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venerdì 23 luglio 2010

Mi autosponsorizzo un pò!. Ma senza lasciare "water footprint".

Era il 27 Settembre 2009 quando, in questo blog, facemmo il post "Quanto pianeta sto consumando?" che riproponiamo, abbreviato, qui sotto. Oggi trovo nel sito goodnews un bellissimo articolo che può essere letto cliccando qui, e che parla del water footprint nei prodotti alimentari. Allora, immodestamente, mi viene da pensare che siamo un pò "alla page". Ma poi scendo subito dal piccolo piedistallino di plastica che mi sono messo sotto i piedi e vengo, subito, a parlare di "water footprint". O meglio,più semplicemente, di quanta acqua occorre per la produzione, ed anche la commercializzazione, di un prodotto alimentare. Ma non solo, la cosa sembra si faccia veramente seria se alcune delle principali industrie si pongono il problema del "water footprint" per la produzione anche dei loro prodotti più famosi.Ed oggi mi sento di pensare positivo anche perchè credo che si vada verso un modo diverso di concepire la vita e soprattutto di considerare il mondo in cui si vive. Intanto si prende in considerazione e si da il giusto valore a quella materia semplice, ma sempre misteriosa che è l'acqua. L'acqua che è la fonte primaria della vita. L'acqua che può trasformare tutto. L'acqua che compone per il 70% anche il nostro corpo. E credo che ci sia anche un pò d'acqua anche nel pensiero e forse anche nell'anima. Ed infatti quando vediamo un ruscello con acqua pura e zampillante i nostri pensieri diventano più speranzosi e, spesso, anche i nostri animi si rallegrano.E poi secondo una recente teoria l'acqua si è formata molto tardi nel nostro Pianeta. Anzi sembra che una serie di asteroidi pieni di ghiaccio abbiamo colpito il nostro Pianeta in un sequenza di eventi atti a preparare il terreno per la vita così com'è adesso.Mi viene da pensare che la Natura ragiona spesso in maniera tremendamente complessa e quasi incomprensibile per la mente umana in sede di progettazione, ma poi realizza in maniera molto semplice quello che ha già progettato. Pare proprio che faccia il contrario di quello che, spesso, noi umani facciamo ai nostri giorni. Forse dovremmo imparare ad osservare meglio l'ambiente in cui viviamo, e che non è stato creato da nessuno di noi, per mettere in pratica le stesse leggi anche nel modo di convivere e di organizzarci. Ma intanto godiamoci l'articolo di goodnews ed anche il video sotto. Tanto di tempo ne abbiamo, c'abbiamo il fine settimana davanti tutto per noi. E poi parlare di acqua in questo clima torrido non può che far piacere!

BUON FINE SETTIMANA A TUTTI E BUONA DOMENICA
A Martedì (durante l'estate fare i post con cadenza giornaliera è veramente impossibile, almeno per me).
H.M. productions- Int. Site of Montagnola- Intell. rights reserved(Little better than nothing)

www.waterfootprint.org
"Humans are the most successful species on the planet. But we are using more resources than the Earth can provide. We are in global ecological overshoot"

-----------post di un anno fà-----------------
La vita può essere vissuta in modo sostenibile in quasi tutti i campi ed infatti si va dall'Agricoltura, all'Ambiente, all'Architettura, alla Finanza da vivere in modo etico e in molte altre mansioni che possono essere svolte in maniera sostenibile. Per maggiori ragguagli a questo proposito basta cliccare qui. Ma poi, molte volte, ci si avvicina all'Etica. Ed allora, a mio parere basterebbe ricordarci, almeno noi che siamo i più vecchi, cosa ci avevano insegnato i nostri padri ed i nostri nonni. E basterebbe questo per percorrere il sentiero della Crescita Personale, senza molto sacrificio. E per il fine settimana voglio proporre anche un bel video sul consumo dell'acqua. Un uso come, si vede, piuttosto sbadato. Ma poiché abbiamo cliccato prima il sito sulla "vita sostenibile" siamo certi che impareremo presto a fare meglio. E quindi non mi resta che augurare il solito

