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lunedì 21 giugno 2010

Quel territorio mi sussurra: "coming back to life"


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Sono passato per la strada, come quasi tutte le mattine un pò assonnato ed un pò assorto nei miei pensieri. Sono sempre distratto quando sono nelle mio territorio. Quasi che lo stesso nascondesse la sua bellezza ai miei occhi assuefatti per ispirarmi, invece, cento e mille pensieri. Quasi sempre positivi quando vi sono immerso, specialmente quando sono solo. Ecco la condizione che preferisco quando sono nelle mie zone. Immergermi in esso, chiedendogli di proteggermi, di darmi forza per tirare avanti. Ma sempre, quando sono immerso tra i miei lecci e le mie querci mi ricordo quel bellissmo passo di Pablo Neruda nel suo famoso romanzo "Confesso che ho vissuto" che recita così: "...penso che l'uomo debba vivere nella sua patria e credo che lo sradicamento delle esseri umani sia una frustrazione che in un modo o nell'altro offusca la chiarezza dell'anima. Io non posso vivere che nella mia terra; non posso vivere senza mettere in essa, piedi, mani, orecchie, senza sentire la circolazione delle sue acque e delle sue ombre, senza sentire come le mie radici cercano nelle sue zolle le sostanze materne........la mia vita è un lungo peregrinare che torna sempre al punto di partenza, al bosco australe, alla foresta perduta..."..
Poi oggi ho visto molte più macchine di turisti, con quelle targhe gialle che sono la benedizione degli agriturismi, dei ristoranti e dei piccolo esercenti locali. Alcune macchine variopinte, alcune senza la capotta. E questo nonostante il cattivo tempo ed un vento di maestrale uggioso, a tratti freddo che entra nelle ossa. Comunque fastidioso. Poi all'improvviso una scenetta che mi ha ravvivato la mattinata. Un gesto semplice, ma molto molto particolare. Una coppia di olandesi, per me erano olandesi, sulla quarantina si erano messi al bordo della strada e scattavano un fotografia ad una querce secolare. Un gesto insignificante per molti. A me, invece, ha riscattato una giornata. E mi ha fatto venire in mente una famosa canzone dei miei tempi. Si intitolava "coming back to life". Chissà perchè?
Je suis passé dans la rue, comme presque chaque matin un peu endormi et un peu perdu dans mes pensées. Je suis toujours distrait lorsque vous êtes dans mon territoire. Presque la même caché sa beauté à mes yeux habitués à m'inspirer, au contraire, une centaine et un millier de pensées. Presque toujours positive lorsque vous êtes immergé, surtout quand je suis seule.Voici l'état quand ils sont dans mes endroits préférés. me plonger en elle, lui demandant de me protéger, me donne la force de continuer. Mais toujours quand je suis entre mon et mes chênes verts Je me souviens que l'étape bellissmo par Pablo Neruda dans son célèbre roman «J'avoue que j'ai vécu», qui affirme: «... Je pense que l'homme doit vivre dans sa patrie et je crois que le déracinement des êtres humains est une frustration qui affecte quelque peu la clarté de l'âme. Je ne peux pas vivre dans mon pays, je ne peux pas vivre sans mettre en elle, pieds, mains, oreilles, sans sentir le mouvement de ses eaux et ses ombres, sans se sentir comme mes racines regard de ses substances gazon ........ la vie de ma mère est un long pèlerinage qui retourne toujours au point de départ, la forêt du Sud , la forêt perdue ...".. Alors aujourd'hui, j'ai vu beaucoup plus de voitures pour les touristes, avec les plaques jaunes qui ont la bénédiction des chalets, des restaurants et des petits opérateurs locaux. Certaines machines colorées, parfois sans le capot. Et malgré le mauvais temps et un vent morne mistral, tantôt froid qui pénètre dans les os. Toutefois ennuyeux. Puis, soudain, une scène que j'ai repris le matin. Un geste simple, mais très rare. Un couple de Néerlandais, pour moi ont été les Néerlandais, dans la quarantaine ont été placés au bord de la route et mis fin à une photographie d'un des chênes centenaires. Un geste vide de sens pour beaucoup. Pour moi, cependant, a défendu un jour. Il m'a fait penser à une célèbre chanson de mon temps. Il a été appelé "Coming Back to Life." Je me demande pourquoi?.

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