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giovedì 1 ottobre 2009

wealthy distribution. Posso avere un caffè..... gratis?


Ho sempre pensato che un blog serva ad esprimere i sentimenti immediati che qualcuno ha in quel momento, basta che mantenga queste caratteristiche fondamentali: il rispetto, un linguaggio decoroso e non offenda nessuno. Se poi qualcuno vuole esprimere un'opinione di qualsiasi tipo (economico,politico, di vita, etc) è padrone di scriverla anche perchè a chi non torna quello che legge può controbattere facilmente attraverso i commenti al post. Ho fatto questa premessa perchè oggi voglio esprimere alcune considerazioni di carattere socio economico che a qualcuno potrebbero non tornare, specialmente a qualche spara sentenze che ha avuto la fortuna di fare studi prestigiosi e solo per questo ha il diritto di mettere sotto chiunque.Ritengo che non sia così perchè tutte le persone hanno diritto di esprimere la propria opinione. Voglio parlare dell'economia di mercato in maniera semplice, ma qualcuno non potrebbe essere d'accordo. Se mi presento in un piccolo bar a gestione familiare e chiedo un caffè gratis creo stupore perchè quel piccolo gestore campa con quel mestiere: ha da mantenere la propria famiglia e quindi è rispettato dalla società e giustamente da tutte le persone di buon senso per l'onesto lavoro che fà e quindi deve essere pagato e giustamente remunerato. Ma se ci pensiamo bene quel piccolo gestore si comporta secondo una ferrea e rigida legge di mercato: vuoi un caffè, mi devi dare 80 centesimi altrimenti puoi andare alla fontanella pubblica che lì è tutto gratis. Ma se quel piccolo gestore avesse la brillante idea e la fortuna di mettere una serie di negozi ed avesse anche l'intuito di metterli in posti strategici e facesse buoni affari e diventasse una catena di caffè agendo sempre con le stessi leggi di mercato(vuoi un caffè lo paghi) allora la sua funzione sociale diventerebbe diversa: darebbe lavoro a molte persone, la sua organizzazione dovrebbe cambiare ed anche il suo ruolo sociale e la sua considerazione sarebbe diversa: sarebbe un medio o grande imprenditore con molte responsabilità, molti vantaggi ma la considerazione a livello generale diventerebbe meno tollerante nei suoi confronti. E fino a qui tutto a posto. Ma ora a me viene un dubbio: la sua funzione sociale si limita a creare ricchezza per remunerare la forza lavoro (e di questi tempi sarebbe già molto) e quello che avanza è tutto dell'imprenditore oppure potrebbe far partecipare alla sua ricchezza anche altre persone, attraverso la sua quotazione in borsa e trovare molti altri che partecipano alla sua strategia e che l'apprezzano, oppure restare chiuso nel suo guscio, remunerare la forza lavoro e poi tutti gli altri a casa, perchè non voglio altre persone tra i piedi e tutto quello che resta è mio . Pur non essendo uno strenuo difensore a vita dell'economia di mercato a me piace di più la prima, se dobbiamo convivere con le regole di tale tipo di economia. Anche perchè credo che solo con la circolazione della ricchezza si possano risolvere, con il tempo, tutte le crisi economiche. L'importante, a mio avviso, è fissare bene le regole ed i paletti anche con la tanto "famigerata" finanza. Anche perchè credo che senza il condimento di una buona finanza il piatto di carne (che ora è più piccolo di prima ma forse ancora sufficiente) forse non ci sarebbe neppure stato oppure sarebbe stato molto più povero. Ma ripeto "buona" finanza.

Fino ad ora ho scritto con il mio cervello (... e si vede), poi sono andato su internet a vedere "circolazione della ricchezza" e per primo è uscito fuori "Gospel of Wealth " di Andrea Carnegie scritto nel 1889, dove, tra l'altro, diceva:

"As a result, the wealthy entrepreneur must assume the responsibility of distributing his fortune in a way that it will be put to good use, and not wasted on frivolous expenditure. The very existence of poverty in a capitalistic society could be negated by wealthy philanthropic businessmen and women".

Non sto a tradurre questo passaggio anche perchè si sentono dire troppo spesso frasi fatte come "Inglese e computer" e forse è l'ora di mettere le parole in pratica..
Beh...questa volta tocca all'inglese.
Al computer toccherà nei prossimi giorni anche perchè se ne sentono dire di cotte e di crude anche sul quel fronte. Sempre a mio modestissimo parere, s'intende!.


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