""Meritocrazia” è un sistema di valori che valorizza l’eccellenza indipendentemente dalla provenienza, dove “provenienza” indica un’etnia, un partito politico, l’essere uomo o donna, la famiglia di origine.
"L'equazione del Merito M = I + E
Sir Michael Young, che nel 1954 creò il termine “meritocrazia”, ha inventato l’“equazione del merito”: I+E=M, dove “I” è l’intelligenza (cognitiva ed emotiva, non solo l’IQ) ed “E” significa “effort”, ovvero gli sforzi dei migliori. La “I” porta ad individuare i migliori molto presto, azzerando i privilegi della nascita e valorizzandoli attraverso il sistema educativo: è l’essenza delle “pari opportunità”. La “E” è sinonimo del libero mercato e della concorrenza che, sino a prova contraria, sono il metodo più efficace per creare gli incentivi economici per far vincere la meritocrazia.
Una società ineguale ed immobile.
Da noi si pensa che meritocrazia sia sinonimo di ineguaglianza: è dunque essenziale vincere la “paura della meritocrazia”. L’assenza di meritocrazia ha portato al paradosso che l’Italia è diventata la società più ineguale del mondo occidentale. L’ineguaglianza “statica” (il rapporto tra il reddito del top 10% e bottom 10%) in Italia è altissima, quasi a livello degli USA e Regno Unito; tuttavia questi paesi, avendo una maggiore mobilità sociale, grazie alle pari opportunità, sono meno ineguali. La nostra mobilità sociale (poco misurata, perché non ha interessato molti) è invece molto bassa...etc..etc..."
liberamente ispirato a R. Abravanel - Meritocrazia, Garzanti, 2008"
Il Politecnico di Torino organizza il 10 Ottobre un convegno sul Tema, come potete vedere cliccando il link e credo che, anche nella presentazione, si siano centrate le vere problematiche della questione, specialmente quando si parla che " sia possibile rilanciare il merito nella nostra società, indipendentemente dalla provenienza di ciascuno (etnia, partito politico, genere e famiglia di origine)."
Mi dispiace di non poter partecipare ma credo che sia una cosa molto interessante e molto intelligente, visti anche i Relatori e la prestigiosa Organizzazione.
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E poi vorrei concludere con una benevola provocazione, nello stile di questo blog: visto che da noi si pensa che meritocrazia sia sinonimo di ineguaglianza (come riportato sopra), quindi si presuppone che senza meritocrazia ci sia uguaglianza: allora domani mattina mi propongo per sostituire qualcuno in qualche poltroncina anche piccola piccola: sono sicuro e garantisco che non farei tanto meglio ma neanche tanto peggio. E quindi, per una questione di uguaglianza e rotazione, riterrei che non sarebbe poi molto presuntuoso. Rassicuro vivamente "che non lo farò e non tenterò neppure e prometto che, da oggi, non lo penserò neppure più per tutto il resto del mio tempo" tutti quelli che appena sentono certe cose si aggrappano alla spalliera della sedia o della poltrona con gli artigli degni di un gatto persiano rosso e con la pressione sanguigna minima a 140.
Occorre dire però che, a mio modesto parere, da noi esiste (ed è sempre esistito) un limbo ben strutturato dove c'è uguaglianza per alcuni e per altri un lungo prato verde dove fare lunghe passeggiate all' affannosa ricerca della propria e personale ......."uguaglianza".
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