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venerdì 25 settembre 2009

Sono il risultato di tanto lavoro...... altrui


Vorrei chiudere la settimana con alcuni spunti e piccole riflessioni su un argomento molto antico, importante per l'uomo e sempre più attuale ai nostri giorni: la produzione agricola ed i suoi attori.
Storicamente l'attività più importante per l'uomo che, di tutto potrebbe fare a meno, ma non di qualcosa da mettere sotto i denti, è sempre stata foriera di difficoltà endogene ed esogene per i principali attori. Basterebbe ricordare in questi giorni le proteste della categoria per i bassi prezzi pagati alla produzione, ma anche storicamente e senza andare molto lontano, basterebbe ricordare le vecchie diatribe e le lotte dei braccianti, i problemi della mezzadria, della piccola proprietà terriera e dei latifondi.
Oggi i problemi hanno nomi diversi, condizioni di vita diverse, utilizzo di macchinari all'avanguardia ma i problemi ci sono lo stesso: il grande impegno per produrre qualcosa e la scarsa ricompensa del mercato. Potremmo fare mille esempi: produrre olio di oliva nostrale, ad esempio: gli olivi vanno ramati, concimati, potati, ma non solo vanno anche tolti i "pocciaioni" e poi, se tutto va bene, bisogna cogliere le olive, portarle al frantoio ed infine ecco l'olio che comunque va consumato nell'arco di due anni. Credo che, per una giusta ricompensa, il prezzo dovrebbe essere un pò più alto dell'attuale. E così su mille altre colture e prodotti. Ad esempio il latte. Ma ritorneremo sull'argomento, perchè questi sono grandi e veri problemi a mio avviso. Come quello della distribuzione e della tanto abusata "filiera". Ma poi proviamo ad allargare la nostra visione e vediamo che gli agricoltori in tutto il mondo hanno innumerevoli problemi: in Africa un problema di terreni fertili, di commercializzazione, di risorse idriche. Ma anche in tante altre parti del mondo: per un verso o per l'altro, l'agricoltura è sinonimo di sacrificio. A tale proposito propongo un link:


Mi è caduta un pò di pasta al pomodoro addosso: la mia maglietta è di cotone, le mie scarpe hanno la suola di cuoio, la mia maglieria intima è di cotone, tra qualche mese indosserò maglioni di lana, stamani ho bevuto latte con il caffè, oggi ho mangiato pasta di grano duro ed ho bevuto un pò di birra di puro malto e mi accorgo di essere il risultato di tanto lavoro di tanti agricoltori, di tante sementi, di tanti animali.
Credevo di essere un individuo molto complesso ed invece mi accorgo all'improvviso di essere un risultato abbastanza semplice: un essere che dipende dai prodotti della terra e da quelle persone che la sanno far fruttare.

E una volta c'erano le fiere paesane dove gli agricoltori avevano il loro momento di gloria: ero un ragazzino e mi divertivo a guardarli coi loro vestiti di velluto marrone, tiravano fuori dalla tasca un sigaro toscano e con l'altra mano accarezzavano la mucca tutta bianca con il fiocco rosso legato alla campanella. Era una festa; noi si guardavano quelle grandi bestie mansuete e la donna con le gote rosse urlava "croccanti".
Quello era il vero paese dei balocchi e la "goduria" durava fino alla sera, fino a quando c'era il sole.



Un Felice Week End "Molto Country" a Tutti

e una

B U O N A D O M E N I C A
A lunedì (o forse Martedì perche'anche i blogger di secondo livello, ogni tanto, devono riposare)


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