L'ispirazione mi è venuta sentendo una conferenza di un professore di economia in una tv privata. A parte l'interessamento della platea e degli altri conferenzieri che seguivano a bocca aperta, come se il loro mestiere fosse stato l'addestratore di segugi, per argomenti economici interessanti ma che ormai si erano sentiti molte volte, come la causa della crisi economica mondiale, dovuta a regole endogene date dallo stesso mercato invece che da norme esogene e l'effetto "altoparlante" dei derivati, sono state trattate, ad un certo punto, le diverse forme di pensiero. E questo, per me è stato molto più interessante. Partendo da un punto di distinzione molto importante come il pensiero pensante (thinking to thinking) si è arrivati al pensiero passivo (pensiero pensato) al quale viene stoicamente data una configurazione meno positiva e produttiva del pensiero pensante. Ma potremmo fare numerose altre distinzioni di pensiero, come quello critico, il pensiero stoico, quello vincente e via di seguito. Io, dalla mio tavolo di superficialità, penso che, in definitiva, esistano solo due tipi di pensiero. Quello positivo che cerca di sviluppare l'esistente al fine di un miglioramento in qualsiasi campo si operi ed il pensiero della conservazione dello status-quo, del pratico, del controllo. Quest'ultimo, non avendo molte frecce al suo arco, si limita, molte volte a guardare cosa fanno gli altri, sono sempre alla ricerca dell'altro e delle motivazioni del suo agire.Il mondo di oggi, solo con quest'ultimo pensiero, non sarebbe, quasi certamente, molto diverso da quello dell'alto medioevo, perché se lui va a cavallo anch'io devo andare nello stesso modo e non mi pongo problemi per vedere se esiste un modo più comodo e veloce per farlo.E se lui si comporta male con la spada anch'io dovrei fare lo stesso.Ma poiché su questo terreno non si finirebbe più, mi limito, per ora, ma non per il futuro, a citare due aforismi sul pensiero che spiegano bene quant'è complesso questo argomento:
Dubitare di se stesso è il primo segno dell’intelligenza.
(Ugo Ojetti)
Anche per il pensiero c’è un tempo per arare e un tempo per mietere.
(Luwig Wittgenstein).
Vado, molto preoccupato, a farmi un esame di coscienza per vedere quante volte mi sento sicuro di me stesso!
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