Crediamo alla sfida rinascimentale di essere artefici del proprio destino. Forse è una concezione troppo moderna quella di creare con le proprie mani il proprio destino. A me non è mai piaciuta: mi è sempre sembrata un po' supponente. Credo alle grandi capacità dell'uomo, ma credo anche nei suoi limiti. Ma se avessi fatto "questo" anzichè "quello" forse sarei stato meglio.....quante volte me lo sono domandato. Ma poi penso.......ma allora perchè ho fatto "quello". Forse perchè sono stato sempre un ingenuo, un istintivo. Uno di poche capacità e poco incline alla meditazione. A mettermi seduto e pensare. A prendere le scelte migliori con un pizzico di malizia ed opportunismo. Forse ho mille difetti che mi hanno portato a prendere decisioni sbagliate senza sapere a volte neppure la vera ragione. A volte i rimpianti prendono il sopravvento. Mi esamino e mi valuto per quello che veramente sono. Ma dopo ore di tristezza mi rincuora sempre lo stesso dubbio e la stessa domanda: ma se sono così non è destino anche quello?. E forse non ho intercettato il destino nel momento giusto. Ed infatti qualcuno, una volta, parlò che per ottenere le situazioni favorevoli occorre che il tempo e lo spazio personali siano perfettamente sincronizzati. Buttiamola sul ridere: forse talvolta bastava fare due passi indietro. E se la situazione non migliorava subito, bastava fare quattro passi in avanti. Era semplice. Che stupido che sono stato!.
Ad majora.
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