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martedì 2 marzo 2010

Rischiare: cosa? Il tran tran di tutti i giorni!


Ridere, è rischiare di apparire matti...
Piangere, è rischiare di apparire sentimentali...
Tendere la mano, significa rischiare di impegnarsi...
Mostrare i sentimenti, è rischiare di esporsi...
Far conoscere le proprie idee ed i propri sogni, è rischiare di essere respinti...
Amare, è rischiare di non essere contraccambiati...
Vivere, è rischiare di morire...
Sperare, è rischiare di disperare...
Tentare, è rischiare di fallire...
Ma noi dobbiamo correre il rischio!
Il più grande pericolo nella vita è quello di non rischiare.
Colui che non rischia niente...non fa niente...non ha niente...non è niente!

Rudyard Kipling
« In considerazione del potere dell'osservazione, dell'originalità dell'immaginazione, la forza delle idee ed il notevole talento per la narrazione che caratterizzano le creazioni di questo autore famoso nel mondo » (Motivazione premio Nobel)

Kipling aveva proprio capito il dramma dell'uomo moderno. Se si comporta come i canoni della società lo vorrebbero, al riparo da critiche, diventa una manichino bello a vedersi, ma scialbo come la zuppa di pane senza sale e senza olio. Nella vita di tutti i giorni, nel posto di lavoro, nelle riunioni che contano ed in quelle piene solo di formalità bisogna far finta di esser seri, non ridere mai, non esporre troppo i propri sentimenti, non impegnarsi troppo, non mostrare troppe emozioni. Poi nella vita comune c'è il rischio dell'amore perchè si rischia di prendere fregature. Anche sperare è molto rischioso e questo lo so bene per esperienza: si prendono tanti colpi in faccia. Ma se non si spera, mancano le forze per andare avanti il giorno dopo.Tentare, nel nostro mondo di oggi, è molto più difficile ma soprattutto rischioso: c'è da non rialzarsi più. E questo provoca forse la grande apatia dei nostri tempi. Ma senza rischiare niente, non si corre neppure il rischio di fallire. Ma allora si vive contro natura, perchè da quando si nasce, la nostra vita è tutta un rischio: non fosse altro quello di morire.
E concordo anche su un'ultima cosa: il più grande pericolo della vita è di non fare nulla e criticare gli altri. Fare questo, oltre ad essere socialmente dannoso, contribuisce a rendere la vita insipida per sè e per gli altri, con poche idee e dà la laurea ad honorem solo al tran tran di tutti i giorni.
Ad majora,Señoras y señores.


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