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lunedì 15 marzo 2010

Le Idi della nostra epoca.

Secondo Plutarco, Cesare era stato avvisato del pericolo ma non aveva preso in considerazione tali avvertimenti:

« Cosa ancor più straordinaria, molti dicono che un certo veggente lo preavvisò di un grande pericolo che lo minacciava alle idi di marzo, e che quando giunse quel giorno, mentre si recava al Senato, egli chiamò il veggente e disse, ridendo, "Le idi di marzo sono arrivate"; al che egli rispose, soavemente, "Sì; ma non sono ancora passate" »

Un mistero, per certi aspetti, ancora inesplicabile la morte di Giulio Cesare.Forse era il destino perchè sembrava che non ci pensasse proprio ed, anzi, sembra che, qualche giorno prima, avesse rinunciato alle proprie guardie. Ma dalla storia alla natura il passo è veramente breve. La primavera sembra aver ucciso il Generale Inverno. Stamani mattina infatti in campagna era diversa , l'ultima neve si era disciolta e i fiori selvatici gialli e rosa erano già sbocciati. Anche gli uccelli cantavano in modo diverso e sembrava che salutassero l'esplosione nuova che c'era nell'aria. Ma tutto il creato sembrava essere contento tranne gli uomini. Quelli che ho incontrato erano "scortesi" e come si dice da noi un pò lezzi. Forse succede sempre così quando cambia la luna. E forse è colpa di questo giorno che è simbolo dell'imprevedibilità e quindi tutto gioca ora come concatenazione tra Destino e Fortuna.
"È la Fortuna una dea che rende piacevoli le grandi oscillazioni emotive ma che però poi abbandona puntualmente l’attore dell’eccesso, in qualunque campo tale eccesso si proponga. È infatti proprio come la luna che si mostra splendente alle Idi come il fondo schiena della più seducente delle tre Grazie. Una luna ed una Fortuna che si mostrano in parte tanto quanto sono più vicine alla luna nuova che si cela ai nostri occhi. È quindi, quello della fortuna, il momento di maggior splendore e fulgore del pianeta più vicino a noi e più ricco di mistero, proprio ed esattamente come la fortuna. Una fortuna che però, come la luna, è metodica. Segue, esattamente come il metodo, ossia attraverso la strada che percorre, un suo fine che, nel nostro caso, è la ricerca, il verificarsi di un evento fortunato. Chiaramente la ricerca di questo evento fortunato a tal punto passa attraverso un metodo. Quindi la fortuna mostra se stessa come un ente non più legato alla casualità ma alla causalità. La similarità fonetica di casualità e causalità si esprime nella pratica come rappresentazione di quella barriera effimera esistente fra indeterminato e determinato, fra sconosciuto e conosciuto. Una barriera che però nella sua inconsistenza si mostra come l’ostacolo più duro da superare, non solo dialettico ma anche pratico nella vita di ogni essere umano.".

Ma ora vediamo cos'è il Destino:"Il destino non è questione di fortuna; ma è questione di scelte. Non è qualcosa che va aspettato ma piuttosto qualcosa che deve essere raggiunto. William Jennings Bryan.

E poi la Fortuna:Se potessi, scriverei una gigantesca enciclopedia sulle parole 'fortuna' e 'coincidenza'. È con queste parole che si scrive il Linguaggio Universale. (Paulo Coelho).

Ed un proverbio popolare dice che:Fortes fortuna adiuvat. (Terenzio).
E allora godiamoci queste Idi di Marzo:intano una bella fortuna ce l'hanno portata: la bella stagione.

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