Senza prenotazione non si può. Me lo sento e me lo sono sentito ripetere centinaia di volte negli ultimi anni. Ma "solo" negli ultimi anni. Perchè mi ricordo che negli anni della mia gioventù le prenotazioni non usavano ed erano indice di "snobberia", di qualcosa di spocchioso che andava per forza evitato. Poi, dopo gli anni ottanta, doveva essere tutto prenotato. Anche il più modesto ristorante ed anche la più mediocre pizzeria, normalmente, non è acessibile senza prenotazioni. Ma non solo bisogna prenotare una visita alla biblioteca, una visita guidata, un taglio di capelli, una partecipazione ad un "braciere" della più sperduta sagra di villaggio. Ed il tutto è sempre giustificato per minimizzare il cosiddetto rischio "imprenditoriale". Ma un conoscente al quale feci la medesima osservazione mi corresse che il rischio non era imprenditoriale ma, solamente, economico. Ecco il mio impegno preventivo a "partecipare" per minimizzare il rischio economico dell'intrapresa. A parte sarebbe piuttosto facile contestare che in molti e "famigerati" fast food non è richiesto il nostro impegno a partecipare. Eppure anche il loro rischio economico è massimizzato. Ma l'obiezione è che dove c'è la prenotazione obbligatoria è perchè la qualità del cibo è migliore e quindi occorre la prenotazione per l'adeguata preparazione e costo della materia prima. E, poi in definitiva, come si suol dire, una telefonata non costa nulla. Ed essendo telefonate urbane, non costano davvero nulla. Ed infatti mi viene riferito che tante prenotazioni della prima ora vengono poi disdette all'ultimo momento. Oppure semplicemente la gente non si presenta neppure. Prestando l'occasione a futili diatribe. Raramente infatti viene dato seguito alle minacce fatte per il mancato e rispettato "impegno". Un "undertaking" molte volte molto e molto strano. Situazioni da metafisica. Certo della tua prenotazione ti presenti con l'aria soddisfatta di quello che ha adempiuto al proprio dovere e che fa tutto secondo l'ortodossia comportamentale che ha rinnegato o non ha mai saputo del periodo di quando andava di moda la Fantasia (che qualcuno addirittura voleva mettere al potere) e che aborre deviare dalle regole rassicuranti del "branco ufficiale". E l'addetto alle prenotazioni con l'aria ufficiale e con l'aria indaffarata di quello che non ha tempo da perdere, come se l'elenco fosse solo una scusa e che il suo vero compito sia di verificare la consistenza della formula di Planck-Einstein E=h f sul fotone, ti fa con scarso sussiego: " ma sei sicuro d'aver telefonato?". Ed il mio primo impulso è quello di rispondere che forse la mia telefonata è stata deviata direttamente sul suo cellulare scientifico. Poi dopo qualche minuto di ricerca e qualche "bercio" a qualche addetto altrettanto indaffarato il mio nome è spuntato nel quarto foglio, con un errore di ortografia. Ma poi vedo che occorre prenotare anche il posto per un piccolo spettacolo teatrale. Non importa poi se il teatro è mezzo vuoto. Ma quel posto è stato prenotato. Parliamo sempre di crescita economica e verrebbe voglia anche di fare una considerazione. Forse sbagliata. Ma che sorge spontanea.Non sarà mica che una piccolissima percentuale della mancata crescita sia dovuta anche a mancate telefonate di prenotazione e poi, quando la gente avrebbe la voglia improvvisa di andare in qualche posto, ci rinuncia anche e soprattutto perchè non ha prenotato?. Forse no, non è vero. Anzi è un fatto prudenziale, "economico", come disse quel mio conoscente, da buon padre di famiglia. E poi quanto si fa lunga, eh!. Sarà un problema fare una telefonatina. Anzi, meglio due. Siamo più sicuri. Non importa se con una prenoti e con l'altra disdici. L'importante è non fare mai malsani colpi di testa! E se rimani nell'ortodossia non importa se, qualche volta, ti dimentichi persino di aver prenotato.
Honest Maverick productions
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