Fino a qualche tempo fà la maggior parte di noi (e nel gruppo c'ero anch'io) pensavamo che il Pianeta avesse risorse infinite; poi attraverso le preoccupazioni dovute al cambiamento climatico, ai buchi neri, alla quantità di anidrite che spariamo nell'atmosfera, ci siamo anche accorti che molte altre risorse erano disponibili solo per una quantità definita.
Ed allora sono stati coniate nuove terminologie come lo "sviluppo sostenibile" e quindi compatibile con le risorse della Terra. Ma quando si parla di risorse si parla automaticamente di politiche economiche perchè se facciamo un pic-nic ed abbiamo invitato 5 amici se, poi, gli amici portano anche le fidanzate o le mogli occorre mangiare meno tutti o altrimenti qualcuno fa la dieta. Ed allora nel grande pic-nic del Pianeta ci saranno gli "Ecological Creditors and Debtors"i Debitori ed i Creditori ecologici.

La piantina che si potrà ottenere cliccando nel link di cui sopra (oppure qui) mostra chiaramente quali sono i debitori ed i creditori con le varie gradazioni e ci accorgiamo che i debitori sono i Paesi più sviluppati ed i creditori sono gli altri perchè nella merenda della Terra fino ad ora sono stati invitati solo alcuni. Il problema è che: o aumentare le portate della merenda e questo non è facile per le risorse ben definite(ad esempio disponiblità idrica e di terreni agricoli) oppure alcuni commensali dovranno forse economizzare un pò e forse stare un pò più a dieta.

Ma allora viene il dubbio di quanto una singola persona, con il proprio tenore di vita, quanto consuma della merenda del Mondo. A questo proposito un'Associazione creata nel 2003 per monitorare e promuovere la "via sostenibile" (La Global Footprint Network) presente in più di 20 Paesi e raggiungibile al suo sito internet cliccando qui ha creato, tra l'altro, il calcolatore dell'impronta ecologica sia per le imprese, le nazioni ed anche a livello personale.

Il quiz è veramente simpatico e molto completo ed evidenzia quanto è grande, appropriata o sproporzionata la propria impronta ecologica in confronto a quanto dovrebbe essere per una vita che il nostro ambiente potrebbe sostenere senza rischiare il degrado ecologico del Pianeta e garantire la buona sopravvivenza a tutti.
I parametri utilizzati, come potete vedere sono molti e si va da elencare quello che si mangia(ad esempio quanti latticini e carne mangiamo) a quanti chilometri facciamo con la macchina in un anno e molti altri parametri.

L'impronta ecologica che ciascuno di noi lasciamo è proporzionale alla tipologia di vita che facciamo. Ed i parametri sono abbastanza rigidi. Infatti pensavo che io, facendo pochi chilometri all'anno con l'auto e mangiando una quantità modesta di carne potessi lasciare un'impronta se non piccolissima, ma decente. Ed invece alla fine mi sono un pò' vergognato. Ed allora sono un grande "Ecological Debtor" e ora capisco il perchè della mia taglia abituale. Perchè fare la dieta non vuol dire solo mangiare meno ma andare tanto a piedi o in bicicletta perchè le auto lasciano grosse impronte. Assieme alle bistecche al sangue che tanto amiamo al ristorante.

Ma forse non occorreva un test tanto elaborato perchè i miei nonni l'avevano già capito da soli e non solo non avevano il computer, ma avevano solo un lume a petrolio che accendevano la sera. E forse senza arrivare a quegli eccessi, esistono anche le vie di mezzo.

Senza abbuffarci solo in pochi quando ci chiamano a fare merenda.

"Humans are the most successful species on the planet. But we are using more resources than the Earth can provide. We are in global ecological overshoot"

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