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giovedì 24 settembre 2009

Non sarà mica da attribuire al DNA?




Volevo fare un post leggero, ma scorrendo le notizie di stampa me ne è venuta agli occhi una che mi ha fatto svegliare quell'animaletto che dorme dentro di in me e che ogni tanto prende il sopravvento. Siamo tutti bravi e buoni di facciata e soprattutto giusti, ma basta grattare lo "scialbo" perchè venga fuori un pò delle nostre antiche e storiche abitudini. Il piacere di essere un pò privilegiati e speciali ed è una caratteristica trasversale che non dipende dalle opinioni, nè da origini familiari nè da ideologie: è più forte di noi, dalla persona più semplice a quella più complicata. Spesso, parlando con una persona anche la più semplice, anche un anziano pensionato che, ad esempio, ha da fare una rilevazione ad un ufficio pubblico per la pensione o quant'altro, appena ci parli ti dice che avrebbe bisogno di una conoscenza e che una volta conosceva uno che, se fosse stato sempre vivo, gli avrebbe risolto la pratica in quattro e quattrotto.
La persona che cerca un favore, che sarebbe un diritto, cerca immancabilmente la persona che conta o che ritiene che conti per "risolvere" il suo diritto più in fretta e meglio. Non parliamo poi negli ambienti di lavoro, ma poi ti accorgi che la cosa si è estesa forse anche dove non ci sono o non ci dovrebbero essere ritorni di alcun tipo. E ripeto non c'è distinzione di pensiero nè di appartenenza: ognuno nel suo poderino, lo coltiva, cerca di tenerlo bene, ma bisogna che ci sia sempre un "fattore" a cui chiedere il favore. Ed allora non c'è meravigliarsi della notizia:


E forse bisognerebbe ricordare all'esimio Professore che ha avuto la grande capacità ed il merito di affermarsi dove si ottiene qualcosa quasi sempre solo se la si merita:"Lei che vive da tanti anni all'estero, forse ha perso, però, un pò il ricordo del nostro carattere e delle nostre vecchie tradizioni ed abitudini. Credo che sia purtroppo inutile arrabbiarsi ed evidenziare le cose che sarebbero giuste perchè, a quel punto, si ergerà davanti un grande muro di gomma contro il quale si possono gettare tutti gli strali e le giuste osservazioni. Rimbalzano e tornano verso chi li ha lanciati. Sono abbastanza sicuro. Negli anni l'ho sperimentato tante volte anch'io. E poi, a volte, ho pensato che questo nostro difetto sia un pò il contraltare di tutto quello che di buono il nostro Paese ci offre: ottima cucina, una delle migliori del mondo, il paesaggio, il clima, il sole, il mare,le opere d'arte, la moda, i musicisti, etc.,etc.
Pretendere che, oltre a tutte queste belle cose, ci sia anche un sistema selettivo e meritocratico più giusto forse sarebbe troppo e forse, se ci fosse, ci sarebbe anche una pianta di melo, un serpentello, ed una donna che vorrebbe prendere una di quelle belle mele ed un uomo, un pò allocco, che starebbe a guardare e cercherebbe, disperatamente e per forza, qualcuno che conta a cui poter chiedere il favore di una mela in più per far bella figura con la sua donna".


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