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mercoledì 31 marzo 2010

Uno speaker's corner, please, anche posticcio!

La società aperta secondo Popper era, tra l'altro, caratterizzata dall'atteggiamento razionale della libera discussione critica. Presupposto di essa è il riconoscimento che dovremo sempre vivere in una società imperfetta e che nessuna società può esistere senza conflitti di valore. In questa situazione, lo Stato appare come un male necessario , ma proprio per questo, come ha sottolineato la tradizione del pensiero liberale cui Popper aderisce pienamente, ad esso non debbono essere attribuiti poteri oltre il necessario.A me invece interessa sottolineare un aspetto più terra terra della società aperta, una società dove ci siano continui rapporti tra le persone. Ma che tipi di rapporti.? Quelli che fanno la differenza, a mio modesto parere, sono quelli quotidiani, anche i più semplici, anche quelli di un saluto, un commento, un semplice ciao detto col cuore. Anche due parole scambiate ad un tavolino di un bar con un caffè nella tazzina che "traccheggi" a bere perché vorresti che quel momento non finisse mai. Società aperta, a mio parere, vuol dire soprattutto non troppo strutturata. E' inutile che vengano messi manifesti dappertutto per qualche iniziativa; ti senti un numero e ti stanchi prima di andarci. Quanto sarebbe più umana una bella telefonata che non costa nulla.Ed invece si tende a voler strutturare tutto perché, tanto, poi qualche pecora arriva lo stesso. Società aperta vuol dire, a mio parere, fare come nello Speaker 's Corner ad Hyde Park a Londra. Prendere uno sgabello, metterlo in strada e dire liberamente tutto quello che vuoi. Si avrebbero numerosi benefici sia individuali che sociali: si eviterebbe tanta falsa ipocrisia, si scaricherebbe tanta tensione da dosso,si discuterebbe un pò liberamente e forse , finalmente, ci si conoscerebbe molto meglio, e forse ci si apprezzerebbe di più l'un con l'altro. Si darebbe un impulso notevole al coefficiente di libertà e, forse, quello che è più importante si farebbero anche due risate. E forse la mattina ci sveglieremo molto più allegri perché sapremmo che c'è sempre uno speaker's corner dove andare ad esprimere e discutere le nostre idee. Che in una società aperta possono essere anche sbagliate o ridicole ma vanno comunque comunicate.Altrimenti non ci resta che andare in farmacia, dire buongiorno, ma che bella stagione è oggi ,e poi: dottoressa, per favore, non avrebbe mica qualcosa per calmare e per riposare tranquilli durante la notte. Ed allora viva lo speaker's corner, anche di periferia, anche modesto:basterebbe uno sgabello di legno e la libertà di sfogarsi. Sarebbe uguale a quello vero ad Hyde Park. Perché come diceva qualcuno, oltre alla libertà di esprimersi occorre che qualcuno ti fornisca anche qualche opportunità di esercitarla.Ad majora.
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martedì 30 marzo 2010

Il lusso di esistere.

A volte sembra una società spersonalizzata, dove si esiste solo con i numeri. Prendi un caffè e per il barista sei solo l'89esimo caffè della mattinata. Vai a votare e sei solo il 162 votante della tua sezione.Vai al ristorante e diventi un tavolo numerato.Bella soddisfazione.Vai sul web e vedi tante tante lamentele per mille motivi. Ora, ad esempio, ho trovato sulla rete quelle di una ragazza universitaria che è in crisi per il suo percorso di studi universitario.Un breve stralcio:
" Parto dal presupposto che purtroppo da qualche mese è arrivata la presa di coscienza di aver sbagliato totalmente ad intraprendere la strada della psicologia, perchè non sono tagliata per il percorso lungo e difficile che mi attende dopo la laurea, ormai vicinissima (4 mesi). Non mi riconosco più nella ragazza che per tanti anni ha pensato solo allo studio mettendo a tacere tutti gli altri bisogni della sua mente e del suo corpo, non ho più voglia di studiare, non me ne frega più di niente....troppe opportunità ho perso, troppo poco ho goduto, sento di aver seguito una strada che non è la mia, che non fa per me, che è troppo per me....forse per compiacere aspettative di genitori e parenti e professori. Ora sento che sto solo perdendo tempo, che non sto facendo nulla di utile........vorrei lavorare, vorrei costruirmi un'indipendenza...vorrei cambiare vita......omissis."
Credo sia una delle facce del lusso di esistere, di darsi da fare per emergere, per saltare tutti gli ostacoli che ti vengono messi davanti. A volte la gente cede non ce la fà, in tutti i campi. Io che sono di un'altra generazione ho mille altri problemi, ma sento che mi portano, piano piano, alla stessa crisi esistenziale. Dove ti rigiri vedi un mondo rivolto solo ed esclusivamente alle cose materiali, dove la cultura non conta quasi più niente e dove si tende a non approfondire i problemi. I problemi si elencano, quando va bene, ma non si ha la voglia o la capacità di cercare le soluzioni. Allora, oggi, Martedì Santo del 2010 la voglio fare proprio breve: cosa facevamo 50 anni fà a quest'ora?.Si sceglievano le uova e si mettevano da parte per fare la schiacciata; poi si ripuliva il forno, si andava a fare un pò di legna per il fuoco e si preparava il succo di cipolla per colorare le uova di Pasqua delle galline. Oggi si viaggia in rete e si vede qua e là : last minute, vacanze pasquali, prezzi convenienti. Per ritemprarsi il corpo, le membra e farsi qualche sauna. Basta ho capito già tutto. Per oggi mi fermo qui.Anzi devo correre dal tabaccaio a giocare il superenalotto. Se vinco faccio 365 saune all'anno, tutti i giorni. Ma, poi, sarei proprio sicuro di esistere davvero?

