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venerdì 31 luglio 2009

A ME SEMBRA TUTTO TROPPO FACILE
















In un canale monotematico ci è stata mostrata una bellissima trasmissione riguardante l'attività giornaliera del più grande porto di Europa: il porto di Rotterdam.
In particolare la trasmissione si è concentrata su tre enormi attività che costituiscono l'attività di routine del più grande scalo merci di Europa: l'arrivo della più grande nave al mondo che trasporta merci alla rinfusa, la Berge Stahl, che può attraccare solo su due porti al mondo, di cui uno a Rotterdam e l'altro in Brasile; una portacontainer delle più grandi che può trasportare fino a 7000 container a viaggio e una nave chiatta con la capacità di autoffondarsi per caricare trasporti eccezionali come una piattaforma petrolifera.
La Berge Stahl doveva attendere l'alta marea per poter entrare in banchina e, nonostante tutto, il suo scafo assorbì tutta la profondità fino ad un metro dal fondale rischiando di arenarsi. La portacontainer doveva scaricare 7000 container in 48 ore ed allora entrava in funzione un sistema robottizzato di scarico e rimessaggio dei containers e si vedevano camion completamente autoguidati da un sistema robottizzato senza alcun intervento dell'uomo. La superchiatta dopo 24 ore di autoaffondamento riuscì a scaricare una piattaforma che fu trasportata da otto rimorchiatori in Danimarca per entrare in funzione ed estrarre il petrolio dal fondo marino.
Si vedeva la fatica degli uomini delle navi e dei rimorchiatori nel prendere le enormi cime delle navi ed agganciarle. E tralascio molti dettagli di continua pericolosità.
Con il ferro trasportato dalla Berge Stahl, per il quale occorreva una settimana per scaricarlo, si sarebbero potute costruire 300.000 automobili.


Allora mi è venuta in mente una considerazione che, almeno per me, vale: io non faccio mai caso, quando prendo l'automobile, a quanto lavoro ha richiesto per essere in funzione, nè, quando indosso un paio di jeans che era contenuto senz'altro in uno dei tanti containers, a quante persone ci hanno lavorato sopra, nè tantomeno riesco a pensare, quando sono alla pompa di benzina, quanto lavoro ha richiesto il mio serbatoio pieno. Per me è tutto dovuto purchè abbia i soldi per pagarlo. E' vero una volta pagato sono a posto con la coscienza e la società. Ma, a volte, mi sento molto in debito con qualcosa di indefinito e che mi rode dentro e che, io definerei, forse molto a sproposito, "coscienza collettiva".

E, nel frattempo, io auguro :

UN BUON FINE SETTIMANA E BUONA DOMENICA A TUTTI.


H.M. Maverick- int. Site of Montagnola - intell. rights reserved.

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