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mercoledì 30 settembre 2009

La verità crea valore?


"Se qualcuno si sta chiedendo del perchè la verità crei valore, mentre la menzogna serve molto spesso ad aggiustare opportunamente le cose. Eccone una possibile spiegazione. Parliamo di fisica e di energia, riesci ad immaginare un atomo? Un nucleo e tanti elettroni che ruotano attorno al nucleo, può un elettrone permettersi di mentire al nucleo e far finta di girare in un senso mentre in realtà sta girando nell’altro? Non puo! E e se lo facesse produrrebbe danni atomici. Allargando l’esempio, riesci ad immaginare il nostro bellissimo pianeta terra? Può mentire al Sole e dirgli che sta girando in un senso invece che nell’altro? Non puo! E se lo facesse produrrebbe danni astronomici. In sintesi il messaggio che voglio darti è il seguente. Osserva la natura, guardati intorno, sei circondato da sincera verità e mentire è andare contro le leggi della natura. Verità=Costruzione, Menzogna=Distruzione! Pensa alle volte che hai mentito e come ti sei sentito. Rivivi i momenti di coraggiosa sincerità, non ti sembra che facciano rima con LIBERTA’? La verità ti renderà libero! Ti Saluto con le sagge parole di Albert Einstein: “La ricerca della verità e della conoscenza è una delle più alte attività umane, anche se spesso ne menano più vanto quelli che meno vi partecipano. È difficile sapere cosa sia la verità, ma a volte è molto facile riconoscere una falsità.”Direttore EditorialeChicchirichi" tratto da goodnews.ws"


Anche negli ambienti più disparati ed organizzati (ambienti di lavoro, servizi pubblici,onlus, etc) se tutti dicessero la verità, molto probabilmente, avremmo un aumento esponenziale dell'efficienza, perchè le persone troverebbero automaticamente la loro giusta collocazione. Perchè la verità sarebbe dire a ciascuno quanto effettivamente vale e a cosa è più portato e quindi non succederebbero più disguidi. Come quello che mi è capitato a me tornando a casa, ho trovato una lettera che mi diceva che non avevo pagato l'ICI per alcuni anni passati. Quella tassa l'ho sempre pagata finchè c'era perchè mi metteva ansia fin da un mese prima della sua scadenza e mi incuteva timore come il mio vecchio ottimo maestro delle scuole elementari che purtroppo non c'è più. Non so perchè ma era così. Negli ultimi anni l'ho pagata per Internet(on line come dicono anche alcuni vip caserecci) per comodità personale e perchè dicono che tutti dobbiamo essere on line ( lo dice anche la TV): ma ho la sensazione che basti cambiare qualcosa dal solito mezzo tradizionale (fare la fila da qualche parte) e qualcuno va nel pallone. Ho ricercato subito i pagamenti prima di pranzare. E' una cosa che mi urta sentirmi in mora con qualcuno e sono andato subito a portare le ricevute. Ovviamente l'incaricato (il collega), quello che ha scritto la lettera per intenderci, non c'era . L'impiegato, abbastanza gentile, che lo sostituiva le ha guardate attentamente alla ricerca di possibili anomalie..... a carico mio. Non trovandole mi ha detto che controllerà e mi farà risapere. Ho voluto lasciare il numero di telefono per forza per il terrore tutto mio (forse dovuto al mio risaputo e pubblicizzato brutto carattere) di ritrovarmi un giorno e all'improvviso una società di recupero crediti a casa, così tanto per gradire, come aperitivo. Non so se dicendo la verità le ricerche sarebbero state fatte immediatamente e la pratica definita. Questo non lo sò ma sono sicuro del fatto che, da qualsiasi parte mi ritrovo, il tempo perso da me non è importante....quello degli altri è prezioso.....Vivo sperando di non dover ristampare tante volte quelle ricevute. Ma ora dico la Verità: la qualità della vita non dipende solo dalla qualità dell'aria e dall'ambiente, ma anche da molto altro. Per oggi è bene fermarsi,...... se non mi fermo, comincerei a dire forse ......troppa Verità? .



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domenica 27 settembre 2009

quanto Pianeta sto consumando?

Fino a qualche tempo fà la maggior parte di noi (e nel gruppo c'ero anch'io) pensavamo che il Pianeta avesse risorse infinite; poi attraverso le preoccupazioni dovute al cambiamento climatico, ai buchi neri, alla quantità di anidrite che spariamo nell'atmosfera, ci siamo anche accorti che molte altre risorse erano disponibili solo per una quantità definita.
Ed allora sono stati coniate nuove terminologie come lo "sviluppo sostenibile" e quindi compatibile con le risorse della Terra. Ma quando si parla di risorse si parla automaticamente di politiche economiche perchè se facciamo un pic-nic ed abbiamo invitato 5 amici se, poi, gli amici portano anche le fidanzate o le mogli occorre mangiare meno tutti o altrimenti qualcuno fa la dieta. Ed allora nel grande pic-nic del Pianeta ci saranno gli "Ecological Creditors and Debtors" i Debitori ed i Creditori ecologici.

La piantina che si potrà ottenere cliccando nel link di cui sopra (oppure qui) mostra chiaramente quali sono i debitori ed i creditori con le varie gradazioni e ci accorgiamo che i debitori sono i Paesi più sviluppati ed i creditori sono gli altri perchè nella merenda della Terra fino ad ora sono stati invitati solo alcuni. Il problema è che: o aumentare le portate della merenda e questo non è facile per le risorse ben definite(ad esempio disponiblità idrica e di terreni agricoli) oppure alcuni commensali dovranno forse economizzare un pò e forse stare un pò più a dieta.