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lunedì 29 marzo 2010

Ci meritiamo tutto quello che abbiamo trovato?

Sono stato, come al solito, in campagna ma stamani era una mattinata speciale: era un concerto di suoni, non c'era più il silenzio delle stagioni fredde. I suoni li facevano gli uccelli, di tutti i i tipi,rondini, rondoni, passerotti, persino i piccioni. Quelli selvatici. Era davvero un'orchestra con una musica insistente che si librava nell'aria e poi in terra c'erano i fiori selvatici. Un vero risveglio, un vero concerto, un'aria salubre, mite che corroborava anche me che non sono proprio in forma perfetta. Ma mancavano le persone, i cosiddetti cristiani, non c'era un'anima.Vengo a casa ed accendo la televisione. Da una parte c'è la frenesia dei risultati elettorali, dall'altra una sfilata di moda con tutte le modelle piene di profumo, di charme, di vestiti meravigliosi. Altre persone che sono a fare shopping, almeno lo dice la tv, per le festività pasquali.Tutto in città dove la gente brulica e dove la gente richiama altra gente. La gente vuole lottare e confrontarsi con altri suoi simili nel luogo più comodo possibile, tra le luci delle vetrine, nella confusione più sfrenata. Perchè dove c'è confusione l'uomo si trova bene, non sopporta il silenzio del cosmo, i canti degli animali. Perché non li capisce e perché lo fanno pensare. E questo succede anche a me. Quando ero in contatto per lunghissime ore tutto il giorno con altre persone nella frenesia del lavoro e del confronto, mi sembrava di essere invincibile perché, in quelle condizioni, non viene mai in mente di essere piccoli esseri in un ambiente che non capiamo che ci abbiamo trovato, che non ha fatto nessuna istituzione o personaggio umano.Questo cambia il rapporto tra uomo ed il resto. E non basta, poi, che dopo il pranzo di Pasqua, dopo essere sazi, fare i "cowboys" della domenica per smaltire i bagordi. Allora si sposta il baricentro: dalla città alla campagna ma portando, per un giorno, i problemi di quest'ultima in campagna, giusto per non pensare e per prendere la prima abbronzatura.E poi,di nuovo, tutti nella bolgia civilizzata.Mentre sto scrivendo ascolto un programma alla TV, parlano ancora di San Remo, della protesta finta dell'orchestra e c'è la presentatrice che sembra molto sicura di trattare argomenti di grande importanza. Bene, molto bene; allora viva il concerto dell'Orchestra Naturale che ho ascoltato stamani mattina.

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venerdì 26 marzo 2010

Ammuina dell'anima per non prendermi sul serio.

