Visualizzazioni totali

lunedì 31 maggio 2010

Caos ed ordine

All'inizio sono partito con il caos perchè è caos la voglia di conoscere, di vedere, di scoprire quel mistero meraviglioso che è la vita. E' il caos delle corse in bicicletta della giovinezza, di scoprire veramente tutto; il cibo, gli elementi fondamentali come l'acqua, il fuoco, il sapore della terra. Il caos dell'adolescenza, con i mille tumulti e quella voglia di godersi la vita con il disordine entro i limiti. Poi i primi obblighi, la scuola, l'educazione civica e la religione e, piano piano, entra nella vita il concetto di ordine che si accetta malvolentieri, perchè ordine presuppone limitazione. Ed allora bisogna trovare un compromesso tra il caos e l'ordine che è, almeno nella mia accezione, necessario ma limitativo se non altro della fantasia. Mi ricordo, nei miei lunghi anni da impiegato, i colleghi maniaci dell'ordine che non sopportavano il disordine della mia scrivania, quelle vecchie pratiche consunte messe alla rinfusa e non potevano capire come facessi a ritrovare tutto. Certo questo fatto poteva dare il senso di "negligenza", non faceva look, era contro i principi delle scrivanie linde e pulite come tavoli operatori delle scrivanie della maggior parte dei managers , ma che a me facevano tanta tristezza e che mi davano tanto senso di vuoto. Scrivo questo anche perché non ho mai capito se avevo ragione io o avevano ragione loro. Poi ho letto alcune cose sulla spinta propulsiva del caos e mi sono molto rincuorato. E forse il disordine serve per dare un pò di colore alla vita, alle cose, alle giornate. Ma solo con quello si rischia di vagare senza meta.Ed allora mi sono chiesto che, forse, anche in questo caso bisognava trovare un compromesso tra una montagna di carte alla rinfusa ed un tavolo vuoto che sembrava dire "ho poche idee, mi baso sull'abitudine". E' la metafora della vita:adeguarsi sempre all'abitudine o cercare di crearla noi la nostra vera abitudine.
Non lo so, ma credo di pensarla un pò come Henri Adams, anche se riconosco che l'ordine, molte volte, è una buona strada per la volontà di fare e costruire le cose. Ma se prima non c'è stato il caos nella nostra mente la costruzione rischia, a mio parere, di essere molto povera e forse un pò instabile.



Il caos spesso genera la vita, laddove l'ordine spesso genera l'abitudine.
Henri Adams


Viviamo tutti sotto il medesimo cielo, ma non tutti abbiamo lo stesso orizzonte.
Konrad Adenauer




H.M. productions- Int. Site of Montagnola- Intell. rights reserved(Little better than nothing)

venerdì 28 maggio 2010

Sempre più figli del sole.

Non occorrevano, forse, particolari doti di premonizione quando questo blog, il 9-12-2009, pubblicò il post intitolato "figli del sole?" dove si mettevano in risalto le difficoltà enormi connesse all'estrazione petrolifera in forme sempre più complesse, come, ad esempio, l'estrazione off-shore. Ed in tempi in cui non si diceva niente in proposito ci veniva il seguente dubbio o forse desiderio, se pur irrealizzabile al momento:"Perché la lampadina è evidente che c'è e forse si tratta solo di sapere sfruttare in modo adeguato quell'energia naturale che sembra dirci: prendimi, sono sana, pulita e naturale. E poi forse bisogna smetterla di fare continue punture alla Terra alla ricerca di energie molto più complicate ad utilizzare." Ora alla luce del disastro ecologico che è avvenuto nel golfo del Messico ci siamo resi conto tutti dei pericoli sia ecologici che di vite umane (ogni tanto bisogna ricordarlo che nel disastro hanno perso la vita delle persone) e che lavoravano forse anche per noi che, quasi mai, ci rendiamo conto di quanto lavoro pericoloso è fatto il nostro accendere il motore della nostra auto anche se ci appare un fatto naturale e dovuto. Poi, a volte, ci sono gli errori, i mancati controlli e la superficialità, ma anche la fatalità che possono provocare, in un istante, il disastro. E forse ci rendiamo sempre più conto dei limiti e della pochezza delle forze dell'uomo di fronte alla natura, quando la si vuole trattare da pari a pari. E speriamo proprio che, in questo fine settimana, gli sforzi per riparare la falla vadano a buon fine. Ed allora quello che avevamo detto allora lo riconfermiamo oggi ad alta voce e togliamo anche il "forse": siamo proprio figli del sole!. Se vuoi vedere il disastro (click here)

Maverick - 9-12-2009 -Figli del sole?

