Una mia amica di un professional network mi ha mandato, stamani mattina per e-mail, un bel regalo:una bellissima poesia che io ripropongo:
"Vedo alberi verdi, anche rose rosse
Le vedo sbocciare per me e per te
E fra me e me penso, che mondo meraviglioso
Vedo cieli blu e nuvole bianche
Il benedetto giorno luminoso, la sacra notte scura
E fra me e me penso, che mondo meraviglioso
I colori dell'arcobaleno, così belli nel cielo
Sono anche nelle facce della gente che passa
Vedo amici stringersi la mano, chiedendo "come va?"
Stanno davvero dicendo "Ti amo"
Sento bambini che piangono, li vedo crescere
Impareranno molto più di quanto io saprò mai
E fra me e me penso, che mondo meraviglioso
Sì, fra me e me penso, che mondo meraviglioso".
Credo che sia un inno di ringraziamento per quello che ci è stato dato e, per il quale dovremmo ringraziare sempre. Ed allora non dovremmo avere più momenti di tristezza, di sconforto od altro. Perchè dovremmo sentirci sempre fortunati. Anche in questo periodo di Quaresima che, da tradizione dei nostri nonni, dovrebbe essere un momento se non di penitenza di riflessione. Ed infatti la Quaresima è il periodo del digiuno ed altre forme di penitenza,di preghiera più intensa e di pratica della carità. E un cammino di preparazione a celebrare la Pasqua.E’ l’antitesi del carnevale e profanamente parlando è la metafora della natura e della vita: l’alternarsi di un periodo di “vacche grasse” e di“ vacche magre” che, come dicevano i nostri vecchi, a volte, sono più costruttive ed istruttive, del periodo dell’abbondanza.Quest’anno 2010 si presta poi molto bene a rappresentare un periodo di quaresima anche nella vita di tutti i giorni.Anche perchè ogni tanto bisogna lasciare riposare il terreno per più abbondanti messi nel futuro, sempre che l’uomo rispetti sé stesso, i suoi simili e la natura stessa.E pensare più spesso a quelli che hanno il fiatone per rincorrere e sono rimasti ultimi o molto indietro.E forse ci siamo dimenticati di una cosa:se possibile perdonare, anche se io per primo, non ci riesco quasi mai e ricordarci sempre: il superfluo non è nostro. Ed infine una precisazione: quella sopra non era un poesia ma la traduzione in italiano di una famosissima canzone in inglese. Oggi lascio a voi la fatica di scoprirlo, poi magari tra qualche giorno, lo dico. Anche perchè questo è tempo di Sanremo ed in fatto di canzoni dovremmo essere tutti preparati .
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