Ho sempre odiato il formalismo. Per me troppo formalismo è sinonimo di staticità, di noia e di anti sentimento. Non credo di essere troppo "duro" a dire queste cose. Nel mio più di mezzo secolo di vita ho sempre avuto questa impressione ed anche ora non ho cambiato idea, anzi. Eppure il formalismo impera, è trasversale sulle ideologie e sulle classi sociali. L'importante è apparire con gli altri, con il gruppo, essere sempre a posto con il comune modo di pensare di quell'epoca, di quel luogo, di quel paese, di quel villaggio. Eppure io ho sempre avuto l'impressione che il formalismo non lasci traccia, produca persone e pensieri comuni e, molte volte, ovvii. E' la fabbrica di produzione dell'ovvio e della noia. E molte volte cozza anche con il sentimento. E l'ho provato proprio su alcune persone. Di tanto in tanto molte persone comuni, anche di ceto modesto, sono piene di formalismo che può manifestarsi in molte forme: ad esempio nel vestire. Qualcuno, da cui non mi sarei mai immaginato simili affermazioni, è venuto ad argomentarmi che il ruolo presuppone un atteggiamento, un modo di comportarsi, un vestiario adatto, forse riferendosi a qualche grande personaggio, uno dei pochi miei idoli, che, pur rivestendo un ruolo importantissimo, veste spesso in maniera casual. La cosa, li per li, mi ha fatto arrabbiare (la parola sarebbe un'altra). E' proprio contro il mio pensiero, il mio spirito personale, la mia educazione, la mia indole profonda. L'abito non fa il monaco, ma neanche un semplice falegname. Ho pensato che anche quella persona modesta, che si lamenta sempre, è contro il merito, vuole l'aspetto formale e molte volte pensa che può bastare. Forse è il nostro Dna a farci pensare così, è più forte di noi. Odiamo gli esami ed i concorsi. La giusta valutazione ed il giusto ruolo. Il giusto ruolo viene quasi sempre assegnato per formalismo; molte volte basta avere una parola da qualcuno, spesa in maniera spesso superficiale. Ed allora la mia reazione sarebbe molto impulsiva e mi verrebbe da dire: se la pensi così non lamentarti più, è giusto così. Poi ci ripensi, ripensi alla nostra storia, alla vecchia educazione che ci davano sin dalle elementari e mi dico di soprassedere.Quello invece che non sopporto e su cui non transigo è quando quella stessa persona che formalmente tiene alla socialità, alla giustizia anche se intesa a suo modo, o ad una formale (non poteva che essere così) solidarietà, non si ricordi poi di qualche persona modesta e simpatica di molto tempo fà. Di una persona veramente modesta ma che era molto simpatica, che cercava di sbarcare il lunario con mille espedienti, che era onesta e laboriosa. Ma che vestiva modestamente, a volte con mille toppe sui pantaloni. In questo caso non c'era il problema del formalismo. Ed infatti questo ha solo prodotto anche poco sentimento nel ricordarlo. Ma tanto basta farlo con "artato" stile e molta formalità.
A dopo domani, seniores.
до свидания
Verlos a todos en el día después de mañana
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