Come sappiamo si sta svolgendo il vertice di Copenhagen sui problemi climatici ed ambientali del Pianeta che sembra che abbia molte magagne come il surriscaldamento, il cambiamento climatico e molti altri. Propongo quindi un articolo tratto da goodnews per la produzione dell'energia fotovoltaica.

Lo proponiamo molto volentieri perché questo blog ha sempre puntato sulle energie alternative e, specialmente, sull'energia solare. Perché la lampadina è evidente che c'è e forse si tratta solo di sapere sfruttare in modo adeguato quell'energia naturale che sembra dirci: prendimi, sono sana, pulita e naturale. E poi forse bisogna smetterla di fare continue punture alla Terra alla ricerca di energie molto più complicate ad utilizzare. E poiché è stato constatato il progressivo surriscaldamento del pianeta, come indicato anche dai primi incontri a Copenhagen, forse sarebbe ancora più facile utilizzare in modo intensivo tale tipo di energia che, a mio avviso, è quella più naturale di qualsiasi altra.

"Il diamante fotovoltaico sfrutta il sole giorno e notte. In occasione dell’inaugurazione dell’impianto fotovoltaico sperimentale, avvenuta sabato 17 a Pratolino (FI), il Responsabile della Ricerca di Enel, Sauro Pasini, delinea lo scenario sulle future applicazioni di un gioiello della tecnologia, che potrebbe rivoluzionare le abitudini di consumo. Il futuro dell’energia in un “Diamante” Alle porte di Firenze a Pratolino, nel cinquecentesco giardino di Villa Medicea è stato inaugurato sabato l’originale struttura energetica chiamata Diamante a cui la ricerca Enel lavora da più di tre anni. Alto 12 metri, con 38 pannelli solari monocristallini e 42 facce in vetro temprato, Diamante è un sistema integrato di produzione fotovoltaica, con all’interno un sofisticato sistema di accumulo energetico via idrogeno, tramite cella a combustibile e tre serbatoi sferici a idruri metallici, capaci di immagazzinare durante il giorno l’elettricità prodotta dai pannelli fotovoltaici e di rilasciarla durante la notte. “Diamante, in molti sensi, non è solo un esercizio tecnologico o di design – spiega Sauro Pasini, Responsabile della Ricerca -, ma è una sorta di pre-prototipo industriale. Il sistema, infatti, è tarato su un piccolo condominio, una casa da due o tre famiglie e l’idea è stata quella di svilupparlo come piccola centrale di generazione permanente di energia rinnovabile”. Di Diamante è importante la logica interna, quel sistema di inverter che consente di immagazzinare l’energia solare in eccesso e di renderla disponibile durante la notte............ tratto da goodnews"

--------------

Ci sentiamo anche di dire che forse non sarebbe troppo difficile vivere sentendoci ospiti di questo pianeta anziché credere di esserne gli assoluti proprietari. Anche perchè gli atti di proprietà a pensarci bene sono convenzioni, molto importanti, ma tra di noi.

H.M. productions- Int. Site of Montagnola- Intell. rights reserved.


UNO SPLENDIDO WEEK END A TUTTI

giovedì 27 maggio 2010

Segretezza polare

Solitudine cosmica, ma, guardando bene, non solo per me. La gente cerca tutte le mattine di rigenerarsi, di rimettersi in moto ed, in qualche modo, al centro del mondo. Cerca di auto-considerarsi, di credersi importante per il cosmo, gli altri e la comunità. Cerca approvazione, considerazione e qualche consenso. Gira molto per questo, ma poi quando ritorna sola con sé stessa, si riaffaccia il mostro. Il mostro cerca di prenderti e di darti una carica di disperazione, ma tu non cedi ed anzi ti ribelli. Tanto domani mattina si riaccende la lampada per tutti. Ed il mondo di rimette in moto in cerca di nuovi, gratificanti contatti. O forse si accontenta degli stessi di sempre. E tutto per attutire la segretezza polare della propria anima, come dice Dickinson. Forse durante il giorno ci riusciamo, ma poi l'anima ci presenta il conto.

Al fine di combattere la solitudine con tutti i mezzi click here.

Emily Dickinson

Solitudine

Ha una sua solitudine lo spazio,
solitudine il mare
e solitudine la morte - eppure
tutte queste son folla
in confronto a quel punto più profondo,
segretezza polare,
che è un’anima al cospetto di se stessa:
infinità finita.


