butternut, la famosa noce di burro di cui si è parlato in questo blog e che, da noi, viene anche chiamata violina per la sua caratteristica forma."Oltretutto si conserva per molto tempo mantenendo tutte le sue caratteristiche organolettiche. Non è solo una "noce di burro" ma è anche burro di alta montagna tagliato a fette che si scioglie in bocca oppure si amalgama nella pasta o nel riso in un modo perfetto con la sua perfetta crema arancione."
E per fare onore a tutto il variopinto mondo delle zucche prendiamone in considerazione alcune, tra cui anche la zucca Cenerentola. Una zucca molto intelligente che sa come trasformarsi in una bellissima carrozza quando ce n'è più
bisogno.
Ed infatti molti la pensano come me:
"La Fata Madrina prende una zucca e la trasforma in un’elegantissima carrozza che porterà Cenerentola al ballo!
Ma che tipo di zucca è quella di Cenerentola. Una zucca gigante ovviamente.Una di quelle che si trasformano molto bene in mille cose con la fantasia e con la realtà.
Ed infatti le zucche hanno proprietà magiche e fantastiche. Possiamo anche illuminarle con la candela dentro. E quando ero piccolo e correvamo molto pericolosamente con i carretti per le ripide discese, la zucca si trasformava in un casco come i corridori di automobili di allora. Un bel casco con le zucche e loro ti proteggevano perché sapevano come farlo. Lo facevano in modo molto naturale.
Ed infatti le zucche hanno proprietà magiche e fantastiche. Possiamo anche illuminarle con la candela dentro. E quando ero piccolo e correvamo molto pericolosamente con i carretti per le ripide discese, la zucca si trasformava in un casco come i corridori di automobili di allora. Un bel casco con le zucche e loro ti proteggevano perché sapevano come farlo. Lo facevano in modo molto naturale.
Ma comincio a sentire una dolce musica in lontananza. Sembra una viola, Oppure è qualcosa di simile. Ed infatti vedo arrivare in lontananza una splendida zucca "violina". Si, ha un forma come un violino anche se, forse, avrebbe bisogno di un dermatologo perché ha una brutta pelle. Sembra che abbia
avuto problemi di brufoli in gioventù, ma è molto buona perchè è anche parente della zucca butternut.
Ma piano piano arriviamo più in là nel fantastico mondo delle Zucche: ecco la zucca barucca.
E' proprio un mondo meraviglioso!
E come in tutti i mondi fantastici arrivano anche i giganti. E Murabilia ne è una grande testimone. Là si fa anche un campionato delle Zucche giganti. Giustamente è un mondo di fenomeni da ammirare e coltivare. Sono belle da ammirare e ci fanno anche interrogare sulla variabilità e sulla forza della Natura .
E sono anche commestibili. E trasformabili in gustosi tortelli. In chili e chili di tortelli.
Ma restiamo nel mondo delle Cucurbite. E prendiamo in considerazione, ad esempio, la Cucurbita Pepo, le famose zucchine che tutti conosciamo. Perché le zucchine sono sinonimo di leggerezza del cibo. Quante volte abbiamo sentito dire:"si è ammalato, facciamogli un pò di zucchine lesse!"
"Con il nome “zucca” s'intende una varietà di frutti appartenenti alla famiglia delle Cucurbitaceae: il più delle volte, la zucca propriamente detta è identificata dal genere Curcubita, ma alcune specie appartengono al genere Lagenaria, comprendente, in generale, zucche coltivate a fini per lo più ornamentali, dalla buccia spessa e molto dura, e pressoché prive di polpa. Curcubita pepo è il termine indicante le popolari zucchine (i cui frutti della pianta omonima sono consumati immaturi), mentre il binomio botanico Curcubita maxima fa riferimento alle zucche vere e proprie, peponidi polposi, arancioni e dolci, raccolti a piena maturazione.
Particolare è Curcubita moschata (zucche violine) dalla forma “a pera”: rigonfia, tinta di verde alla base, appuntita e di color giallo-arancio verso la parte apicale.
La zucca è oriunda dell'America centrale: le sue origini sono antichissime ed in passato è stata una preziosa fonte alimentare per sfamare molti popoli.
Anche in Jean de La Fontaine (1621-1695), troviamo la zucca come protagonista di uno dei suoi apologhi morali, La ghianda e la zucca.
"Un giorno un contadino osservava un’imponente quercia e una pianta di zucca. “Mi pare - diceva - che il Signore Iddio abbia commesso un grosso sbaglio. Il frutto della zucca, così grosso e pesante, dovrebbe essere della quercia, e la piccola ghianda sarebbe assai appropriata alla pianta della zucca”.
Ma restiamo nel mondo delle Cucurbite. E prendiamo in considerazione, ad esempio, la Cucurbita Pepo, le famose zucchine che tutti conosciamo. Perché le zucchine sono sinonimo di leggerezza del cibo. Quante volte abbiamo sentito dire:"si è ammalato, facciamogli un pò di zucchine lesse!"
"Con il nome “zucca” s'intende una varietà di frutti appartenenti alla famiglia delle Cucurbitaceae: il più delle volte, la zucca propriamente detta è identificata dal genere Curcubita, ma alcune specie appartengono al genere Lagenaria, comprendente, in generale, zucche coltivate a fini per lo più ornamentali, dalla buccia spessa e molto dura, e pressoché prive di polpa. Curcubita pepo è il termine indicante le popolari zucchine (i cui frutti della pianta omonima sono consumati immaturi), mentre il binomio botanico Curcubita maxima fa riferimento alle zucche vere e proprie, peponidi polposi, arancioni e dolci, raccolti a piena maturazione.
