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lunedì 22 agosto 2011

Il falco in collina!

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L'avevo visto da Piero Angela o in qualche programma di NatGeo, ma mai dal vivo. O forse erano ricordi lontani di quando, da bambino, vivevo a diretto contatto con la Natura. In una stretta simbiosi con il bosco, il sottobosco e le creature "minori". Poi la lunga parentesi civile. Si fà per dire! Ma questo è un altro discorso completamente diverso. Ma attuale!. Basta vedere il presente. Con la legge della natura, "snaturilarizzata" applicata all'uomo. Sarà un argomento di altri post, se ce sarà l'opportunità. Sentivo, da diversi giorni, i piccioni che vivono nel torrione dove sono nato scalmanarsi in maniera ossessiva, quasi che avessero da fronteggiare alcuni nemici o sotto il peso di un'imminente minaccia. Loro che, normalmente, erano così amichevoli e che mi seguivano da vicino nei miei lavori anche se a distanza di sicurezza. E che tranquillamente, nei giorni precedenti, volavano ad altezza d'uomo e si posavano tranquillamente nel bordo di una piccola fonte per dissetarsi. Con i miei sensi appannati non mi rendevo cosa potesse causare un simile trambusto. Pensavo a qualche serpe o qualche altra creatura più terrena. Ed invece bisognava alzare lo sguardo molto in alto per vedere l'aggressore. Sembrava un aliante in dimensioni ridotte che planava nell'aria ondeggiando e in su e giù e sfruttando tutte le correnti con le ali immobili ed aperte. Era molto in alto e distante circa 2 chilometri  a nord di dove mi trovavo io. I piccioni si erano nascosti, altri se ne stavano rannicchiati in un angolo del tetto. Poi all'improvviso la picchiata terrificante, quasi a 90 gradi , in linea leggermente obliqua. I piccioni erano ancora immobili ma sembravano più rassicurati, la picchiata era lontana.Questa volta non era toccato a loro. Il falco sparì dalla mia vista per riapparire un secondo dopo  in perfetta ascensione. Aveva catturato una serpe; l'aveva afferrata a metà della sua lunghezza.Ma lo spettacolo doveva continuare ancora per qualche minuto. Raggiunta un'altezza molto rilevante sganciò la preda ed un secondo  dopo si lanciò di nuovo in picchiata spericolata per vederlo risalire, qualche secondo dopo, con la preda afferrata e ripeté di nuovo l'operazione. Dopodiché, dopo l'ultima discesa degna della più alta acrobazia aerea, afferrò la preda e si diresse  verso la cima della collina. Al di là della Montagnola che tutto fa apparire e tutto nasconde. Spettacolo della Natura!. Gesti ed esecuzione perfetti. A volte mi domando perché l'uomo, nelle sue azioni, non riesce a compiere azioni "perfette" come molti animali. Noi che ci crediamo così superiori non siamo riusciti ad organizzarci ancora bene dopo secoli e secoli di storia. Basta guardare l'economia dei nostri giorni. Non solo facciamo fatica a capire i misteri della Natura e dell'Universo. Ma quelle "Cose" non sono frutto del nostro Intelletto. Ma brancolare nel buio in una cosa creata da noi stessi ci lascia un pò perplessi. Ho letto, da qualche parte, che quando la stessa cosa succede in un progetto ingegneristico occorre ripartire dall'inizio, dal primo calcolo. Allora io corro in cantina, prendo il libro di 5 elementare e comincio a ripassarmi " il baratto"!.Quello che ci insegnava con grande passione il Maestro Berti con il completo grigio e la cravatta austera.  Scusate se mi permetto, ma dall'ultimo banco di legno della scuola con il vecchio calamaio ed il piano di "formica" verdolina, alzo la mano perché avrei una piccola osservazione:" la stessa cosa la suggerirei a diversi altri ...."che cosa?" mi sento rimbombare  negli orecchi  da un'antica voce austera ed autorevole" ed io, imperterrito: "correre in cantina.....cercare quel vecchio libro ........etc. etc.".

Honest Maverick productions



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