H.M. productions- Int. Site of Montagnola- Intell. rights reserved(Little better than nothing)

martedì 25 maggio 2010

Il mondo fantastico di Alice ed un giocoso girotondo tra formiche e cicale.

C'era una volta un mondo, fatto a scale, con mille contraddizioni ma la caratteristica principale era che esistevano due tipi di famiglie: la famiglia delle formiche che risparmiava, lavorava, cercava di andare avanti con dignità. Ma poco distante, fatti due passi su un sentiero pietroso, passato un boschetto pieno di felci, c'era una famiglia, molto chiusa in se stessa, che credeva di essere molto importante,intelligente, che pensava di essere la classe "eletta" della comunità: era la famiglia delle cicale. La famiglia delle cicale, poiché pensava di essere molto importante ed insostituibile, non si faceva negare niente. Dove ci volevano 10 sesterzi ne spendeva 55, creava enti e consigli di amministrazione inutili; molto spesso si ritrovava la sera in un circolo chiuso e poichè erano sempre tra di loro, pensavano di avere sempre ragione, di essere una classe quasi divina. Le spese aumentavano ma c'erano tante formiche che fornivano i sesterzi. E magari, per chiedere questi sghei in più, si organizzava un nuovo consiglio di amministrazione. E chi si metteva in quei consessi?. Logicamente qualche membro, facilmente controllabile, della famiglia delle cicale. Un giorno, all'improvviso, ci si accorse che dopo anni anni di spese inutili, ma che si pensava fossero state molto utili, i sesterzi erano, non solo finiti, ma che le cicale se l'erano fatti prestare tanti tanti, da mille animaletti sconosciuti e lontani e che ora erano preoccupati e dubbiosi se rinnovare i loro crediti o meno. E questi animaletti erano capricciosi, spesso inaffidabili, volubili, nervosi di natura.Cosa si poteva fare allora?. Le cose erano due: o chiedere altri sesterzi o diminuire le spese. E poi cercare di dare la colpa a quegli animaletti neri e capricciosi che non volevano più prestare i sesterzi che, nel frattempo, erano stati ribattezzati "beetles-speculators". Ma nessuno se n'era accorto di queste faccende?. Ad essere sinceri, alcuni anni prima, alcuni giornalisti provenienti dalla famiglia delle formiche avevano fatto un libro elencando tutte le spese inutili disposte dalle cicale. Avevano venduto tante copie ma nessuno dei capi delle cicale gli aveva dato importanza. Si pensava che la cosa potesse durare all'infinito e quel libro avrebbe contribuito al riciclaggio della carta. Magari costituendo un altro consiglio di amministrazione ad hoc. C'era anche qualche trasmissione televisiva che aveva denunciato gli sprechi, ma non veniva dato loro molto importanza. E si pensava di fare, magari, un altra commissione per prendere in esame anche questo fatto. Poi, un giorno, all'improvviso si sentì una strana aria al risveglio: le formiche continuavano a fare le formiche ma con molti più pensieri; le cicale chiamarono il loro contabile capo, uno che se ne intendeva davvero. Lui guardò le carte e si mise le mani tra i capelli; forse si poteva fare ancora qualcosa. Ma non bisognava perdere tempo. Altre famiglie lontane di cicale e di formiche stavano andando a fuoco. E allora, dopo molto studiare e pensare, ci si accorse che il mondo fantastico di Alice era finito. E si arrivò ad una conclusione. Bisognava risparmiare. Ed intanto molte formiche si lamentavano perché dovevano pagare per le scelte e gli errori fatti da tutte quelle cicale messe nei consigli di amministrazione senza che loro avessero mai potuto dire niente, neppure un' opinione. Ma poi tanto nel regno delle formiche e delle cicale c'era sempre qualcuno che diceva: "ma non t'angustiare, pensa a goderti la vita e guarda le belle e giovani formiche che passano per la strada.E tira a campare. Il sole tramonta poi, dopo la notte, risorge e domani è un altro giorno". E' un nuovo giorno e la vita ricomincia nell'eterno e giocoso girotondo tra formiche e cicale. Formiche belle e brutte. Cicale brutte e belle. The show will go on. O qualcosa di simile. Mi sono svegliato ora, all'improviso. Oggi ero molto stanco ed ho dormito molto, anche se male. Ho fatto dei sogni non troppo belli. Uno dei quali l'ho raccontato sopra. Meno male che era solo un sogno. Ad majora.
H.M. productions- Int. Site of Montagnola- Intell. rights reserved(Little better than nothing)

Lettori fissi

Elenco dei blog seguiti