Seguo tutti i talk show televisi italiani, quelli più impegnati, quelli che si proclamano "controcorrente" e che affrontano argomenti anche dei più scabrosi ma nessuno affronta uno dei mali (a mio parere la fonte, l'initium) da cui scaturisce la maggior parte della corruzione:la RACCOMANDAZIONE.
Siccome nessuno ne parla e poichè anch'io ne ho patito gli effetti per circa 40 anni sono andato a vedere sul WEB se esiste qualcosa. Ce ne sono pagine intere, ma io mi limito a prendere alcuni stralci dall'enciclopedia on line:
"Nel linguaggio comune la raccomandazioneconsiste in una pratica, largamente diffusa in Italia, di segnalare qualcuno con il chiaro intento di porlo in una situazione di vantaggio rispetto ad altri in particolari situazioni (selezioni, concorsi, ecc.).
Nella "pratica di raccomandazione" si ravvisano almeno tre soggetti attivi:
Il raccomandatore: colui che, sfruttando la propria posizione sociale e il proprio potere, compie l'azione del raccomandare
Il raccomandato: colui che gode della raccomandazione e della posizione di vantaggio che ne consegue
Il raccomandatario: colui che riceve la raccomandazione e, dunque, la segnalazione del soggetto da favorire.
Il meccanismo "va a buon fine" quando tutti i soggetti coinvolti agiscono di concerto. Spesso le relazioni tra i soggetti qui descritti sono sostenute da trasferimenti didenaroe/o altre prestazioni. Quando la raccomandazione ha buon esito e il canditato è insediato nel posto di lavoro da lui richiesto, può succedere che gli venga segnalato dall'ex raccomandatario un nuovo candidato da favorire, aprendo così una catena che è molto difficile interrompere, ma che finisce spesso per premiare candidati impreparati o inadatti a quella mansione a danno di altre persone che avrebbero i titoli e la preparazione ottimale per accedere, ma che si vedono esclusi a priori dall'accesso. La raccomandazione viaggia spesso attraverso circuiti familiari (nepotismo): un parente può essere favorito da un membro della stessa famiglia che occupa una posizione importante in seno a un istituto della pubblica amministrazione, un ente privato o una struttura confessionale, se in tali istituzioni esistono soggetti in grado e propensi a favorire dei loro protetti e manchi la vigilanza delle instituzioni.
Questa pratica danneggia quindi meritocrazia e l'efficienza, che dovrebbero essere sempre alla base delle assunzioni e della gestione: l'accesso di nuovi assunti non in grado di assolvere ai requisiti richiesti può causare una diminuzione o un danno alla produttività e all'efficienza di una struttura, mentre in molti casi la macchina burocratica della stessa diventa più lenta per la presenza di personale assunto ad hoc in numero eccedente rispetto alle necessità effettive. Talvolta il raccomandatario, se in una posizione molto influente, può addirittura indire un concorso o una serie di colloqui per posizioni per esaudire le necessità del raccomandato."
Se da questi stralci non si evince che è un problema dei principali, che scardina i principi fondamentali della coesione sociale e mortifica lo spirito e l'essenza della nostra Carta Costituzionale, allora credo che ci sia anche tanta ipocrisia per non parlarne e per evitare questo argomento: e tutto il resto conta poco.Come fanno a sentirsi italiani come gli altri quelli che non hanno raccomandazione?
E mentre scrivo di dietro la TV parla di veline; di sapere dov'è ora quel leader trombato che non si vede più o il problema delle pari opportunità.
Forse vivo in un'altra dimensione.
E a cosa bisogna credere ora? A dire il vero ci sarebbe un argomento ancora più importante, ma se ne parla poco anche di quello: la sicurezza del lavoro e quelle ingiuste morti bianche.
E con le mie idee antiquate,infatti, non mi cerca mai nessuno. Neanche fossi appestato. Ed allora mi auguro da solo buon compleanno "maverick" .
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