Ma allora viene il dubbio di quanto una singola persona, con il proprio tenore di vita, quanto consuma della merenda del Mondo. A questo proposito un'Associazione creata nel 2003 per monitorare e promuovere la "via sostenibile" (La Global Footprint Network) presente in più di 20 Paesi e raggiungibile al suo sito internet cliccando qui ha creato, tra l'altro, il calcolatore dell'impronta ecologica sia per le imprese, le nazioni ed anche a livello personale.

Il quiz è veramente simpatico e molto completo ed evidenzia quanto è grande, appropriata o sproporzionata la propria impronta ecologica in confronto a quanto dovrebbe essere per una vita che il nostro ambiente potrebbe sostenere senza rischiare il degrado ecologico del Pianeta e garantire la buona sopravvivenza a tutti.
I parametri utilizzati, come potete vedere sono molti e si va da elencare quello che si mangia(ad esempio quanti latticini e carne mangiamo) a quanti chilometri facciamo con la macchina in un anno e molti altri parametri.

L'impronta ecologica che ciascuno di noi lasciamo è proporzionale alla tipologia di vita che facciamo. Ed i parametri sono abbastanza rigidi. Infatti pensavo che io, facendo pochi chilometri all'anno con l'auto e mangiando una quantità modesta di carne potessi lasciare un'impronta se non piccolissima, ma decente. Ed invece alla fine mi sono un pò' vergognato. Ed allora sono un grande "Ecological Debtor" e ora capisco il perchè della mia taglia abituale. Perchè fare la dieta non vuol dire solo mangiare meno ma andare tanto a piedi o in bicicletta perchè le auto lasciano grosse impronte. Assieme alle bistecche al sangue che tanto amiamo al ristorante.

Ma forse non occorreva un test tanto elaborato perchè i miei nonni l'avevano già capito da soli e non solo non avevano il computer, ma avevano solo un lume a petrolio che accendevano la sera. E forse senza arrivare a quegli eccessi, esistono anche le vie di mezzo.

Senza abbuffarci solo in pochi quando ci chiamano a fare merenda.

"Humans are the most successful species on the planet. But we are using more resources than the Earth can provide. We are in global ecological overshoot"

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venerdì 25 settembre 2009

Sono il risultato di tanto lavoro...... altrui


Vorrei chiudere la settimana con alcuni spunti e piccole riflessioni su un argomento molto antico, importante per l'uomo e sempre più attuale ai nostri giorni: la produzione agricola ed i suoi attori.
Storicamente l'attività più importante per l'uomo che, di tutto potrebbe fare a meno, ma non di qualcosa da mettere sotto i denti, è sempre stata foriera di difficoltà endogene ed esogene per i principali attori. Basterebbe ricordare in questi giorni le proteste della categoria per i bassi prezzi pagati alla produzione, ma anche storicamente e senza andare molto lontano, basterebbe ricordare le vecchie diatribe e le lotte dei braccianti, i problemi della mezzadria, della piccola proprietà terriera e dei latifondi.
Oggi i problemi hanno nomi diversi, condizioni di vita diverse, utilizzo di macchinari all'avanguardia ma i problemi ci sono lo stesso: il grande impegno per produrre qualcosa e la scarsa ricompensa del mercato. Potremmo fare mille esempi: produrre olio di oliva nostrale, ad esempio: gli olivi vanno ramati, concimati, potati, ma non solo vanno anche tolti i "pocciaioni" e poi, se tutto va bene, bisogna cogliere le olive, portarle al frantoio ed infine ecco l'olio che comunque va consumato nell'arco di due anni. Credo che, per una giusta ricompensa, il prezzo dovrebbe essere un pò più alto dell'attuale. E così su mille altre colture e prodotti. Ad esempio il latte. Ma ritorneremo sull'argomento, perchè questi sono grandi e veri problemi a mio avviso. Come quello della distribuzione e della tanto abusata "filiera". Ma poi proviamo ad allargare la nostra visione e vediamo che gli agricoltori in tutto il mondo hanno innumerevoli problemi: in Africa un problema di terreni fertili, di commercializzazione, di risorse idriche. Ma anche in tante altre parti del mondo: per un verso o per l'altro, l'agricoltura è sinonimo di sacrificio. A tale proposito propongo un link:


Mi è caduta un pò di pasta al pomodoro addosso: la mia maglietta è di cotone, le mie scarpe hanno la suola di cuoio, la mia maglieria intima è di cotone, tra qualche mese indosserò maglioni di lana, stamani ho bevuto latte con il caffè, oggi ho mangiato pasta di grano duro ed ho bevuto un pò di birra di puro malto e mi accorgo di essere il risultato di tanto lavoro di tanti agricoltori, di tante sementi, di tanti animali.
Credevo di essere un individuo molto complesso ed invece mi accorgo all'improvviso di essere un risultato abbastanza semplice: un essere che dipende dai prodotti della terra e da quelle persone che la sanno far fruttare.

E una volta c'erano le fiere paesane dove gli agricoltori avevano il loro momento di gloria: ero un ragazzino e mi divertivo a guardarli coi loro vestiti di velluto marrone, tiravano fuori dalla tasca un sigaro toscano e con l'altra mano accarezzavano la mucca tutta bianca con il fiocco rosso legato alla campanella. Era una festa; noi si guardavano quelle grandi bestie mansuete e la donna con le gote rosse urlava "croccanti".
Quello era il vero paese dei balocchi e la "goduria" durava fino alla sera, fino a quando c'era il sole.



Un Felice Week End "Molto Country" a Tutti

e una

B U O N A D O M E N I C A
A lunedì (o forse Martedì perche'anche i blogger di secondo livello, ogni tanto, devono riposare)


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