"Come interpretare il tuo carattere e quello delle persone che ti circondano. Come sbloccare la tua vita e aprirla alla felicità. A volte ci capita di fare e dire cose sbagliate, e non sappiamo perchè. A volte ci autosabotiamo, ci mettiamo nei guai, ci facciamo del male da soli. Capire a fondo il proprio carattere e il perchè di certi comportamenti non è facile, ma è indispensabile se vogliamo essere felici. Con questo metodo, basato sull’enneagramma (un modello che descrive 9 tipi caratteriali) è possibile individuare i punti di forza e di debolezza, i blocchi emotivi, i condizionamenti sia della nostra personalità sia di quella di chi ci circonda. Accattivante, rivelatorio e di uso immediato, un semplice sistema di interpretazione psicologica per ritrovare la nostra vera natura ed essere felici........omissis.....omissis"
Ho preso spunto da questo nuovo metodo per scoprire noi stessi e mi sono meravigliato che gli errori che ho commesso durante tutta la mia vita non sono il solo ad averli fatti, se è vero che qualcuno ha creato un metodo di successo per le masse. Ma allora mi pongo subito delle domande. Allora anche quello che mi guarda dall'alto in basso ha commesso gli stessi errori; anche quello che ha preso il mio posto e magari ha beneficiato anche di qualche mio sacrificio, probabilmente ha commesso gli stessi errori; ed anche quelli che mi hanno escluso da mille cose non domandomi niente e non interrogandomi su niente, ma su presunte chiacchiere ed infamie fatte da qualche comare o comarino; allora anche quelli che si arrogano il diritto di giudicare e si sono messi sul piedistallo scordando il passato quando fare ed agire per il bene comune era davvero difficile e non gratificante, forse hanno fatto o stanno facendo gli stessi errori. Ed allora mi congratulo con me stesso e gioisco: non sono il solo ad avere sbagliato ed allora i rancori o l'indifferenza, se ci deve essere, che sia reciproca o meglio che non ci sia, anche se, da questo momento, mi verrebbe da rispondere con le stesse armi anche se non ne sono capace. Perché non mi riescono l'ipocrisia, la superficialità, il perbenismo,l'arroganza, il bisogno di sottomettersi. Come quel mio conoscente d'infanzia che stava parlando con me ed arrivarono un signore ed una signora rispettabili e, a suo parere venerabili, e smise subito di parlare con me per salutare ossequiosamente i lor signori. Provai una pena per me e per lui. Per me per aver speso del tempo con tale tipo, per lui che mi sembrò un pulcinella senza storia. Nella mia concezione nulla conta nella vita più di una vera amicizia d'infanzia o di giovinezza se questa è sincera. Potrebbe arrivare anche la persona più importante del mondo e che io ammiro molto, ma sono sicuro che presenterei a lui il mio amico. Mi sono venuti, in questo fine settimana,questi pensieri anche leggendo i molti opuscoli che mi hanno mandato a casa in questi giorni. Tutti parlano, tra l'altro, di premiare il merito e di aiutare i più deboli. Speriamo che sia vero. Anche se per me è tardi, vorrei tanto che i giovani non abbiano a subire le piccole e grandi ingiustizie della mia epoca, dove una telefonata alla persona giusta poteva cambiare la tua vita a scapito, e a volte molto a discapito, di quello accanto che quella telefonata non la poteva o voleva fare. Ma in questo fine settimana particolare ci vogliono invece serenità, pace e un pò di allegria. Allora mi dico di non prendersela, di cercare di ridere perché fa bene alla salute (c'è anche un post specifico su questo blog), di stare sereno ......che quando c'è la salute c'è tutto, e, come consigliano molti specialisti, di non prendersi troppo sul serio. E come diceva Hubbard, famoso umorista americano del secolo scorso: Non prendiamo la vita troppo sul serio, tanto non ne usciremo vivi!” . Per questo l'umorismo è la migliore medicina e, a mio avviso, una delle più belle pagine di umorismo è quella del Facite ammuina dei marinai del Regno delle Due Sicilie. Che alle visite a bordo di Franceschiello avevano la seguente disposizione:" al comando Facite Ammuina:
tutti chilli che stanno a prora vann' a poppa
e chilli che stann' a poppa vann' a prora:
chilli che stann' a dritta vann' a sinistra
e chilli che stanno a sinistra vann' a dritta:
tutti chilli che stanno abbascio vann' ncoppa
e chilli che stanno ncoppa vann' bascio
passann' tutti p'o stesso pertuso:
chi nun tene nient' a ffà, s' aremeni a 'cca e a 'll à".

A me viene tanta voglia di fare tanta ammuina nei miei sentimenti e, alla fine, forse, riuscirò finalmente a non prendermi mai più sul serio. Perché se riesco a non prendermi sul serio allora, sono sicuro, sarò veramente in Pace con tutte le cose e le tutte le persone che mi circondano.
E devo ammettere, purtroppo, che dipende solo da me!
UN SERENO FINE SETTIMANA A TUTTI E BUONA DOMENICA


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