Vedo che c'è traffico nel blog. Da una parte son contento e dall'altra mi rammarico per non poter, in questo periodo, mantenere un certo standard di qualità nei miei post. Per molte vicende personali ho molto meno tempo ( o forse voglia e concentrazione) per poter fare ciò come, forse, una volta riuscivo. Spero di ritrovare il tutto in un prossimo futuro ma non ne sono sicuro al cento per cento.
Ho ancora alcune cose a cui tengo molto, forse oltre la mia stessa persona, una delle quali è senz'altro l'attaccamento al territorio. Posso dire che questa parola, oggi particolarmente abusata, l'ho sempre avuta nel mio intimo anche quando ero a migliaia di chilometri da casa. Molti non me l'hanno riconosciuta questa dote. Ma molti non mi hanno neanche mai permesso di parlare e di esprimermi. Va beh! cose vecchie e che ora non hanno senso. Ma il territorio per me vuol dire visitare tutte le piccole buche che mi erano già familiari fin dall'infanzia. Sono sempre abitate da piccoli insetti, lucertole sempre uguali, ma sono le nipoti di quelle che vedevo da ragazzo. Il ciclo del territorio vuol dire amarlo soprattutto nei piccoli anfratti e viverlo anche nelle cose che sembrano avere meno importanza. E poi il territorio non ama tante parole a vuoto. E neppure le scrivanie. Mi dice sempre che vuol essere solo calpestato. Che strana cosa il territorio; se ti entra dentro non ne puoi fare più a meno.
Non importa crescerai anche tu!
Honest maverick productions
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