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venerdì 3 luglio 2009

Il "fair value" anomalo




Da un vecchio manuale di comportamento dei primi del novecento si legge:
" il popolo cinese è infinatamente saggio ed ha un proverbio che dovreste sempre tener presente. Eccolo: "l'uomo che non sa sorridere non dovrebbe mai aprire un negozio".
Ed eccovi infine un piccolo trattato di fiosofia sul sorriso:
non costa nulla ma produce molto.
Arricchirisce chi lo riceve senza impoverire chi lo dà.
E' l'affare di un lampo ma il suo effetto a volte dura eternamente.
Nessuno è così ricco da poterne fare a meno ed i miserabili si sentono più ricchi al suo raggio.
Esso crea la felicità nelle pareti domestiche, la buona volontà nel mondo degli affari ed è simbolo dell'amicizia. E' un riposo per gli stanchi, una luce di speranza per gli scoraggiati e un raggio di sole per i tristi. Non lo si può nè comprare nè prendere a prestito, nè rubare perchè non è una merce terrena.
Perchè non vi è nessuno che ha più bisogno di un sorriso di colui che non ne ha più da dare."

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A questo punto vorrei solo aggiungere che anche oggi il sorriso sarebbe molto importante per alleviare i numerosi problemi di ogni giorno. Avrebbe un prezzo molto basso e le sue quotazioni di borsa rasentano lo zero. Ma è molto difficile regalarne qualcuno con sentimento in quanto il suo valore intrinseco ( il cosiddetto fair value) è molto alto.
E quindi è l'unico caso di una merce preziosa molto importante per l'economia (del sentimento) che ha un prezzo di mercato bassissimo ed un grande "fair value".
L'economia del sentimento è molto più complicata di quella reale.


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Ps: durante la stagione estiva questo blog non effettuerà produzione di post il sabato e la domenica.



Vi auguro quindi a tutti, sin da ora, un ottimo WEEK END ed una BUONA DOMENICA.
SALUTE A TUTTI


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