Particolare è Curcubita moschata (zucche violine) dalla forma “a pera”: rigonfia, tinta di verde alla base, appuntita e di color giallo-arancio verso la parte apicale.
La zucca è oriunda dell'America centrale: le sue origini sono antichissime ed in passato è stata una preziosa fonte alimentare per sfamare molti popoli.
Più in particolare, tutte le zucche possono essere classificate in quattro grandi gruppi:
- Cucurbita maxima
- Cucurbita moschata
- Cucurbita melanosperma: detta anche zucca spaghetti per la consistenza della sua polpa cotta, paragonabile a capelli d'angelo. È una pianta particolare, tipica dell'Asia dell'est, ed originaria del Messico.
- Cucurbita pepo
- Lagenaria: zucche ornamentali, anticamente sfruttate anche come contenitori da acqua o da vino.
Secondo un'altra classificazione meno “scientifica”, le zucche sono catalogate in:
- Zucche da zucchine (Cucurbita pepo): sono piante dal tipico portamento cespuglioso, di cui si utilizzano i frutti immaturi ed i fiori maschili ancora in boccio. In questa categoria rientrano le “cocuzzelle di Napoli”, piante assai produttive, dai frutti allungati, verde scuro, striati da venature di verde chiaro. Da ricordare anche la zucca lunga d'Italia, varietà anch'essa molto produttiva, a portamento tipicamente cespuglioso, e la zucca tonda senza tralcio da forzare, in grado di produrre anche 30 frutti verdi, tondeggianti e gustosi.
- Zucche da inverno (Cucurbita maxima e Cucurbita moschata):
- La specie maxima comprende anche la cosiddetta “varietà a turbante”, molto coltivata nel cento e nel sud Italia a fini ornamentali, per i suoi colori accesi e per la sua forma irregolare e bitorzoluta. La zucca turbante è molto utilizzata per realizzare le famose zucche di Halloween, per la particolarità data dall'originale cappello. Da ricordare pure la zucca grigia di Bologna, ottima da marmellate, e la zucca marina di Chioggia, enorme, ellittica dalla buccia verde e dalla polpa aranciata.
- Tra le zucche appartenenti alla specie moschata, non va dimenticata la zucca piena di Napoli, il cui frutto è piuttosto lungo, cilindrico, gonfiato alle estremità: la polpa è dolce, gialla o arancione, mentre la superficie è gialla, talvolta tendente al rossastro."
Ma non finisce qui: con le zucche possiamo fare anche i frullati. E se clicchi qui lo puoi vedere . Perchè il mondo delle zucche è proprio fantastico. Le ritroviamo in tutte le più belle storie di fantasia : lo ritroviamo nel fantastico mondo di OZ, come in Cenerentola. Ma scomodiamo molto molto di più!
"Una zucca legata alla morte è quella che troviamo nella favola di Leonardo Da Vinci, Il salice, la gazza e i semi della zucca. Un salice, oppresso dai tralci delle viti e di altre piante che si aggrappavano ai suoi rami, tirandoli giù e impedendo loro di potere gioire della vista del cielo e del sole, cerca una pianta che cresca senza doversi aggrappare ai suoi rami ma anzi che li possa sostenere. Decide per la zucca; chiede ad una gazza di procurargli semi di zucca che poi seminerà ai suoi piedi (ossia radici). In breve tempo la pianta di zucca occupa tutti i rami del salice, con le sue grandi foglie gli toglie la luce e i suoi frutti pesanti prostrano a terra i lunghi rami del salice; così, dopo aver invocato aiuto alla gazza invocherà l’aiuto del vento affinché con la sua forza scuota le zucche e le faccia cadere, ma il salice, ormai vecchio e appesantito, non riuscirà a contrastare il vento che, dividerà il tronco del salice in due parti. Il povero salice così capì che era nato per non provare mai bene."
"Una zucca legata alla morte è quella che troviamo nella favola di Leonardo Da Vinci, Il salice, la gazza e i semi della zucca. Un salice, oppresso dai tralci delle viti e di altre piante che si aggrappavano ai suoi rami, tirandoli giù e impedendo loro di potere gioire della vista del cielo e del sole, cerca una pianta che cresca senza doversi aggrappare ai suoi rami ma anzi che li possa sostenere. Decide per la zucca; chiede ad una gazza di procurargli semi di zucca che poi seminerà ai suoi piedi (ossia radici). In breve tempo la pianta di zucca occupa tutti i rami del salice, con le sue grandi foglie gli toglie la luce e i suoi frutti pesanti prostrano a terra i lunghi rami del salice; così, dopo aver invocato aiuto alla gazza invocherà l’aiuto del vento affinché con la sua forza scuota le zucche e le faccia cadere, ma il salice, ormai vecchio e appesantito, non riuscirà a contrastare il vento che, dividerà il tronco del salice in due parti. Il povero salice così capì che era nato per non provare mai bene."
Anche in Jean de La Fontaine (1621-1695), troviamo la zucca come protagonista di uno dei suoi apologhi morali, La ghianda e la zucca.
"Un giorno un contadino osservava un’imponente quercia e una pianta di zucca. “Mi pare - diceva - che il Signore Iddio abbia commesso un grosso sbaglio. Il frutto della zucca, così grosso e pesante, dovrebbe essere della quercia, e la piccola ghianda sarebbe assai appropriata alla pianta della zucca”.
Poi si sdraiò all’ombra della quercia e continuava le sue riflessioni sulle cose create.
Ad un tratto si staccò una ghianda dall’albero e andò a battere proprio sul naso del contadino, il quale si alzò irritato ed esclamò: “Iddio Creatore non ha sbagliato, non sbaglia mai. Se fosse caduta una zucca, che cosa sarebbe accaduto al mio povero naso?”
da La Fontaine"
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