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venerdì 6 novembre 2009

Spassionatamente......io non ci riesco ma ammiro

Sono sempre stato meravigliato dalle persone che, in silenzio, e senza secondi fini fanno tanto bene al mondo. Ogni tanto ne vieni a scoprire qualcuno che riesce a realizzare opere per gli altri solo per questo scopo, senza mettersi in mostra, né fare scalate personali in qualche associazione. A volte penso che siano semplici angeli mascherati da uomini, altre volte uomini mascherati da angeli inconsapevoli. Credo che l'uomo per andare avanti abbia bisogno di uno scopo, anche di un sogno che, in cuor suo, sa che non potrà mai realizzare almeno nella sua totalità. Perchè vivere senza sogni e mantenere solo lo status quo significa lottare per se stessi e per la propria famiglia per raggiungere sempre qualcosa di meglio. A questo punto c'è chi si accontenta di questo e chi, in coscienza, forse non si sente troppo a posto ed ha bisogno degli altri. Ma attenzione, non degli altri intesi come ristretta cerchia o "clubbino" ma di sconosciuti. Ho sempre ammirato chi adotta un figlio a distanza, chi lascia il proprio benessere ed il suo modo di vita e si fa coinvogere in una realtà che non è la sua. A me non riuscirebbe e quindi non mi resta che ammirare gli altri. Nell'ambito di questa ricerca personale, più che altro, dovuta a curiosità, mi sono imbattuto in alcuni personaggi che fanno molto meditare. Ovviamente tralascio, in questa sede, tutte le opere di beneficienza religiose, i missionari, che si prodigano al di là del possibile, in tutto il mondo, ogni giorno, per il bene dei più bisognosi e gli "angeli" del passato e del presente come Maria Teresa, ma mi riferisco a persone di stampo laico che, all'improvviso, hanno sentito l'esigenza di fare del bene agli altri. Tra questi personaggi che ho scoperto, voglio ricordare quello ormai conosciuto della "Città della Gioia", Dominique la Pierre e la sua Associazione, il cui protagonista cerca il riscatto personale nelle allucinati colonie di lebbrosi, inondazioni, fame e malati e vede gli uomini sopravvivere tra topi e scarafaggi in una Calcutta dalle mille contraddizioni. Lui è alla ricerca di qualcosa che gli restituisca il senso dell'esistenza e lì trova tutto. In questi giorni ne ho scoperto un altro, il cui libro ho appena cominciato a leggere. Si tratta di Greg Mortenson ed è una storia la sua veramente curiosa. Come è riportato nel suo sito http://www.gregmortenson.com/ , è un americano appassionato di alpinismo, ha una disavventura in una scalata e si smarrisce e, costretto a tornare indietro nella scalata, viene accolto nello sperduto villaggio di Korphe, dove rimane per alcune settimane e dove gli abitanti del villaggio lo curano. Quegli abitanti hanno pochissime cose ma lo curano con amore. ( quasi come sarebbe successo da noi ??????).
Quando lo scalatore guarisce riparte ma promette a quegli abitanti di ritornare per sdebitarsi e di costruire una scuola in quel villaggio. Osteggiato in patria e fuori, lui però è riuscito a realizzare il suo progetto ed a costruire cinquantacinque scuole in Pakistan ed in Afghanistan. Ha fondato il Central Asia Institute, una delle ONG più famose ed attive al mondo. Ed ha scritto un bestseller sull'argomento "Three Cups of Tea" tradotto in tutto il mondo. La versione italiana è "Tre Tazze di Tè". La storia di quest'uomo dimostra che i sogni non sono impossibili specialmente quando vanno incontro agli altri ed al benessere degli uomini e che, come diceva qualcuno che conoscevo molto bene la migliore risposta all'odio ed alla violenza è il coraggio di voler cambiare e soprattutto amare a tutti i costi, nonostante tutto.
Io non ne sono capace ma permettetemi di ammirare. E spassionatamente aggiungo: ammiriamoli in rispettoso silenzio, questi angeli laici degli anni duemila.


BUONA DOMENICA E BUON WEEK END

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