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venerdì 22 gennaio 2010

The talent of the surname


Una società equilibrata dovrebbe trovare opportunità sia per i giovani che per i cosiddetti "anziani" o senior o qualsivoglia li si voglia definire. Non credo che sia il massimo per un senior sentirsi emarginato dal mondo produttivo ed, a volte, dal contesto sociale. In un ottica di sentirsi sempre utile non gli resta che anelare alla buona salute, fare del volontariato, che non dovrebbe essere un obbligo, e ballare il liscio. Credo che sia molto riduttivo per una persona umana ed anche poco produttivo per la società e l'economia. Se abbiamo uomini politici ultrasettantenni ed oltre che ricoprono prestigiose cariche, non vediamo il motivo perchè un senior comune non possa svolgere lavori di tipo amministrativo o di altro tipo, molto più semplici delle cariche politiche, e che magari ha svolto per tanti tanti anni nella sua vita. E poi premiare i giovani a prescindere, quasi che l'età facesse un enorme aggio, non sembra giusto neppure per quello che è previsto dalla nostre leggi e dalla nostra storia. Premesso questo, però, quando un giovane merita ( e basta poco per verificarlo, come si può vedere cliccando qui), allora l'età deve fare aggio per forza: occorrerebbe che la società investisse veramente su di lui, lo seguisse, lo coccolasse e gli desse tutte le opportunità possibili. Anche se resta inteso che, a tutti, giovani e senior, dovrebbero essere garantiti una vita decorosa ed un lavoro il più possibile adatto alle caratteristiche di ciascuno.
Ma ritornando ai giovani validi, e leggiamo queste parole:

«Guarda qui», dice Massimo Banzi. Il barbuto ingegnere dal fisico massiccio si sporge per controllare un robot per la produzione di chip, una macchina grande quanto un forno per la pizza che afferra e posiziona i componenti. È in piena attività, mentre prende minuscoli transistor elettronici e li mette su una scheda, proprio come un pollo che becca freneticamente alla ricerca di semi. Ci troviamo in un'azienda costituita da una sola stanza utilizzata da Tinker.it, il gruppo italiano che progetta questa scheda, chiamata Arduino, che va per la maggiore fra i costruttori di gadget fai-da-te. La loro fabbrica di materiale elettronico è una delle più pittoresche in circolazione, arroccata ai piedi delle colline di Ivrea, con il canto degli uccellini che si diffonde all'interno attraverso le porte aperte e molte pause-caffè per il personale con i camici bianchi. Ma oggi Banzi pensa soltanto agli affari. Sta mostrando con orgoglio la sua attività a un gruppo di clienti giunti dall'Arizona. Prende una delle schede e indica la minuscola cartina dell'Italia raffi gurata sopra..............omissis omissis".

Ed allora non ci dovrebbero essere storie: prendere questi tipi di giovani da parte, e dire loro: "Ci sentiamo veramente orgogliosi di gente come te che fanno onore al nostro Paese. Oltretutto hai inventato non solo un nuovo chip ma anche un nuovo sistema di commercializzazione che presuppone di non essere avidi perchè, all'inizio sembra perdente, ma potrebbe darti tante soddisfazioni nel futuro. Dicci di cosa hai bisogno perchè quello che ti manca te lo diamo noi".
E dovremmo smetterla, invece, di dare tante opportunità, anche nel mondo dello spettacolo e della TV, a figli di papà che hanno avuto tante occasioni, le hanno tentate di tutte, ma che evidentemente dovrebbero semplicemente provare a fare un altro mestiere. Che gli permetta di vivere più che bene, ma un altro mestiere.

Perché non sempre è vero che il talento è ereditario.

E pensiamo che il quonquibus di molte cose stia tutto e solo qui.

Nell'occasione, BUONA DOMENICA E BUON FINE SETTIMANA A TUTTO IL MONDO, con un pensiero molto speciale alla gente di Haiti.
Alla prossima Settimana.

H.M. productions- Int. Site of Montagnola-intell.rights res.-. (Little is better than nothing)

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