Visualizzazioni totali

sabato 8 dicembre 2018

Quei freddi Natale pieni di speranza

Risultati immagini per freddo nataleRisultati immagini per freddo nataleRisultati immagini per gineproRisultati immagini per freddo natale

Nelle nostre case di allora si sentiva bene arrivare il mese di Ottobre.
Nei pomeriggi e la sera quando ci dovevamo fermare a fare i compiti che il Maestro ci aveva dato da fare si percepiva subito la differenza di temperatura. Le nostre case offrivano valide “contromisure” contro il freddo incombente. Intanto c’era la stufa a legna che rimaneva sempre accesa con il bricco dell’acqua fumante e poi c’era sempre il camino da accendere anche se sembrava presto davvero per farlo. Quello che non ci impensieriva per niente era la notte, quando dovevamo andare a letto perché allora si poteva mettere il fuoco a letto ed era un vero piacere poter godere di quel calduccio che entrava letteralmente nelle ossa e che si faceva stare bene tutta la notte. Ma poi il mese di Ottobre ci dava tante cose. Se le cose andavano bene nascevano i funghi con le ricadute positive sia sul lato delle finanze familiari che per il divertimento di trovarli e poi le castagne c’erano di sicuro. E quindi anche il desco di arricchiva parecchio con qualche porcino in gratella, il castagnaccio e le caldarroste, vere specialità della nostra zona. Ma il mese di Ottobre ci dava anche parecchia allegria nonostante le foglie degli alberi ingiallissero, le giornate accorciassero e tutto diventasse un  po’ più grigio. Allegria e speranza perché ci si avvicinava al Natale. E quella era davvero la festa più grande dell’Anno. Ci si preparava per tempo. Intanto per cercare nel bosco qualche alberello che veniva su bene per poi sceglierlo ed "eleggerlo" come il nostro albero di Natale. La scelta era difficile perché non tutti gli alberi erano adatti per essere “eletti” a tanto onore e poi c’era da scegliere la specie: a volte trovavamo qualche bel ginepro che dava sempre una bella sensazione natalizia specialmente di mattina quando era ricoperto di rugiada. Poi c’era anche qualche pino che immaginavamo già adornato nel modesto salotto di casa. Ma quello che andavamo cercando sempre e che non trovavamo quasi mai era l’albero perfetto di agrifoglio che sognavamo anche la notte nell’angolo del salotto di lato al caminetto. Il mese di Novembre si avviava al termine quando si andava a controllare anche quelle vecchie scatole polveroso che contenevano i modesti addobbi per l’albero: le poche palline di vetro molto colorate e che dovevano essere maneggiate con molta cura perché si rompevano molto facilmente e poi qualche filo d’oro e d’argento con cui avvolgere quell’albero che immaginavamo sempre più bello della  realtà e che era ancora nel bosco. Già a scuola si era entrati nel clima natalizio. Ci si preparava anche alla dottrina facendo le prove con qualche canzoncina natalizia, prima di entrare nel vero e proprio clima Natalizio. A casa la sera poi si incominciava a pensare alla letterina da scrivere a Babbo Natale e da mettere sotto l’albero che tanto poi lui sarebbe arrivato qualche sera prima a prenderla. Il freddo, in quegli anni, si faceva sempre più pungente e questo significava che il Natale di avvicinava sempre di più. Tutto il Paese sembrava che fosse molto più movimentato. I grandi  giocavano a “forma” con il panpepato e si faceva un po’ più tardi. E poi la sera incominciavano le “novene”. Il clima non era più freddo perché si sentiva una specie di calore che stava arrivando. In casa si vedevano già le prime provviste per il pranzo di Natale: qualche pollo già pulito messo in dispensa ed anche qualche coniglio che aveva fatto la stessa fine. Tutto sembrava più bello: i calzoni di fustagno sembravano di velluto, la bicicletta sembrava un motorino. E qualche addobbo si vedeva di già nelle botteghe. E il giorno dopo era la domenica prima di Natale. Si andava nel bosco la mattina presto e si tagliava finalmente il nostro Albero e lo prendevano con cura per il gambo per portarlo a casa. Il freddo si faceva sentire perché c’era tanta guazza ed i piedi e le mani facevano male. Ma non si sentiva più niente: s’era vicino a Natale. Il “Ceppo” si stava preoccupando per noi per trovarci qualche regalo; avevamo l’albero che ci piaceva; oggi si mangiava bene perché s’era vicino a Natale; stasera si andava al Circolo a prendere un frou-frou un bicchiere di spuma e a vedere “Braccobaldo Show”. Ci veniva solo da pensare: ”ma quanto è bella questa vita”....."e,...questa atmosfera di Natale in un ambiente semplice ma completo". 
Honest Maverick

Risultati immagini per freddo nataleRisultati immagini per gineproRisultati immagini per agrifoglio alberoRisultati immagini per prete fuoco a lettoImage may contain: text💕


Nessun commento:

Posta un commento

Lettori fissi

Elenco dei blog seguiti